RITORNO

58 11 0
                                    

Quella sera i nostri cuori si sono fusi insieme, ed ora siamo uniti più che mai.

Lui mi ha riaccompagnata alla mia vera casa, un senso di gioia mi ha pervaso in quel momento.
Però ciò che ci aspettava dietro quella porta era, anzi erano, tre fratelli furibondi travolti dal panico in un'aria colma di insulti.
Ci è voluto un po' per metterli a tacere, ed è stato un vero piacere sgolarsi per la prima volta da tanto e tanto tempo. Ho dovuto sbraitare per ricevere dell'attenzione...come sempre, quando ero una ragazza, nella mia vita umana, nessuno mi ha mai dato ascolto.
Ma loro si perché, ormai sanno di che pasta sono fatta, sanno a cosa vanno in contro.
Slender come punizione, ha fatto mandare tutti e tre a recuperare i miei averi, nella piccola comunità che mi aveva ospitata. Ed io ne ho approfittato per salutare Veronica, di certo non con un addio.

Ed ora, io e il bel fusto accasciato sulla poltrona, siamo rimasti da soli. Gli altri se ne sono tornati a casa propria.
-allora, hanno portato tutte le tue cose?- mi chiede l'uomo, con un impacco di ghiaccio in fronte per via del terribile male alla testa.
-si, tutto quanto- affermo io, accoccolandomi sul divano.
-bene- dice con voce dura soddisfatto della punizione.
Si porta il bicchiere d'acqua che tiene in mano, dove sfrigola un aspirina, fino alla bocca.
Io guardo incantata i suoi atteggiamenti.
-quindi, quella sera hai reagito in quel modo...per un improvviso attacco d'ira?!- chiedo, un po' sorpresa della cosa.
-ti dico una cosa Blum...questo non è certo, ma ti giuro non ero in me...non sapevo neanche quello che stavo facendo- fa lui mettendo giù il bicchiere e controllando il ghiaccio.
-ma...allora perché hai reagito in quel modo?-gli dico io sporgendomi in avanti.
-non ne ho la più pallida idea...è una cosa strana, non mi era mai capitato prima d'ora, di perdere il controllo...dal nulla e per nulla soprattutto. Non ne ho idea, l'importante è che non riaccada- si alza e si dirige in cucina.
-e come fai a dirlo?-urlo, perché le mie parole arrivino fino a lui.
-non accadrà!- mi fa di rimando, rassicurandomi.

Io rimango seduta sul divano, mi guardo intorno. Non pensavo che questo posto mi fosse mancato così tanto.
Dopotutto...ora è la mia casa.
-comunque, i ragazzi alla magione mi hanno informato che ci sarà una festa in maschera, domani sera- torna lui, appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte.
-e me lo dici solo ora?! Io non ho un vestito e nemmeno una maschera!- gli urlo alzandomi dal divano.
-beh, visto che sei brava in campo artistico e sei molto creativa, potresti farteli tu- un'ottima proposta devo dire.
-si e come faccio in un solo giorno? È impossibile!- mi agito io.
-nulla è impossibile- si avvicina lentamente a me.

Ci guardiamo.
Lui stringe le braccia alla mia vita e mi tira a se.
Sono in fiamme, ho il cuore a mille.
Mi sento bruciare dentro, quasi soffocare.
Io lo guardo dove dovrebbero esserci gli occhi, lui fa lo stesso.
Lentamente mi costa una ciocca corvina dal mio viso.
Mi sento cullare dai suoi movimenti dolci...vorrei che questo non finisse mai.

-bentornata a casa- mi sussurra dolcemente all'orecchio. La mia pelle vinta a quel sottile contatto. Sento il fuoco divampare nel mio cuore...sento le fiamme sulla lingua, quasi volessero uscire.
Lui inizia a dondolarmi a destra e a sinistra, a tempo di un lento, mentre mi stringe al suo petto.
Io mi lascio cullare, appoggio la testa sulla sua spalla e spengo gli occhi.
Allaccio le mie braccia dietro il suo collo e mi lascio andare.

Mi lascio andare a lui.

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now