TORTURE III

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La mia pelle si ghiaccia e le ossa diventano pesanti.

Il bianco invade la mia vista, gli occhi mi bruciano.
Sento delle anime ridere.
Mi deridono, anime dal cuore piccolo e dalla mentalità chiusa a chiave, dagli occhi enormi e rossi che penetrano nel mio animo, nella mia psiche e mi fanno impazzire.

-signorina Blum! È pronta per dormire veramente?- la stessa voce solo più acuta e dal tono assassino, dalla lingua velenosa.
-cosa intende per "veramente"?- chiedo al vuoto che mi sovrasta.
Il tapiro LAN sarà stata una prova di resistenza, non so se l'ho superata o meno. Non capisco le loro idee, solo devo far il meno possibile perché non capiscano, perché non mi comprendano.
Una risata acuta e pungente si infiltra nella stanza colpendomi al cuore.
Vuole giocare con la mia mente.
Quali saranno le sue intenzioni? Dove vuole arrivare quel pazzo di O'Connor?!

Quanto ingenua può essere una donna della sua stazza, non vedo l'ora di provare il nuovo marchingegno.
Anche se, qualcosa nella mia mente cerca di fermarmi vorrebbe avvertirmi.
No! Questo mi è stato ordinato e così farò!
Non sarà l'aspetto indifeso di una donnetta a mettermi in ginocchio.

-liberate gli incubi...- ordino a denti stretti agli operatori, lavoreremo sulla sua mente scavandone all'interno e cercando la paura stessa, la più vivida e scura, sarà la nostra arma da demolizione.
Partiremo dalle sue più piccole debolezze passando alle paure più forti, sfruttando gli incubi da bambina resi reali al massimo.
Poi metteremo in azione le sue fobie, le sembrerà di essere ancora nella realtà.
Non si accorgerà di nulla, sognerà solo un incubo un po' troppo oscuro e pesante del solito.

-Buona notte e sogni d'oro, Blum.-

-Buona notte e sogni d'oro, Blum-
Questa frase mi risuona nella mente e diviene pesante, non riesco più a contenerla, si disperde nell'aria.

Una luce bianca abbaglia i miei occhi, sembra che abbia varcato la porta verso il paradiso.
Subito però si spegne e l'ambiente diventa spento, il bianco è quasi grigio.
Dei rumori viscidi si infiltrano nelle mie orecchie, dei ticchettii, no sembra una donna con i tacchi che cammina leggera.
Un rumore sottile che sento provenire da ogni parte della stanza, cerco di localizzarlo con i suoni e con lo sguardo.
Non vedo nulla intorno a me e i rumori cambiano direzione, qualsiasi cosa sia è in ogni dove.
Sento sempre più vicini quei ticchettii, quei piccoli sibili di zampette.
Ora che ci penso bene, sembra l'amplificazione del flebile rumore che fanno le zampe...un ragno.

Un'ombra nera si prolunga dal l'angolo della parete.
Da piccolo diventa grande, anzi enorme, ricopre la parete con le sue piccole e sottili zampe.
Stecchini pelosi si propagano fino al soffitto per poi sparire dietro all'angolo opposto.
Si nasconde dietro la mia ombra.

Indietreggio sbattendo la schiena al muro gelido.
Sudo freddo, sento il cuore martellarmi il petto.
Devo ragionare, sicuramente stanno giocando con le luci e magari il ragno è solo un piccolo ragnetto o forse, ho dubitato delle loro capacità e ora si stanno divertendo con la mia mente ingannandomi.
Spero sia la prima considerazione ma data la mia probabilità di avere fortuna, in certi casi e soprattutto parlando di ragni e paure, sarebbe meglio che io mi preparassi al peggio e levighi la gola per un bel urlo.

Una bava, cala davanti ai miei occhi, densa e appiccicosa di un verde trasparente.
Così densa che arriva fino a toccare il suolo prima di spezzarsi e ritrarsi da dove è provenuta.
Merda.
Un rumore di zampe, grandi, proviene da una zona vicina.
È sopra di me...è sopra!

Tremo, fino alle mie membra, di paura.
Non mi muovo.
Non faccio altro che guardare davanti a me nel vuoto, con lo sguardo impaurito che chiede pietà al destino.
Qualcosa sfiora dolcemente la mia spalla.
Pelo ruvido e gelido, appiccicoso.
Lentamente alzo il volto smuovendo lo sguardo dal pavimento buio.
Devo affrontare le mie paure anche se in questo momento, un pizzico di coraggio non ne trovo da nessuna parte nel mio corpo.
Fa che non sia vero, fa che sia minuscolo, fa che non sia quello che penso, cioè il peggio, fa che sia solo un'immagine! Continuo a ripetermi mentalmente.
Sto decisamente crollando.

Alzo del tutto il viso e quello che mi ritrovo...urlo, urla e fa che se ne vada! Cerca di convincermi la mia coscienza.
Corro gattonando da un angolo all'altro, con vani tentativi di fuga visto il mio strisciare sul pavimento.

Sento quelle zampe pelose chinarsi sulle mie caviglie, i miei occhi si dilatano. Mi curvo su me stessa, la schiena inarcata e le palpebre strette, il sudore acido che cola in mezzo al mio volto.
Quasi credo sia giunta la mia fine sentendo il mio cuore spezzare il petto per i battiti bruschi e veloci.

Mi volto poggiandomi sulla schiena ma quello che vedono i miei occhi non è un ragno enorme che arriva fino al soffitto, dalle zampe ricurve piegate lungo il suo corpo e pelose, ricoperte da centinaia di peli neri e ruvidi. Dalla moltitudine di occhi a specchio di un nero verdaceo e dalle grosse tenaglie appuntite da cui cola un filo di viscida bava.

Il cuore mi si è attaccato alla gola, ma quello che vedo lo tranquillizza, se ne torna un po' in basso pronto per un altro incubo.
Vedo bianco, il ragno si è come dissolto nel nulla.
Eppure quella sensazione di essere rincorsa da quella "cosa" enorme, il liquido viscoso che mi è scivolato davanti agli occhi e il leggero sfioro.
Era così reale, impossibile che sia stato tutto un sogno o un allucinazione, era troppo vero per esser finto.
Posso ancora sentire quel odore di umido e quel rumore ripugnante che girava da ogni parte.
Com'è possibile?!

Meglio stare sul allerta sento che non finisce qui.

                             •••

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now