RIVELAZIONI

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Mi sveglio, distrutta dalla sera prima. Guardo un punto indefinito della stanza, non so se alzarmi o se dormire un altro po'. Opto per la prima, sento il bisogno di chiedere chiarimenti, su quello che mi sta accadendo.
Sento voci, pensano nella mia testa e non sono mie, non sono i miei pensieri. Sono persone estranee alla mia privacy.
C'è chi pensa a cosa fare, a lavorare, a studiare, a giocare, preparare la colazione, pranzo, cena, a vincere le elezioni...a uccidere. Sento il mondo nella mia testa, mi esplode. Mi verrà un emicrania se non cerco di controllarle.

Mi avvio verso il salotto. Qui dentro fa caldo, non si sente neanche l'arrivo dell'inverno.
Loro sono seduti sul divano e appena mi sentono arrivare, si voltano.
Le loro espressioni non sono felici, sono arrabbiati mentre Splendor è triste.
Lui mi guarda indignato.
-senti voci vero?!- mi fa Offender
-perché questa domanda?- sono ancora incerta se fidarmi.
-rispondi!- mi fa Trender, sembra particolarmente arrabbiato.
-ecco io...si, si sento voci...- dico a disagio.
-lo sapevo- inizia Slender con rammarico.
-tu ci hai mentito, ci siamo fidati di te- che succede, non capisco? Che c'entra tutto questo?
-c'entra che tu ci hai mentito, che noi ci siamo fidati e tu ci ringrazi, così?!- mi fa paura.
-ve l'avevo detto che non era un bene portarla qui!- fa Trender
-mh- lui abbassa lo sguardo ed esce dalla stanza passandomi accanto, io lo seguo con gli occhi quasi incredula per il suo comportamento. Mi sento spezzare il cuore, anche se non so ancora bene ciò che ho combinato.
-dovevi dircelo prima che lui venisse qui, rischiando di ammazzare qualcuno di noi!- continua Trender.
-di che stai parlando?- faccio, continuo a non capire.
-sai benissimo di chi parliamo!-
-basta! Io non so niente! Non capisco di chi stiate parlando! Non so nemmeno quale sia l'argomento di questa discussione!- sono stufa, loro mi accusano senza che io mi difenda. Come possono essere fondate le loro accuse se nemmeno io so di cosa stiano parlando?!
-tu non lo sapevi...non è così?- è tornato o non se n'è mai andato, mi è affianco e mi guarda, quasi comprensivo della frustrazione che provo per l'ignoto.
-mi potete dire di chi state parlando?- faccio a loro quasi pregandoli.
-DI ME- una voce roca dal tono basso, forte e malvagia arriva da dietro la porta d'entrata, così forte che sembra essere all'interno delle mura della casa.
Una voce potente e intensa.
-perfetto è qui!- ancora Trender, agita le braccia con fare esagerato.
-siamo tutti fottuti!- fa Splendor alzandosi e cercando di scappare, ma Offender lo prende per la spalla e lo fa risedere sul divano con forza.

Mi volto verso la porta in legno.
Quella cosa o quel qualcuno, ha un'energia che mi attira, mi risucchia.
Sono attratta da quella "cosa".
-apri- mi fa lui da dietro la spalla -apri se vuoi sapere- anche lui sente i miei pensieri, quindi è normale che senta anch'io tutta questa confusione nella mia testa? No, lui sa controllarsi a differenza di me.

Mi rigiro, osservo attratta la maniglia. Mi avvicino, protendo la mano ad afferrare quel pezzo di ferro rotondo e luccicante.
Mi volto e cerco il suo sguardo.
Mi guarda, cerco un aiuto in lui, non sono sicura ma come l'altra sera...DEVO FARE DA SOLA.

Questo è il MIO di destino, non il suo, non il loro.
Le scelte sono MIE, non sue, non loro.
Gli errori sono i MIEI, non i suoi, non i loro.

Afferro la maniglia, sento il tempo rallentare, conscio di quello che avverrà e di cosa mi aspetta dall'altra parte.
Apro, uno spiraglio, una fessura, tutta l'entrata velocemente.
VOGLIO SAPERE.

Davanti, alla fine di quel piccolo cerchio di alberi che circondano la casa.
Un uomo? Alto un po più di Slenderman, pelle rossa e nera. Ha profonde cicatrici, due occhi rossi come le fiamme dell'inferno, il volto nero come la pece,  sulla fronte si dipartono due corna alte e appuntite.
La bocca ricolma di denti affilati, le braccia lunghe che gli arrivano quasi a terra, le mani enormi dalle dita come artigli. Ha una vita stretta, quasi si vedono le costole, le spalle sono appuntite all'insù, le gambe sembrano uscire dalla terra, sono robuste. Ha un mantello rosso dietro la schiena.
No, sono ali da pipistrello, rosse e dalle rifiniture nere con due artigli sulle punte.

Da i brividi, è raccapricciante. Sembra uscito dalle fiamme dell'altro mondo.
L'intero corpo sembra percorso da spigoli appuntiti.
Sul petto, sotto la gola, si apre uno squarcio, una bocca?!
- tu...tu chi sei?- faccio tremante per il suo aspetto e per il suo sorriso malefico, ma curiosa di sapere qualcosa da quell'essere.
-tu non sai chi sono in confronto a te- che vuole dire? In confronto a me?

Don't forget my eyesOn viuen les histories. Descobreix ara