SPECIAL 3/4

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San Valentino, la festa degli innamorati. Il giorno della celebrazione dell'amore. Il giorno in cui l'odio non dovrebbe esistere.

In quell'occasione tutte le città del mondo brindavano all'amore e si ricoprivano di rosa, di rosso e di cuori. I ristoranti preparavano menù speciali e i fiorai festeggiavano neanche fosse Natale. Ovunque c'era amore.

Louis aveva sempre odiato quella dannata festa. Perché qualcuno doveva voler festeggiare l'amore quando tutti i restanti giorni dell'anno regalava e riceveva solo odio?

Louis non aveva mai trovato un senso a quella festa, ovviamente oltre quello prettamente commerciale, per lui se due persone si amano davvero lo faranno sempre, a prescindere dal giorno e di certo non serviva un regalo per incrementare quell'amore.

Louis odiava da sempre andare in giro e trovarsi circondato da coppiette e d'amore, in quel giorno più che mai, mentre lui era solo con Blue e il massimo a cui poteva aspirare era una notte di sesso con qualcuno che non avrebbe più voluto rivedere. Una serata in discoteca che di amore non aveva nulla.

Louis aveva sempre odiato San Valentino, o meglio, lo aveva sempre fatto prima di conoscere Harry. Prima di conoscere suo marito. Prima di conoscere l'amore.

In meno di un anno la sua vita era totalmente cambiata e il merito era solo di quel ragazzo argentino ricoperto da tatuaggi e dal sorriso più bello che potesse esistere. In meno di un anno si era ritrovato a convivere con un ragazzo con cui era andato a letto e che credeva di aver sposato da ubriaco, solo per fargli avere la cittadinanza americana. Con il tempo però si era innamorato di quel ragazzo e poi aveva scoperto che entrambi avevano creduto ad una bugia assurda. Non erano davvero sposati. Ma quando credeva di averlo perso, Harry tornò da lui e divenne davvero suo marito.

La vita di Louis era totalmente cambiata grazie ad Harry e, per lui, avrebbe anche potuto festeggiare San Valentino.

Boca Raton era già allestita a festa per quell'occasione piena di amore, i fiorai avevano aperto di buon mattino e preparavano le migliaia di rose che avrebbero venduto quel giorno. I camerieri dei bar correvano tra le strade per consegnare le tante colazioni a domicilio che erano state loro ordinate e sorridevano a chiunque incontrassero. Mentre la città era in pieno fermento, Harry e Louis, se ne stavano nel loro letto al caldo a dormire beatamente stretti l'uno all'altro.

La testa di Harry poggiata sul petto nudo di Louis mentre questo gli cingeva la vita, altrettanto nuda, e sembrava non avesse alcuna intenzione di lasciarlo andare. Blue e Clifford dormivano tranquilli ai piedi del letto. Tutto sommato avevano un gran bella vita. Piena d'amore.

Fu il cellulare di Louis a disturbare il sonno dei due sposi, l'oggetto elettronico iniziò a suonare rumorosamente e svegliò il più grande che si maledisse per aver dimenticato di inserire la vibrazione la sera precedente. Assonnato prese l'oggetto trillante e si stropicciò gli occhi per mettere a fuoco il nome della persona che lo stava chiamando.

Helen.

In un momento il liscio collegò il tutto, scese dal letto e uscì dalla stanza prima di rispondere al cellulare.

-"Hel."

-"Sono fuori casa tua." Rispose la ragazza all'altro capo del telefono. "E questa me la paghi cara, Tomlinson."

Louis ridacchiò e scosse la testa, anche se la sua amica non poteva vederlo ma poteva immaginarlo.

-"Ti adoro."

-"Vediamo se adorerai anche il conto della boutique che ti manderò."

In fretta e furia Louis, che in un primo momento si era totalmente dimenticato di essere nudo, si vestì con le prime cose che trovò e raggiunse la sua amica fuori casa, stando ben attento a non svegliare Harry. Il biondo perse almeno dieci minuti a ringraziare Helen per ciò che aveva fatto.

-"O la smetti di ringraziarmi e te ne vai dentro, o rompo tutto." Lo minacciò Helen, prima di girare i tacchi e andare via.

Con il sorriso stampato sul volto Louis rientrò in casa e sorrise entusiasta mentre si guardava intorno.

-"Iniziamo."

Harry, mentre il sonno lo stava lentamente abbandonando, mugolò qualcosa sottovoce di totalmente incomprensibile e tastò l'altro lato del letto alla ricerca di quel corpo caldo che era diventato la sua quotidianità. Aprì gli occhi di scatto quando sentì le lenzuola fredde sotto le mani, si mise a sedere al centro facendo sobbalzare i due cani che dormivano ai piedi del letto.

-"Louis?" La voce di Harry risultò più acuta e preoccupata di quanto lui stesso volesse. Nessuna risposta.

"Forse si sta facendo una doccia." Pensò ma no, non sentiva il rumore dell'acqua e nemmeno la voce canterina di Louis, tipica di quando era in bagno.

-"Louis?" Ripeté, con voce più alta.

Harry scostò le coperte e fece per alzarsi ma la porta della stanza si aprì e lui sospirò di sollievo quando vide il volto sorridente di suo marito.

-"Buongiorno babycakes." Gli disse Louis sorridente ed entrò nella stanza mentre reggeva un vassoio d'argento.

-"Mi hai fatto spaventare." Borbottò il riccio e incrociò le braccia al petto.

Il più grande sorrise intenerito e lo raggiunse per baciargli quel broncio che tanto amava.

-"Scusami amore." Sussurrò e si sedette sul letto accanto a lui.

L'attenzione di Harry venne richiamata dal vassoio, decisamente troppo imbandito, che non aveva ancora notato.

-"E questo?" Gli chiese Harry e indicò il vassoio.

Il liscio sorrise sinceramente felice.

-"È per te."

-"Per me? Perché?"

-"Sai che non sono solito fare questo genere di cose ma tu lo meriti. Tu meriti il meglio del mondo." Disse Louis e gli diede un bacio sulla guancia. "Buon San Valentino, amore mio."

Il riccio sgranò gli occhi, aveva totalmente dimenticato che giorno fosse. Sperava che Louis, curioso com'era, non avesse trovato il suo regalo.

-"Tranquillo Haz, non ho visto il bracciale in oro bianco che mi hai regalato." Gli fece l'occhiolino, divertito, Louis.

-"Louis!"

-"Non è colpa mia se quando parli al telefono alzi la voce." Rise il maggiore.

Il riccio aprì la bocca per controbattere ma non ci riuscì. Louis lo faceva rimanere sempre senza parole.

-"Uffa." Sbuffò.

Il più grande sorrise, si alzò e gli baciò la fronte.

-"Torno subito." Gli disse e uscì dalla stanza.

Harry aggrottò la fronte.

-"Ma..."

Louis ritornò dopo poco più di un minuto, raggiante come sempre, e stringeva tra le mani un gigantesco mazzo di rose rosse.

-"Queste sono per te." Gli disse Louis e gli porse il mazzo di rose.

Il riccio, visibilmente emozionato, prese le rose e si morse il labbro inferiore.

-"¡Son maravillosas estas rosas!" Esclamò il riccio. "Gracias mi amor." Aggiunse e diede un bacio a stampo a Louis.

L'attenzione di Harry venne catturata da un foglio bianco nascosto tra le rose. Curioso lo prese, pronto a leggere belle parole d'amore nei suoi confronti, lo aprì e aggrottò la fronte quando lesse una sola parola.

-"Facciamolo." Lesse. "Facciamo cosa?"

Il più grande, improvvisamente più serio, scostò le rose e il vassoio, aiutò il riccio a sedersi sulle sue gambe e lo strinse.

-"Ci abbiamo pensato tanto, Haz." Iniziò a parlare il ragazzo. "Non facciamo altro da mesi, abbiamo valutato ogni aspetto di questa questione.
Abbiamo anche discusso e abbiamo sempre trovato una soluzione per tutto." Disse. "Io credo proprio che siamo pronti."

Harry si portò una mano alla bocca, mentre la fede scintillava alla luce del sole, per evitare di singhiozzare.

-"Lou mi stai dicendo che..."

-"Sì, Haz. Ti sto dicendo quello che pensi." Annuì Louis. "Facciamolo." Disse. "Adottiamo un bambino."

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now