eighty-one

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L'appuntamento di Harry era andato benissimo, il riccio per qualche ora era riuscito a smettere di pensare e a vivere il momento. Mentre parlava con Ben il tempo sembrava non essere mai passato, sembrava che non si fossero mai lasciati, per un momento si sentì come quella sera in Argentina quando Ben lo aveva portato al mare, poco dopo il loro fidanzamento, e lo aveva ascoltato parlare fino all'alba baciandolo e abbracciandolo ogni volta che voleva.

Harry si era sempre sentito completo in compagnia di Ben, non si era mai sentito a disagio e, in cuor suo, aveva sempre saputo che era con Ben che avrebbe condiviso tutti i giorni della sua vita.

Quando però l'appuntamento finì e Ben lo riaccompagnò a casa, dandogli un bacio prima di scendere dalla macchina, Harry venne travolto dalla realtà. Louis. In fretta e furia il riccio prese il cellulare e la delusione lo invase quando vide che Louis non gli aveva inviato alcun messaggio e nemmeno l'aveva telefonato.

"Sono stato io a dirgli di non aspettarmi, non posso rimproverargli nulla." Si disse Harry ma non poté evitare di sentirsi deluso.

Quando rientrò in casa cercò la testa castana di Louis ma la casa era buia e non c'era neppure Blue nella cuccia.

"Starà dormendo." Pensò Harry, si sbottono i primi bottoni della camicia e salì al piano di sopra, per poi entrare nella stanza.

Un tenero sorriso comparve sul volto quando vide Louis, ancora con i vestiti addosso, rannicchiato su se stesso e con Blue che gli dormiva accanto. I capelli gli ricadevano sulla fronte, le labbra rosee e schiuse, una mano allungata su Blue e l'altra sotto la testa. Era adorabile.

-"Mio piccolo Louis..." Sussurrò Harry e si avvicinò a lui, sedendosi sul letto. "Ti faccio soffrire così tanto..." Allungò una mano per accarezzare il volto sereno del più grande e un piccolo sorriso comparve sul suo volto.

Louis era felice con lui.

Una domanda balenò nella mente di Harry. Doveva dirgli che cosa era successo quella sera?

-"No, piccolo, non ti dirò nulla." Sussurrò Harry. "Non meriti di soffrire ancora a causa mia."



Louis il giorno seguente non aveva fatto domande al minore su come era andato il suo appuntamento ed era grato che Harry non avesse neppure accennato a Ben, nonostante sembrasse davvero molto felice.

Quando quella mattina si svegliò fu sorpreso e felice di vedere Harry dormire accanto a lui, le loro mani si sfioravano e i loro visi erano più vicini di quanto lo fossero stati negli ultimi giorni. A malincuore però dovette lasciare il letto e occuparsi delle sue normali mansioni prima di andare a lavoro, sapeva che Harry si stava allontanando da lui e illudersi che andasse tutto bene, anche se solo per pochi minuti, non faceva altro che farlo soffrire di più.

Harry stava allegramente canticchiando, mentre infornava qualcosa, quando la porta di casa si aprì e lui si irrigidì. Sapeva che Louis era tornato e normalmente avrebbe sorriso e gli sarebbe corso incontro ma quel giorno non lo fece. Aveva paura. Che cosa si sarebbe dovuto aspettare? Louis gli avrebbe fatto domande sul suo appuntamento della sera precedente? Avrebbero litigato?

-"Sono a casa!" Esclamò Louis e gettò le chiavi sul mobile nell'ingresso. "Questa borsa è pesantissima." Borbottò e si massaggiò la spalla.

-"Sono in cucina." Rispose il riccio mentre prendeva dei piatti.

Il più grande, nonostante tutto, sorrise e andò in cucina.

-"Che buon profumino." Disse e poggiò la pesante borsa nera sul tavolo. "Stai preparando la cena?"

-"Grazie, sì." Rispose Harry, quasi meccanicamente.

Il liscio aggrottò la fronte e si avvicinò a lui, gli toccò la spalla nuda con una mano ma il minore sobbalzò.

-"Va tutto bene?" Gli chiese e ritrasse la mano. Se il suo tocco gli dava fastidio lui avrebbe evitato.

Il più piccolo si portò una mano sul petto, chiuse gli occhi per qualche momento mentre prendeva dei lunghi respiri.

-"Sì, scusa, sono solo un po' agitato." Rispose il più piccolo.

-"È successo qualcosa?" Domandò il maggiore e andò a sedersi sul tavolo. "Vuoi parlarne?"

-"No."

Louis sospirò e abbassò il capo. Doveva chiedergli dell'appuntamento? Voleva sapere che cosa era successo?

No, non lo voleva.

-"Haz..."

-"Che cosa vuoi?" Replicò il riccio con tono duro. Quando aveva iniziato ad essere così tanto antipatico con il più grande?

Il più grande dovette mordersi il labbro per evitare di singhiozzare, lo feriva quella freddezza da parte del minore.

-"I- io..."

-"Louis o parli o questa conversazione può finire qui." Lo interruppe Harry. "Io ho da fare."

Il liscio abbassò il capo e scese dal tavolo.

-"S- scusa..." Balbettò e corse in salotto, per poi buttarsi sul divano e nascondere la testa sotto il cuscino bianco.

Il più piccolo sospirò e si diede mentalmente dello stupido.

"Ma che ti passa per la mente, Harry?! Non ti basta quanto quel ragazzo stia soffrendo per colpa tua?!" Pensò il ragazzo e si colpì la fronte.

-"Lou..." Lo chiamò il più piccolo mentre entrava nel salotto. "Scusa, non dovevo comportarmi così ma sono agitato ultimamente." Si scusò e si avvicinò al ragazzo.

Nessuna risposta. Louis se ne stava ancora con il viso nascosto sotto il cuscino.

Il minore sospirò e si sedette accanto a lui, attento a non fargli male.

-"Louis." Sussurrò e gli accarezzò i capelli. "Parlami, per favore, non volevo risponderti in quel modo." Aggiunse. "Scusami..."

Louis, lentamente, si voltò a pancia in giù e puntò i suoi occhi lucidi su quelli del riccio che sentì il suo cuore rimpicciolirsi.

-"Sei arrabbiato con me?" Gli chiese, il tono e l'espressione ingenua di un bambino.

Il riccio scosse la testa e gli scostò i capelli dalla fronte.

-"Non sono arrabbiato con te." Rispose e gli prese le mani. "Dai vieni." Aggiunse e lo attirò a lui, per poi stringerlo in un abbraccio. "Che cosa volevi chiedermi prima?" Gli chiese e gli stampò un bacio sulla fronte.

Il più grande appoggiò la testa sulla spalla del riccio e chiuse gli occhi.

-"Ti volevo chiedere se ti andasse di venire con me alla festa in redazione dopodomani." Disse il ragazzo. "Prima che inizino le vacanze estive." Aggiunse.

-"Dopodomani?"

-"Sì." Annuì il maggiore. "E io sarò l'ospito d'onore, dato che il mio articolo ha riscosso molti consensi e successi." Spiegò.

Harry gli accarezzò la schiena e sorrise.

-"Quale articolo, piccolo?" Gli chiese.

-"Quello sull'ultima protesta in piazza a New York." Rispose il liscio. "Te ne ho parlato."

-"Non dovevi consegnarlo la settimana prossima?"

Il liscio scosse la testa, un po' deluso che l'altro si fosse dimenticato una cosa tanto importante per lui.

-"L'ho consegnato la settimana scorsa..." Sussurrò. "Te l'ho anche detto..."

-"Deve essermi passato di mente." Replicò il più piccolo e si strinse nelle spalle.

A Louis non era mai passato di mente qualcosa che riguardasse Harry, soprattutto qualcosa di importante per lui.

Louis alzò il viso e fece incontrare i loro occhi.

-"Harry." Lo chiamò. "Tu mi ami ancora?"

Harry, per tutta risposta, abbozzò un sorriso e gli diede un bacio a stampo.

-"È quasi pronta la cena, vieni a tavola."

Married? | l.s. ♛Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon