special

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-"Me estoy haciendo viejo!" Fu in quel modo che, in una mite mattinata di inizio ottobre, il giovane Louis venne strappato via dal suo sonno restauratore dopo una nottata, molto lunga e piovosa, passata a finire un articolo che da giorni lo stava facendo dannare.
-"Chi ti stai facendo?!" Fu la risposta, non perfettamente lucida e con un senso logico, assonnata e poco pensata del più grande che balzò a sedere al centro del letto, mentre il ciuffo spettinato gli ricadeva sulla fronte perennemente abbronzata e la camicia del giorno precedente, ormai sgualcita, ancora gli stringeva il petto ben definito. Louis non sapeva che ore fossero, le tende viola scuro, che Harry aveva comprato ad insaputa del marito e le aveva sistemate prima che questo tornasse dato che le detestava, erano chiuse e la stanza era illuminata soltanto dalla luce artificiale prodotta dal lampadario. Pensava, però, che fosse mattina dato che era andato a dormire quasi alle cinque per terminare quel dannato articolo sulle dannate famiglie più influenti nel modo delle autovetture e la loro storia, e la stanchezza si faceva già sentire nonostante si fosse appena svegliato.
Lo sguardo pigro e assonnato del castano, che lentamente si stava nuovamente sdraiando nel letto matrimoniale con le coperte rosse e in quel momento occupato solo da lui stesso, vagò nella stanza e si soffermò sulla figura mezza nudo del marito fermo davanti allo specchio. Louis sbadigliò e scivolò sulle coperte, per poi sistemarsi sul cuscino bianco.
Suo marito, con cui da più di un anno condivideva casa, vita e amore, era fermo davanti allo specchio nella loro stanza e si stava tastando il viso alla ricerca di qualcosa che sembrava non esserci, eppure lo preoccupava e non poco perché sembrava stesse per avere una crisi isterica.
Il riccio, troppo occupato a studiare per bene il suo riflesso, neppure aveva sentito la risposta sconclusionata del marito e continuava a sospirare rumorosamente, facendo così alzare e ad abbassare irregolarmente il petto nudo e tatuato.
-"Haz che stai facendo?" Gli chiese, con la voce arrochita dal sonno, il più grande e si stropicciò gli occhi azzurri circondati da delle vistose occhiaie, dovute a quell'articolo che ormai apparteneva al passato. "Ti senti bene?" Continuò a domandargli e si strinse su se stesso, avvicinando le ginocchia all'addome e si coprì come meglio poteva.
Il riccio, come se avesse una furia in corpo, si voltò verso di lui, con pochi lunghi passi lo raggiunse e si sedette sul letto con una tale forza da farlo sobbalzare ma non abbastanza per farlo scomodare.
-"Tu sai che giorno è oggi?!" Gli chiese, con tono alterato, l'argentino.
Louis sospirò e alzò gli occhi al cielo. Aveva decisamente troppo sonno per fare quel gioco.
-"Haz sono stanco, ho dormito pochissimo e non ho voglia di giocare." Sospirò Louis e sbadigliò nuovamente. "Possiamo rimandarlo a più tardi? Ho bisogno di dormire," Aggiunse, abbracciò il cuscino bianco e chiuse gli occhi, nel tentativo di tornare a dormire ma suo marito sembrava non essere d'accordo.
-"No, Louis, non è un gioco." Sbuffò il riccio e gli strappò via il cuscino.
-"Ehi, ridammi il mio cuscino!" Si lamentò il più grande, desideroso di ritornare tra le braccia di Morfeo e restarci per almeno le prossime dieci ore successive.
-"Louis." Lo chiamò Harry, con una certa serietà nella voce, e gettò il cuscino del marito all'altro lato del letto. "Che giorno è oggi?" Gli chiese nuovamente, con un tono di voce che non ammetteva repliche. Louis doveva rispondere a quella domanda, che gli piacesse o no.
Il castano sbuffò nuovamente e dovette ragionare per un momento per dare una risposta a quella domanda, tanto che era stanco riteneva fosse già un gran successo ricordarsi il suo nome.
-"È il due ottobre." Rispose alla fine e, con gesti pigri, si grattò la nuca.
"Forse dovrei mettere il pigiama." Pensò Louis ma no, non aveva le forze di cambiarsi, poteva continuare a dormire con il suo pantalone di tuta grigia e la camicia nera che non aveva nulla a che fare con il basso del suo outfit.
-"Sì, è il due ottobre e?" Lo incitò a continuare il più piccolo.
-"Non ci siamo sposati il due ottobre, vero?" Replicò Louis e aggrottò la fronte, fece per togliersi la fede e guardare la data all'interno ma il marito glielo impedì con una mano sulla sua e un sonoro lamento.
-"Ti do qualche indizio." Rispose il riccio. "È alto circa novanta centimetri, paffutello e con gli occhi verdi, si esprime con suoni privi di senso ma è molto carino, nonostante i suoi pannolini dovrebbero essere considerati illegali." Disse e non poté trattenere un sorriso a pensare a suo figlio.
-"Stai parlando di Trav?"
-"Hai altri figli?"
-"Oh!" Esclamò il più grande, ancora assonato e poco lucido ma una cosa del genere non poteva dimenticarla. Okay, forse un po' poteva dimenticarla ma poi la ricordava. "Oggi Travis compie sei mesi." Disse allegro e sbadigliò nuovamente.
A quel punto Harry sospirò rumorosamente e si lasciò cadere tra le braccia del marito, mentre sospirava sconsolato.
-"Sto diventando vecchio, Niño." Sospirò Harry. "Compie già sei mesi, lo capisci? Sta diventando così grande, in men che non si dica si sposerà e saremo nonni." Mugolò il ragazzo, contro la pelle coperta del marito. "Io invecchierò e tu, bello e giovane, non mi vorrai più."
Il castano ridacchiò leggermente, cercando di restare il più sveglio e lucido possibile, e accarezzò la schiena nuda del marito.
-"Ma che cosa stai dicendo?" Replicò. "Innanzitutto abbiamo tre anni di differenza, invecchierò prima io, purtroppo non ho ancora trovato la formula per la vita eterna." Lo prese in giro, mentre continuava ad accarezzarlo. "E io non vedo l'ora di avere la casa piena di bambini che somigliano a Trav." Sorrise. "A te non piacerebbe?"
Il più piccolo annuì, quasi impercettibilmente, contro la spalla del più grande.
-"Sì, mi piacerebbe." Mugolò il ragazzo e si strinse, ancora di più, al corpo del compagno. "Ma ho paura che tu possa non provare più lo stesso per me." Aggiunse.
-"Haz guardami." Gli disse Louis, con una certa dolcezza nella voce ancora roca per il sonno. Harry, lentamente, allontanò la testa dal castano e alzò lo sguardo per guardarlo, mentre questo continuava ad accarezzargli le spalle nude dove un nuovo tatuaggio attirava l'attenzione. Una rosa, una piccola rosa priva di spine, con una L e un T intrecciate tra i petali.
-"Ti ho sposato perché voglio invecchiare con te. Perché voglio passare la mia vita con te, non per vederti invecchiare e lasciarti." Disse Louis e con il pollice destro gli accarezzò lo zigomo. "Travis è ancora piccolo, adesso dovremmo soltanto godercelo e non pensare al futuro ma, se proprio dovessi sentire la necessità di farlo, in quel caso noi resteremo insieme. Probabilmente litigheremo mille e una volta prima di diventare nonni, e lo faremo anche dopo, ma resteremo insieme non perché abbiamo bisogno l'uno dell'altro ma perché abbiamo scelto di farlo." Continuò. "Sei la mia scelta, Haz. Ho scelto di condividere tutto con te e, di conseguenza, anche i miei capelli bianchi che tenterò di coprire con l'ennesima tinta che, molto probabilmente, mi renderà calvo. Abbiamo costruito tantissimo in pochissimo tempo. Immagina che cosa potremmo fare in una vita insieme e, credimi, non succederà nulla in grado di spezzarlo." Concluse.
Harry sorrise a quelle parole, improvvisamente le sue paranoie gli sembrarono stupide ed insensate. Come poteva dubitare di Louis e del suo amore? Non sarebbero stati qualche capello bianco e qualche ruga a separarli. Loro avevano molto di più, avevano una famiglia e il loro amore. Loro avevano tutto.
-"Ti amo." Disse semplicemente Harry e gli baciò le labbra. Si sentiva un po' in colpa ad aver svegliato il compagno per qualcosa di tanto stupido ma aveva bisogno di parlare con lui, aveva bisogno di essere rassicurato.
Dalla stanza adiacente alla loro un urlo si propagò nell'intera casa, cogliendo di sorpresa i due ragazzi che sobbalzarono.
-"Spero solo che da grande non urli in questo modo." Ridacchiò Louis. "Vado a preparargli la colazione." Aggiunse e fece per alzarsi ma il marito lo fermò.
-"Ci penso io al festeggiato del giorno." Sorrise Harry. "Tu torna a dormire, dovrai essere in forma per passare la vita con me."

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now