fifty-eight

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Louis era sereno e rilassato come non gli era mai capitato di essere prima, per una volta gli sembrava che tutto andasse per il verso giusto, nulla riusciva a turbarlo.

Dopo aver fatto la pace con Harry il mondo, visto con i suoi occhi, aveva assunto un aspetto diverso, più bello e allegro proprio come si sentiva lui. Quando si voltava e trovava Harry intento a fare qualcosa o a guardarlo si sentiva in dovere di ringraziare il destino per averglielo fatto incontrare e, sopratutto, ritrovare.

Da quando era riuscito a confessargli i suoi sentimenti, da quando in quella stanza di motel gli aveva detto che lo amava e Harry aveva risposto che lo amava anche lui, si sentiva più leggero e gli sembrava che anche la loro relazione ne avesse tratto benefici. Continuavano a litigare, in fondo non sarebbero stati loro se non avessero litigato per ogni piccola cosa, ma quando finivano per abbracciarsi sentiva che non c'erano più barriere a separarli, non erano più solo i corpi ad unirsi ma anche le loro anime.

Louis sapeva di aver sbagliato, sapeva di aver profondamente ferito l'altro con il suo tradimento, e nonostante Harry gli avesse detto più volte di averlo perdonato e di voler solo dimenticare il liscio sentiva ancora di dover far qualcosa per l'altro. In quei giorni che avevano passato insieme dopo la loro riconciliazione Louis non aveva fatto altro che ricoprirlo di attenzioni, gli aveva perfino portato la colazione a letto come il minore tanto desiderava.

Era intenzionato a dare a Harry il meglio di lui stesso, quello che non aveva ancora mostrato a nessuno, perché lo meritava. Harry meritava tutte le cose belle del mondo e voleva essere lui a dargliele.

Erano passati alcuni giorni da quando Harry era tornato a casa di Louis, erano ormai verso la fine di giugno e il caldo iniziava ad essere sempre più soffocante, le prime famiglie iniziavano a partire per le vacanze e il liscio avrebbe tanto voluto imitarle ma lui aveva ancora del lavoro da svolgere, così come anche il più piccolo.

Il riccio sembrava essere molto più felice da quando era ritornato a casa, aveva ritrovato la sua quotidianità con Louis, le loro abitudini e i loro litigi quotidiani alternati con baci e abbracci, ed era felice di notare quanto il rapporto tra di loro fosse migliorato. Proprio come gli aveva detto Helen, Louis di tanto in tanto sembrava spaventato da quel sentimento e finiva per restare in silenzio ore intere per paura di dire qualcosa di sbagliato, Harry però andava da lui e lo accoglieva tra le sue braccia, non voleva lasciarlo andare.

-"Se vuoi restare in silenzio per me va bene, resterò in silenzio con te." Gli diceva Harry. "Mi basta solo stringerti a me." E Louis si lasciava sempre stringere, di tanto in tanto poggiava la testa sulle sue gambe e una volta era capitato si addormentasse in quella posizione, perso tra pensieri d'amore rivolti verso Harry.


Quando la porta di casa si aprì erano le otto di sera, Louis non era andato a prendere il riccio a lavoro in quanto questo gli aveva detto che lo avrebbe fatto una sua collega, non che al maggiore facesse particolarmente piacere ma si era adattato. Il profumo di Harry si unì a quello della cena che l'altro stava cucinando e un sorriso comparve sul volto di Louis quando sentì il solito rumore dello zaino del riccio che toccava il pavimento.

-"Niño sei in cucina?" La voce del minore riecheggiò nella casa, seguita subito dopo da un sonoro sbadiglio.

-"Sì, Haz, sono in cucina!" Rispose Louis e alzò la voce per farsi sentire dall'altro. "Vieni." Aggiunse mentre girava qualcosa che bolliva in pentola.

Il riccio mugolò qualcosa che l'altro non riuscì a capire e si trascinò fino in cucina.

-"Bentornato cucciolo." Gli sorrise Louis non appena lo vide entrare in cucina.

Married? | l.s. ♛Où les histoires vivent. Découvrez maintenant