eighty-three

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Il riccio si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla.

-"Il nostro amore era vero, Louis." Disse. "Era vero."

-"L'amore, però, anche se vero non è sempre giusto." Replicò Louis e abbassò lo sguardo. Subito dopo però il ragazzo si rese conto delle parole dette dall'altro e alzò lo sguardo che sembrava voler bruciare l'altro. "Era Harry?" Chiese. "Hai detto era?" Aggiunse. "Ora non più?"

Il più piccolo sgranò gli occhi e indietreggiò quasi impaurito, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata. Non era pronto a quella discussione.

-"Harry." Lo chiamò Louis, con tono fermo. "Ora ti farò una domanda e tu mi risponderai, o ti giuro che sarà l'ultima volta che mi vedrai." Disse. "Tu mi ami?"

-"I- io non lo so..."

Senza ombra di dubbio Louis si sarebbe sentito meglio se lo avessero colpito in pieno viso, se lo avessero lasciato morente in qualche strada buia di Boca Raton.

Gli occhi azzurri, lucidi, di Louis osservavano il ragazzo che avevano davanti e faticavano a riconoscerlo.

Come poteva Harry, che non molte settimane prima aveva giurato amore e una vita insieme a Louis, non sapere se lo amava ancora o meno?

Era bastato così poco per dubitare del suo sentimento?

-"Mi hai mai amato davvero?" Gli chiese Louis, la voce tremante e la voglia matta di mettersi a piangere.

Harry abbassò al capo e rinunciò alla possibilità di restare in silenzio. Doveva dirgli la verità, per quanto dolorosa fosse.

-"Forse non nel modo in cui tu meriti..." Sussurrò. "Forse non nel modo in cui io stesso credevo..."

Quella notte fu per il più grande fredda e triste, nonostante le alte temperature di quasi metà agosto, mentre infiniti pensieri gli invadevano la mente.

Harry aveva preferito andare a dormire nell'altra stanza, trovava non avesse senso imporre all'altro la sua presenza, e Louis sentì di essere ancora più distante da lui. Nonostante tutto gli sarebbe piaciuto dormire al suo fianco e sentire il respiro del riccio infrangersi sulla sua pelle nuda, in quelle ore di insonnia si sarebbe perso nell'osservare il ragazzo dormiente al suo fianco. Lo avrebbe amato.

"E se Harry dovesse decidere di tornare in Argentina con Ben? Io che cosa farò senza di lui? Dovrei seguirlo fino in Argentina e lottare per lui? O dovrei togliere da mezzo Ben in qualche modo adesso?" Si domandava Louis, sdraiato sul suo letto e con le braccia conserte.

Louis si era svegliato da circa mezz'ora e da quando aveva sentito la porta di casa chiudersi, non era riuscito a non pensare all'eventualità in cui Harry non sarebbe mai più ritornato in quella casa.

-"Louis non pensarci, non pensarci!" Esclamò Louis e scosse vigorosamente. "Non lo perderai, non lo perderai." Si ripeteva ma era difficile crederci dopo le parole che gli aveva detto il riccio la sera precedente.

Perso tra i suoi pensieri il ragazzo non sentì la porta di casa aprirsi, venne distratto solo da una voce a lui ben nota.

-"Tommo dove sei?!" Urlò qualcuno dal piano di sotto.

Louis scattò a sedersi e aggrottò la fronte.

-"Helen?!"

-"No, sono la voce della tua coscienza che ti dice di prestare la tua macchina alla tua amica del cuore per una gita!" Rispose la ragazza. "Certo che sono Helen, idiota!" Urlò. "Sei in camera?!"

-"Sì, sono in camera!"

Il giovane udì i tacchi della ragazza salire su per le scale, seguiti da altri passi meno rumorosi dei suoi.

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now