fifty-one

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Il più piccolo rimase a bocca aperta nell'ascoltare le parole del liscio, non aveva mai visto la situazione dal suo punto di vista e quello non era un buon momento per farlo.

-"Mi stai dicendo che il mio amore ti dà fastidio?!"

-"No, dannazione, no!" Rispose Louis e si portò le mani tra i capelli esasperato. "Mi piace che tu tenga a me, mi piace tutto di te, però ci sto male quando mi fai capire che non ti basta quello che ti do. Ci sto male, è così tanto difficile da capire?!" Continuò. "E cerca di capire le mie parole per una volta!"

Il riccio annuì e si allontanò da lui.

-"Forse non capirò le tue parole ma ho capito che sto per uscire e ho capito che tu non devi aspettarmi." Disse e si avviò verso l'ingresso. "Perché non so se tornerò." Aggiunse e uscì da quella casa.

Louis rimase immobile mentre guardava l'altro lasciare quella che era la loro casa, i pugni serrati e il volto che non trasmetteva alcuna intenzione. Con gesti meccanici il ragazzo si sedette sul divano bianco e allungò una mano per accarezzare il suo cagnolino che gli era saltato addosso, quasi come se avesse capito ciò che in quel momento stava provando.

Louis però in quel momento non provava nulla.

-"Te ne pentirai, Harry." Disse a qualcuno che non era presente in quella casa. "Ti pentirai di essere uscito da questa casa." Continuò. "Te ne pentirai."

La sera stava scendendo sulla bella Boca Raton, Harry amava osservare il cielo che diventava sempre più buio e vedere le stelle che pian piano iniziavano a brillare in quella distesa buia. Harry stava camminando con il naso all'aria per poter ammirare il tramonto che diventava un ricordo sempre più lontano mentre la notte abbracciava la città.

Quella sera il cielo era più bello del solito e al riccio sarebbe piaciuto camminare nella città affiancato da Louis, avrebbe dato il suo nome ad una stella, quella che più brillava, e poi lo avrebbe baciato perché aveva bisogno di sentirlo sempre accanto a lui.

Aveva bisogno di lui.

Un sospiro più intenso degli altri lasciò le labbra carnose e mordicchiate del riccio, questo stava camminando da ore e, nonostante fosse giugno, iniziava a sentire freddo coperto solo dai suoi pantaloncini di jeans.

-"Le temperatura a Boca cambiano di continuo, non è ancora estate e non ci si può fidare di questo caldo." Gli aveva detto Louis quando insisteva nel dirgli che non era ancora il momento per andare al mare. E aveva ragione.

Louis aveva sempre ragione.

Se solo non fossero andati al mare quel mattino, in quel momento sarebbe potuto essere stretto tra le braccia del liscio e con il sorriso stampato sul volto.

-"Sono stato uno stupido..." Borbottò Harry e si gettò a peso morto su una panchina, una volta verde ma in quel momento quasi del tutto grigia e piena di frasi, dietro di lui. "Sono stata davvero uno stupido." Ripetè, questa volta a voce un po' più alta affinché tutti sapessero ciò che era, e si passò una mano tra i capelli ancora sporchi di sabbia.

-"In effetti hai sposato Louis." Commentò una voce alle sue spalle.

-"Quindi un po' stupido devi esserlo davvero." Aggiunse una voce femminile.

Il riccio si voltò alla sua destra e si sforzò di sorridere quando vide i due che stavano avanzando verso di lui.

-"Helen, Liam, che bello vedervi." Disse il ragazzo, non troppo convinto.

-"Non si direbbe, tesoro, hai una faccia davvero pessima." Rispose Helen e si avvicinò per baciargli entrambe le guance. "Va tutto bene?" Gli chiese.

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now