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Boca Raton, nella contea di Palm Beach nello stato della Florida, era sempre stata una città abbastanza tranquilla, conosciuta anche per essere il paese natale della cantante statunitense Ariana Grande, tra le sue strade era possibile trovare un po' di tutto ma non era mai successo nulla di davvero grave che aveva spinto i suoi abitanti ad abbandonare la città e a trasferirsi altrove, chiunque si fosse trasferito portava nel cuore un bel ricordo di quella città e non esitava a parlarne bene con chiunque capitasse.

L'amore che sembravano avere gli abitanti di quella città verso di lei era sempre stato uno dei motivi che spinsero il giovane Harry Styles a trasferirsi a Boca, ad abbandonare la sua terra d'origine, l'Argentina, per trasferirsi alla ricerca di una nuova vita che potesse riservargli qualcosa di più bello, qualcosa che potesse renderlo felice.

In Argentina Harry non era mai riuscito ad essere davvero se stesso, non aveva mai nascosto a nessuno di essere gay ma allo stesso tempo non aveva mai potuto davvero vivere la sua sessualità liberamente, aveva avuto delle relazioni ma non era mai stato davvero felice e sperava che a Boca lo sarebbe potuto essere, non si aspettava però quello che era successo, non si aspettava che la sua vita potesse cambiare in quel modo.

In quella tranquilla mattinata trovare quel documento per i due giovani era stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, tutti i loro progetti per quella giornata erano stati rovinati e il loro futuro era stato stravolto.

Harry e Louis non avevano idea di che cosa quella notte fosse successo ma di certo non si sarebbero mai aspettati una cosa del genere, loro dovevano divertirsi, non sposarsi.

-"Tu sei..." Ripeté Louis ma questa volta la sua attenzione venne attirata da un foglio poggiato sotto il suo cellulare, curioso, lo prese e lo lesse attentamente, per poi sbiancare. "Tu sei mio marito?!"

Dire che Louis aveva gli occhi fuori dalle orbite era riduttivo, il riccio era convinto che se non si fosse calmato da lì a poco avrebbe visto le sue pupille rotolare sul parquet in legno.

-"Amor, so di non essere per niente male ma non ti sembra di esagerare a volermi già sposare?" Chiese il riccio e alzò gli occhi al cielo in modo teatrale. "Non so neanche il tuo cognome." Aggiunse.

-"Tu sei davvero mio marito!" Esclamò, decisamente alterato e con un tono di voce fin troppo alto, il più grande e strinse i bordi del foglio di carta che teneva tra le mani. "C'è scritto qui!" Aggiunse e girò il foglio verso il ragazzo ma l'altro era troppo distante per riuscire a leggerlo.

-"Ma di che stai parlando?" Gli chiese Harry e aggrottò la fronte. "L'alcol ti fa questo effetto?" Continuò. "Forse dovresti smetterla di bere così tanto allora, non ti fa bene." Aggiunse e si sistemò meglio le coperte addosso.

-"Lo vuoi capire che non sto scherzando?!" Replicò il liscio ad alta voce. "Questo è un certificato di matrimonio e attesta che noi due - indicò lui e il ragazzo seduto al centro del letto - siamo ufficialmente sposati!" Esclamò e pregò affinché l'altro capisse che non stava scherzando.

Il più piccolo solo in quel momento, dopo averci pensato per un po', si rese conto che l'altro non stava scherzando e se invece lo stesse facendo era un attore dannatamente bravo.

-"Ma sei serio?" Gli chiese.

Louis alzò gli occhi al cielo e lesse ad alta voce il contenuto di quel foglio.

-"L'ufficiale dello stato civile certifica che Louis William Tomlinson, nato il 24 maggio del 1991 a Boca Raton, Florida, e Harry Edward Styles, nato il 1 marzo del 1994 a Buenos Aires, Argentina, hanno contratto matrimonio il 16 marzo del 2017 a Boca Raton, Florida." Lesse. "E qui ci sono le nostre firme e quello dell'uomo che ci ha sposato, un certo John Meester." Aggiunse.

Il riccio inclinó la testa da un lato e aprì la bocca più volta prima di rispondere.

-"Guarda il lato positivo però." Disse.

-"E quale sarebbe?"

-"Almeno ora sai come mi chiamo."

Dopo una serie di urla che il riccio era convinto avessero svegliato l'intero vicinato, i due ragazzi si spostarono nel salotto, abbastanza minimale come arredamento ma molto piacevole alla vista, anche qui i toni prevalenti erano il bianco e il grigio chiaro eccezion fatta per due poltrone rosse messe ai due lati di un tavolo basso in legno bianco, Harry si era accomodato proprio su una di queste mentre, invece, il liscio continuava a fare avanti e indietro davanti a lui.

-"Ti vuoi calmare?" Gli disse Harry per l'ennesima volta. "Se continui a fare avanti e indietro non risolverai nulla, ti stancherai solo." Aggiunse e alzò le gambe sul bracciolo della poltrona.

Il liscio sospirò e si fermò davanti al ragazzo.

-"Mi sembra di essere in quella stupida serie TV in cui la sorella della protagonista si ritrova sposata con un uomo." Disse. "Almeno però lei lo conosceva e c'era anche stata insieme." Aggiunse e incrociò le braccia al petto.

-"Oh oh oh, ti riferisci a What I like about You?" Gli chiese e si mise dritto con la schiena. "Io adoravo quella serie ma in Argentina non hanno mai trasmesso la fine!" Esclamò.

Il più grande inarcò un sopracciglio.

-"Stai scherzando?"

-"È un'ingiustizia, lo so!" Rispose Harry, convinto delle sue parole. "Ci sono rimasto malissimo quando hanno interrotto la trasmissione e lo hanno sostituito con una stupida soap opera spagnola!" Continuò.

-"Io spero per te che sia solo il sonno e che tu non sia davvero così stupido." Disse il liscio con un tono di voce molto più che serio.

-"No sirve ofenderme." Borbottò il più piccolo e incrociò le braccia al petto.

Louis sospirò nuovamente e si sedette sul tavolino di fronte al moro.

-"Sono passate meno di ventiquattro ore, se andiamo al comune possiamo ancora annullare tutto." Disse. "Potremmo dimenticare tutto e fingere che non sia mai successo, riprendere con le nostre vite." Continuò. "Ci stai?"

Il riccio abbassò il capo e strinse le ginocchia al petto.

-"Io in realtà non voglio annullare tutto..." Sussurrò.

-"Che cosa?"

Harry sospirò e alzò il capo per guardare l'altro.

-"Non voglio annullare questo matrimonio." Disse.

-"Ma se neanche mi conosci." Replicò il liscio. "Come puoi volermi sposare?"

-"Tecnicamente ti ho già sposato." Lo corresse il più grande. "E questo matrimonio potrebbe salvarmi."

-"Che intendi dire?"

-"Come hai potuto ben leggere sul certificato io vengo da Buenos Aires, dall'Argentina." Iniziò a parlare il riccio. "Mi sono trasferito qui tre settimane fa, ho fatto richiesta per avere la cittadinanza ma sembra che non siano disposti a darmela, per non so quale assurdo motivo, e se non lo faranno io dovrò tornare in Argentina e io non voglio, la mia vita lì era uno schifo e vorrei avere la possibilità di rifarmene una nuova qui, in America." Concluse.

-"E vorresti che io non annullassi il matrimonio per permetterti di avere la cittadinanza americana, giusto?" Gli chiese conferma il più grande che sentiva la testa scoppiargli.

-"So che ti chiedo molto dato che neanche mi conosci ma non posso fare altrimenti." Rispose Harry. "Durerà solo qualche settimana, due mesi al massimo, e durante questo tempo potrai continuare la tua vita normalmente, ti dimenticherai anche di avere un marito, tutto ciò che ti chiedo è di fingere di essere felici e innamorati quelle poche volte in cui verranno a controllare se siamo davvero sposati." Continuò. "So che neanche mi conosci e non hai motivi per farmi questo favore ma ti prego, sei la mia unica possibilità." Concluse.

Il più grande si passò una mano sulla fronte e stette in silenzio per qualche minuto prima di rispondere, mentre l'altro lo osservava con sguardo supplicante.

-"Forse hai ragione tu e non dovrei più bere così tanto, perché mi fa male e forse non appena mi sarà passato questo mal di testa me ne pentirò." Iniziò a parlare Louis. "Ma accetto."

Eccoci con il secondo capitolo! Come vi è sembrata la storia fino ad ora? Vi sta incuriosendo? Lasciateci qualche commento <3

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now