forty-two

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Il volto del più piccolo si rabbuiò all'istante e abbassò il capo dispiaciuto.

-"Quindi devi ripartire?" Gli chiese sottovoce.

-"Sì." Annuì Louis sorridente, prima di prendergli il volto tra le mani e di mordergli il labbro inferiore. "Con te però." Aggiunse.

Il riccio aggrottò la fronte, il volto si piegò in una smorfia mista tra la felicità e la confusione.

-"Che intendi dire?" Gli chiese.

-"Che parti con me." Rispose Louis. "Andiamo a New York." Aggiunse. "Ti porto a conoscere i miei genitori."

Il minore sgranò gli occhi nel sentire quelle parole. Lui, Harry Edward Styles, doveva andare con Louis William Tomlinson a conoscere i suoi genitori?

Quando il loro rapporto era arrivato ad un livello così alto e importante?

-"Che cosa?" Gli chiese in preda allo shock. "Io chi dovrei conoscere?" Continuò e la sua voce lasciò trapelare quanto fosse spaventato e anche sorpreso.

-"Ho parlato ai miei genitori di te e loro vogliono conoscerti." Rispose il più grande. "E anch'io voglio che tu li conosca." Aggiunse e gli prese la mano. "Siete la mia famiglia e mi piacerebbe avervi tutti al mio fianco." Concluse.

Lo sguardo di Harry si addolcì improvvisamente e parte di quella sua preoccupazione svanì.

-"Lo vuoi davvero?" Gli chiese e gli strinse la mano. "Vuoi davvero che io conosca i tuoi genitori?"

-"Certo che lo voglio!" Esclamò il liscio raggiante. "Voglio che anche loro ti adorino come faccio io. Voglio fargli capire quanto sei speciale." Concluse.

Il più piccolo poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e sorrise contro la pelle nuda del collo di questo.

-"Loro sanno che siamo sposati e il modo in cui ci siamo sposati?" Gli chiese con un tono di voce decisamente più calmo.

Louis esitò qualche momento prima di rispondere.

-"In realtà no." Disse e il minore alzò il viso per guardarlo. "Gli ho parlato di te, gli ho detto che stiamo insieme ma non che siamo sposati. Voglio spiegarglielo con te al mio fianco." Continuò. "Se ci sei tu mi sento più al sicuro."

Il riccio sorrise e annuì.

-"Allora glielo diremo insieme." Disse. "Quando partiamo?"

-"Domani mattina."

Quella sera i due ragazzi festeggiarono il ritorno, seppur temporaneo, del liscio e per farlo ordinarono un po' di tutto, dalle pizze al sushi e gelato in abbondanza, i due ragazzi erano certi che non sarebbero riusciti a mangiare tutto e che si sarebbero sentiti male ma a loro poco importava, erano felici.

Fecero fatica ad addormentarsi quella notte ma quando lo fecero si addormentarono l'uno stretto all'altro, la testa di Harry sul petto di Louis e due teneri sorrisi stampati sui loro volti.

Il volo dei due ragazzi durò poco meno di tre ore, ore in cui Harry si appisolò sulla spalla del liscio che aveva litigato con un gruppo di ragazzi perché insistevano nel fare delle foto al riccio dormiente sostenendo che fosse tenero.

Al loro arrivo all'aeroporto di New York Harry si sentì come rinato, il suo sguardo incantato si spostava da una parte all'altra di quel bellissimo posto e sognava di poterlo visitare interamente mano nella mano con il più grande. Quel suo desiderio però dovette attendere, infatti, proprio fuori dall'aeroporto i due trovarono una macchina, una Jeep come quella di Louis, ad attenderli e un ragazzo che aveva capito fosse il cugino di Louis che aiutava i suoi genitori con l'albergo, Ashton, un ragazzo tutto sommato abbastanza simpatico e con gli stessi lineamenti di Louis incorniciati da una massa informe di capelli ricci e neri.

Married? | l.s. ♛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora