epilogue

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Quando la porta di casa si chiuse, con un rumoroso tonfo, il riccio prese il suo telefono e compose il numero di qualcuno che non vedeva da giorni. Da sei giorni.

-"Ben!" Esclamò il minore prima ancora che l'altro potesse parlare.

-"Bizcochito." Disse Ben, con la voce impastata di sonno. "¿Lleva de días que no nos sentimos, algo ha sucedido?" Gli chiese.

-"Me eres faltado tan..." Sussurrò il riccio. "Volevo sentirti." Disse. "E volevo anche vederti."

-"Vuoi vedermi?"

-"Sì, Ben, vieni a casa." Rispose Harry. "Ho deciso."

-"Che cosa?" La voce dell'uomo dall'altro capo del telefono era decisamente più allarmata, ogni traccia di sonno era scomparsa. "Harry dici sul serio?" Gli chiese.

Harry annuì, anche se l'altro non poteva vederlo.

-"Sto dicendo sul serio, Ben." Disse Harry. "Ho deciso e voglio che tu venga a casa il prima possibile." Continuò. "Ho bisogno di parlarti." Concluse, il suo tono di voce era serio come non lo era mai stato prima. Il volto non tradiva alcuna emozione.

-"E Louis?"

-"Non pensare a Louis." Replicò il minore. "In questo momento lui non è importante." Disse. "Siamo importanti noi."

Sul volto di Ben si stampò un piccolo e tenero sorriso che il riccio non poteva vedere.

-"Arrivo il prima possibile, tesoro."

-"Fai presto, te ne prego."

La telefonata dei due giovani si concluse rapidamente, Harry era totalmente in preda al panico e gli sembrava che il tempo non passasse mai. Per riuscire ad ingannare l'attesa il riccio cercò di sistemare al meglio la casa. Quella casa che da mesi condivideva con Louis e che presto non sarebbe stato altro che un bel ricordo del passato.

Ogni stanza di quella casa raccontava una storia che sarebbe per sempre stata nel cuore di Harry e di Louis, una storia unica che aveva trovato la sua fine.

Proprio come gli aveva detto, Ben arrivò il prima possibile e, infatti, dopo solo venti minuti l'uomo era fermo sulla soglia di casa mentre attendeva che il riccio andasse ad aprirgli la porta.

-"Ben!" Esclamò allegro il minore quando aprì la porta di casa. Prima che Ben potesse salutarlo, il minore gli gettò le braccia al collo e lasciò che lo prendesse di peso per poi allacciargli le gambe sul bacino.

-"Ehi, piccolo." Ridacchiò Ben e lo strinse a lui.

Il riccio, per tutta risposta, iniziò a baciargli il collo e ad accarezzargli la schiena coperta da una canotta a giro maniche nera quasi trasparente.

-"Entriamo in casa." Gli sussurrò all'orecchio il riccio e gli morse il lobo inferiore.

Un ghigno malizioso si stampò sul volto dell'uomo che entrò in casa e chiuse la porta alle sue spalle con un calcio.

-"Che cosa vuoi fare, bizcochito?" Gli chiese l'uomo, fingendo di non capire le sue intenzioni.

Harry smise di baciare il collo dell'uomo e alzò il viso per guardarlo, aggrottando la fronte.

-"Davvero non l'hai capito?" Gli chiese, quasi deluso.

L'uomo sorrise e gli accarezzò la testa.

-"Ho capito, piccolino." Rispose. "Sai che io ti capisco sempre." Aggiunse. "E lo voglio anch'io, tanto."

-"Allora perché stiamo qui a perdere tempo?"

Ben si morse il labbro inferiore e lo rimise con i piedi per terra, senza però lasciargli le mani.

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now