forty-nine

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Il compleanno di Louis si era concluso nel migliore dei modi, Harry aveva fatto di tutto per farlo sentire se stesso senza preoccupazioni, e nonostante non avessero fatto nulla di speciale Louis riteneva quello il suo miglior compleanno di sempre.

-"L'anno prossimo farò di meglio, ti sorprenderò." Gli aveva detto Harry mentre il liscio finiva di mangiare la sua torta al cioccolato, con un tenero sorriso accennato sul volto e una luce speciale ad illuminargli gli occhi.

Louis aveva sentito il suo cuore battere più forte, non aveva mai pensato a che cosa sarebbe successo tra di loro, al futuro, ma sentire che il riccio lo faceva lo rendeva felice. Sognava davvero di poter trascorrere un altro compleanno con il più piccolo, e poi ancora un altro, un altro ancora e tutti quelli che gli restavano. Voleva trascorrere ogni suo compleanno con Harry, vedere il sorriso del ragazzo illuminato dalla luce della luna. Non gli importava dei regali, decisamente il regalo migliore che la vita poteva fargli era il sorriso di Harry.

Louis ancora non lo sapeva ma lui voleva trascorrere la sua intera vita con Harry, nel bene e nel male.


L'anello che Harry aveva regalato a Louis scintillava sotto la luce del sole che riscaldava la spiaggia.

I due ragazzi quel giorno aveva deciso di andare al mare, giugno era ormai arrivato e Harry iniziava ad essere insofferente a quel caldo nonostante il liscio continuasse a ripetergli che le temperature non erano ancora adatte ma il minore non voleva sentire ragioni. Per giorni Harry aveva cercato di convincere il maggiore e il giorno precedente, dopo non poche richieste, ci riuscì.

-"Dai Lou, andiamo al mare!" Esclamò, per l'ennesima volta, il minore mentre seguiva l'altro per la casa che faceva di tutto per ignorarlo. "Fa caldo e io sento che sto per sciogliermi!" Aggiunse.

-"Bene, allora ci vediamo al prossimo inverno, ti metto in freezer." Rispose Louis e si gettò a peso morto sul divano bianco, sdraiandosi su questo.

Il riccio sbuffò e corse da lui per saltargli addosso, atterrandogli sullo stomaco.

-"Mi hai fatto male!" Urlò Louis e si toccò lo stomaco. "Sei idiota?!" Gli chiese quando vide che l'altro se la rideva sotto i baffi.

-"No, sono Harry, chi è idiota?" Replicò il riccio e sorrise divertito al maggiore sotto di lui. "Dai niño, ti prego, portami al mare." Lo supplicò il ragazzo e sporse in avanti il labbro inferiore, nel tentativo di fargli pena.

-"Haz, te l'ho già detto, le temperature non sono ancora adatte." Disse il più grande. "Quando inizierà a fare davvero caldo ti porterò al mare, te lo prometto."

-"È giugno ormai." Borbottò Harry. "E io voglio andare al mare." Aggiunse. "E tu mi porterai al mare." Concluse, guardando dritto negli occhi il ragazzo sotto di lui.

Il liscio ghignò divertito e si sistemò le braccia sotto la testa.

-"E come avresti intenzione di convincermi?" Gli chiese, sinceramente curioso.

Il più piccolo si morse il labbro inferiore e si sistemò meglio sul corpo del maggiore, si sdraiò su questo e iniziò una lenta e dolce tortura di baci e carezze che mandarono fuori di testa Louis.

Harry riuscì a convincerlo.

-"Ancora non ho capito come tu abbia fatto a convincermi per venire al mare." Borbottò Louis mentre si sistemava sull'asciugamano rosso e bianco, poggiato sulla sabbia dorata. "E anche a non prendere dei lettini da sole, è scomodissimo stare sulla sabbia!" Esclamò.

Il riccio, intento a prendere il sole sul suo asciugamano nero con stampato il logo dell'adidas, si voltò verso di lui e gli sorrise.

-"Semplicemente perché tu non puoi dirmi di no." Rispose il riccio e si sporse in avanti per stampargli un bacio sulle labbra. "E non ha senso venire al mare per stare su dei lettini, puoi starci a casa sul letto, non in spiaggia." Aggiunse. "E ora che hai smesso di lamentarmi, o almeno spero, che ne dici di spalmarmi la protezione sulle spalle?" Gli chiese e gli sorrise ancora una volta.

Il più grande alzò gli occhi al cielo con fare teatrale ma non poté reprimere un sorriso.

-"Girati." Gli disse e si mise a sedere sul suo asciugamano, sistemandosi il suo costume nero.

Harry lo imitò e si mise a sedere, dandogli le spalle. Sentì Louis frugare nello zaino di ecopelle nero lucido che avevano portato per tirare fuori la protezione, sentì anche il tubetto aprirsi e subito dopo qualcosa di freddo sulle sue spalle nude.

-"Sai che hai una pelle davvero bellissima?" Gli chiese il maggiore mentre gli spalmava la crema e gli dava dei baci sulle spalle. "E profumata." Aggiunse.

Harry si morse il labbro inferiore e girò il viso per guardare meglio l'altro.

-"Allora non sei arrabbiato con me?" Gli chiese.

-"Non potrei mai essere arrabbiato con te." Rispose il liscio. "In fondo sono felice di essere qui e soprattutto di esserci con te." Concluse.

Il più piccolo gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio a stampo.

-"Grazie." Sussurrò e gli accarezzò le guance. "Ti va di andare a fare un bagno?" Gli chiese.

-"Tutto quello che vuoi, Haz." Rispose Louis e si alzò per sistemare la protezione nello zaino. "Dai andiamo." Aggiunse e gli porse la mano, per aiutarlo ad alzarsi.

Il riccio sorrise e afferrò la mano di suo marito.

-"Andiamo!" Disse e sorrise raggiante.

I due ragazzi si stavano dirigendo verso l'acqua quando un pallone da calcio bianco colpì lo stomaco del riccio, facendolo cadere all'indietro.

-"Haz!" Esclamò Louis quando vide l'altro cadere sulla sabbia.

Il minore cadde di schiena sulla sabbia mentre si teneva una mano sullo stomaco, nel punto in cui il pallone lo aveva colpito.

-"Haz ti sei fatto male?" Gli chiese Louis e si gettò sulle ginocchia accanto al ragazzo dolorante.

-"Ai..." Gemette di dolore il riccio e strinse gli occhi.

Il più grande gli scostò la mano dallo stomaco per poggiare la sua e iniziò ad accarezzargli il punto dolorante.

-"Vuoi che ti prenda qualcosa? Vuoi qualcosa?" Continuò a domandargli il maggiore.

Prima che Harry potesse rispondere un ragazzo tutto muscoli e dalla pelle abbronzata corse da loro.

-"Scusami!" Urlò questo ragazzo e si avvicinò al riccio dolorante, che cercava di mettersi seduto. "Non volevo farti male, come stai?" Chiese al riccio e gli mise una mano dietro la schiena per aiutarlo a mettersi seduto. "Hai bisogno di qualcosa?" Continuò a chiedergli e scacciò la mano del liscio per accarezzare lo stomaco del ragazzo.

-"Scusa ma ci sono già io, non serve che tu gli faccia qualcosa." Disse Louis con tono indispettito.

-"Tranquillo che non te lo rubo." Replicò il ragazzo. "Voglio solo rimediare allo sbaglio che ho fatto, non volevo colpirlo." Aggiunse.

-"T- tranquillo..." Balbettò il riccio e il suo volto si contrasse in una smorfia di dolore. "Non è n- niente..."

-"Mi dispiace, tanto." Borbottò lo sconosciuto. "Comunque io sono Alex, piacere."

-"Sei Alex e stai per andare via." Commentò il liscio.

Il più piccolo gli lanciò un'occhiataccia.

-"Louis, per favore." Gli disse. "Io sono Harry." Si presentò il ragazzo.

-"Che bel nome." Rispose Alex. "E se per scusarmi ti offrissi qualcosa?" Chiese. "Quello che vuoi."

-"No, non vuole." Disse Louis e incrociò le braccia al petto.

Harry sospirò e accettò l'aiuto del ragazzo ad alzarsi.

-"Sì, accetto."

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now