fifty-six

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-"Ti ho cercato, ti ho chiamato e mandato messaggi a non finire." Replicò il più grande. "E quando finalmente ti ho trovato tu mi hai chiuso la porta in faccia, dopo che ti ho aperto il mio cuore." Continuò. "Come puoi dire che non ti ho cercato?"

-"Dopo quella volta però non hai più fatto molto." Disse Harry con tono di rimprovero. "Ti sei arreso. Se io fossi stato al tuo posto fuori da quell'appartamento mi ci sarei anche addormentato. Ci sarei stato per giorni."

Continuò. "Io non ti perdono perché tu non hai fatto nulla per meritarlo." Aggiunse. "Mi hai tradito quel giorno e continui a farlo perché non fai nulla per cercarmi. Dici di amarmi ma ti arrendi alla prima difficoltà e se per te è questo l'amore allora non lo voglio il tuo amore." Disse. "Non voglio te." Concluse.

Louis aprì bocca per replicare, tentare di giustificarsi ancora una volta, ma l'altro si allontanò da lui ed entrò nella pasticceria.

Louis rimase fuori a fissare l'ingresso della pasticceria mentre la voce di Harry gli risuonava nella mente.

Harry voleva che lui lo cercasse? Voleva che gli dimostrasse che cosa provava per lui?

-"Certo che sono davvero un genio nel capire sempre il contrario." Si disse Louis e si colpì la fronte.

Louis, infatti, credeva che l'altro volesse essere lasciato in pace e avere del tempo per pensare, lui voleva dargli lo spazio che meritava ma evidentemente aveva capito il contrario.

-"Mi perdonerai, Harry, farò di tutto affinché succeda."

Louis si era promesso, e in modo indiretto lo aveva promesso anche a Harry, che in un modo o nell'altro sarebbe riuscito ad ottenere il perdono del riccio.

Erano passati alcuni giorni da quando i due ragazzi si erano visti fuori dalla pasticceria e da quel momento Louis fece di tutto per dimostrare all'altro che cosa provasse. Aveva nuovamente ripreso a tartassarlo di telefonate e messaggi, era andato al suo appartamento e aveva praticamente costretto i suoi vicini a dirgli 'Louis ti ama, perdonalo' ogni qualvolta lo incontravano. Era arrivato perfino a lasciargli un palloncino e un barattolo di marmellata, con un foglio con su scritto quanto fosse dispiaciuto per l'accaduto, fuori dal suo studio fotografico.

Stava facendo di tutto per meritare il suo perdono e sperava davvero di riuscire ad ottenerlo, teneva troppo a Harry per perderlo.

Il liscio stava guidando a velocità folle tra le strade di Boca, diretto alla 1455 Yamato Rd, dove si trovava il motel Hampton e dove si trovava Harry.

Louis era stato, per l'ennesima volta in quei giorni, all'appartamento del riccio e con sua sorpresa la porta quel giorno si era aperta, ciò che aveva visto però lo aveva lasciato senza parole. Oltre la soglia c'era un ragazzo che non aveva mai visto, che di certo non era Harry, mezzo nudo e con la faccia di chi si era appena alzato dal letto.

-"E tu chi sei?!" Gli aveva chiesto Louis mentre il suo cuore batteva all'impazzata.

-"Sei tu che hai bussato a casa mia, dovrei chiedertelo io!" Replicò il ragazzo dai capelli scuri e gli occhi azzurri, l'accento argentino come quello del moro.

-"Casa tua?" Ripeté il liscio. "Qui non vive Harry?"

-"Harry è andato via stamattina, è andato in un motel, questa però è casa mia." Gli spiegò lo sconosciuto. "Aspetta!" Esclamò all'improvviso. "Tu non sarai mica il pazzo che viene a bussare ad ogni ora?!"

Louis ci mise un po' a spiegare la sua storia con Harry a quello sconosciuto, che aveva scoperto essere amico del riccio, e a convincerlo a dirgli dove si trovasse ma alla fine c'era riuscito.

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now