forty-three

639 47 2
                                    
















Harry non avrebbe mai immaginato, neppure nei suoi incubi peggiori, di conoscere i genitori di suo marito mentre era in una piscina, il suo costume che gli galleggiava intorno e le sue labbra attaccate a quelle di Louis in un bacio che di casto non aveva nulla. Non avrebbe neppure mai immaginato di presentarsi loro mentre le mani del liscio vagavano senza fine sul suo corpo indugiando in punti che sapevano lo mandassero fuori di testa, più di una volta si era dovuto mordere il labbro inferiore per evitare di gemere in modo abbastanza osceno il nome del liscio e inarcare la schiena sotto il suo tocco.

Dopo minuti che a Harry parvero infiniti, Louis si decise a terminare quella lenta tortura e gli sorrise divertito, prima di rimettergli il costume sotto lo sguardo divertito dei suoi genitori e aiutarlo ad uscire dalla piscina, Louis dovette stringerlo a lui perché faticava a tenersi sulle gambe, forse per via delle tante emozioni che aveva provato in un lasso di tempo così breve, ma i suoi genitori non lo avevano notato anzi credevano che quello di loro figlio fosse un gesto d'affetto.

In modo abbastanza frettoloso, e tralasciando molti dettagli che avrebbero di certo scandalizzato i signori Tomlinson, i due ragazzi avevano raccontato la storia del loro matrimonio, perché avessero deciso di restare insieme e come tra di loro si fossero evolute le cose. Con somma sorpresa di Harry i due non si arrabbiarono per niente, Johannah sembrava troppo presa ad apprezzare l'accento argentino del riccio e Mark era più preoccupato per la salute mentale di Harry, costretto a vivere con suo figlio, e non per come si erano conosciuti.

Forse Harry sarebbe potuto andare d'accordo con loro.

Dopo il loro racconto la conversazione con i genitori di Louis non si era prolungata molto, gestire un hotel era molto impegnativo e i due adulti furono costretti ad abbandonare i giovani che tirarono un sospiro di sollievo.

-"Sono davvero simpatici i tuoi genitori." Disse il minore e si sistemò meglio sul lettino prendisole su cui era seduto, accanto a Louis.

-"Sì sì, simpaticissimi." Replicò Louis e in men che non si dica il riccio si ritrovò sdraiato sotto di lui. "Tu lo sei di più però." Aggiunse e fece unire le loro labbra, intento a riprendere dal punto in cui erano stati interrotti.


Il primo giorno a New York dei due ragazzi era trascorso nel migliore dei modi, in tarda serata Louis aveva portato l'altro a fare una passeggiata sostenendo che la grande mela di notte fosse ancora più bella e gli aveva promesso che l'indomani, dopo la festa che si sarebbe tenuta all'ora di pranzo, lo avrebbe portato ovunque lui avesse voluto e Harry non era riuscito a non gettargli le braccia al collo per ringraziarlo e baciarlo, baciarlo lì dove tutti potevano vederlo.

Dove tutti avrebbero saputo che era suo.

-"Harry, è un pranzo normale. Non ti sembra di avere un po' esagerato?" Gli chiese Louis mentre, mano nella mano, si dirigevano verso la sala ricevimenti dell'albergo, posta in un'ala esclusiva del secondo piano e usata solo per occasioni importanti come quelle.

-"Che intendi dire?" Replicò il riccio, visibilmente a disagio e con la fronte imperlata di sudore, non che facesse caldo ma l'altro era un fascio di nervi e Louis, ormai da tempo l'aveva capito, sapeva che era solito sudare quando era nervoso.

-"Intendo dire che neanche mio padre al suo matrimonio si è vestito tanto elegante." Disse il più grande e squadrò dalla testa ai piedi il ragazzo che gli stava accanto.

Harry era vestito di tutto punto, era stretto in un completo nero, con tanto di camicia nera e una cravatta bianca, i gemelli sulla giacca scintillavano sotto le luci artificiali dell'albergo, i capelli tirati all'indietro mettevano in evidenza i suoi occhi verdi e le sue labbra rosse e gonfie per i tanti baci che Louis gli aveva rubato in camera.

Married? | l.s. ♛Kde žijí příběhy. Začni objevovat