eighty-four

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Louis sospirò e si prese il volto tra le mani.

-"Lei crede davvero che tra me e Harry sia amore?"

-"Io credo che voi siate destinati a stare insieme." Disse John. "E sono sicuro che vi ritroverete sempre e comunque."

Solo poche settimane prima Louis avrebbe dato ragione a quell'uomo e lo avrebbe ringraziato per ciò che aveva fatto per loro, anche se poi il matrimonio si era rivelato non essere valido. Solo poche settimane prima Louis avrebbe detto che era vero, che lui e Harry si sarebbero ritrovati sempre e comunque. Quel giorno però non lo fece. Non era più così tanto sicuro che la persona che Harry voleva ritrovare, sempre e comunque, fosse lui. Forse era Ben.

Il ragazzo uscì da quella con più dubbi e domande di prima, voleva solo ritornare a casa e dormire fino a quando Harry non avesse deciso se restare o partire con Ben per l'Argentina. Quando il liscio uscì non fu sorpreso di vedere Helen stretta tra le braccia di Niall, mentre questa si dimenava e urlava di voler baciare Scott mentre questo si allontanava.

-"Torniamo a casa." Si limitò a dire Louis quando fu abbastanza vicino ai suoi due amici.

Niall annuì e trascinò Helen fin fuori dal cancello, mentre la ragazza guardava inviperita il più grande.

-"Se non riuscirò a trovare un fidanzato prima dei venticinque sappi che toccherà a te sposarmi."  Disse Helen puntando l'indice contro il maggiore che ridacchiava. "E sappi che voglio almeno quattro figli e cinque cani." Aggiunse prima di girarsi e salire in macchina.

Louis sospirò e alzò gli occhi al cielo.

-"Questa ragazza è matta."

Quando Louis fece ritorno a casa non fu sorpreso di scoprire che Harry ancora non era tornato, nonostante fosse ora di pranzo.

-"Forse pranzerà con Ben." Sospirò Louis e si diresse verso la cucina. "Ormai non ha più alcun interesse a passare del tempo con me." Aggiunse, per quanto male gli facesse pronunciare quelle parole.

Louis credeva che Ben appartenesse al passato di Harry e, invece, l'unico ad appartenere al passato era proprio lui.


-"Ma dai non puoi sbagliare una domanda così semplice!" Urlò Louis, mentre indicava lo schermo della televisione dove stavano trasmettendo un quiz televisivo.

Erano le sette di sera quando la porta di casa si aprì ma Louis era troppo occupato ad imprecare contro la televisione per rendersene conto.

-"Non tutti siamo intelligenti come te, Louis." Rispose qualcuno alle sue spalle. Qualcuno che lui conosceva bene. "Noi possiamo sbagliare." Aggiunse.

Louis sobbalzò nel sentire qualcuno parlare, le patatine che stringeva tra le mani gli caddero sul pavimento mentre lui si lasciava andare ad un urletto ben poco virile.

-"Harry..." Ansimò Louis e si portò una mano sul petto. "Mi hai fatto spaventare." Disse. "Non ti ho sentito entrare."

Il riccio fece il giro del divano e andò a sedersi su una delle poltrone.

-"Eri troppo occupato ad imprecare contro la televisione." Rispose il riccio. "È ovvio che tu non mi abbia sentito." Aggiunse e si mise comodo sulla poltrona.

Il più grande abbassò il volume della televisione e si voltò verso di lui.

-"Ora invece ti ascolto." Replicò. "Hai qualcosa da dirmi?" Gli chiese.

-"Credo di averti detto tutto ieri sera."

-"Oh sì, giusto, quando mi hai detto che non mi ami più." Disse il maggiore. "Dimenticavo." Commentò sarcastico.

Harry alzò gli occhi al cielo e strinse i pugni.

-"Io non ho detto che non ti amo." Rispose. "Sono confuso e prima di darti una risposta certa voglio pensarci." Continuò. "Voglio prendermi tutto il tempo di cui necessito." Concluse.

Il liscio annuì e mangiucchiò una delle poche patatine che gli erano rimaste.

-"E se io, alla fine di questo tuo tempo per pensare, non ci fossi più?" Chiese e assottigliò gli occhi. "E se fossi io a decidere di non stare più con te?" Continuò. "Ti semplificherei le cose, no?"

Il più piccolo sgranò gli occhi mentre il maggiore parlava, stentava a credere alle sue stesse orecchie.

-"Mi stai minacciando, Louis?" Gli chiese, quasi infastidito. "È una minaccia, la tua, affinché io lasci Ben?"

-"Lasciare? Non sapevo steste insieme." Replicò il maggiore e lottò contro se stesso per non mostrare all'altro quanto stesse soffrendo.

-"Sai che cosa intendo."

Louis si avvicinò al bordo del divano e inclinò la testa da un lato.

-"Non ti sto minacciando, Harry." Disse. "Ti sto solo chiedendo di valutare tutte le possibilità." Aggiunse. "Tu hai bisogno del tuo tempo per pensare e mi sta bene, se però tu dovessi impiegare troppo tempo e io capissi che non voglio più stare con te?" Gli chiese. "Pensaci, Harry, a Ben stai dimostrando e dando tanto, lo stai mettendo al primo posto. E non rifilarmi la solita cazzata che stai mettendo te al primo posto, per una volta, perché è ovvio che al primo posto c'è lui. Come stavo dicendo, a Ben stai dando tanto mentre io tutto ciò che ottengo sono dubbi e brutte parole, tutto ciò che ottengo sei tu che ti dimentichi di me e degli impegni presi con me per uscire con Ben. Ottengo bugie, ottengo di stare male e ottengo notti passate a piangere mentre ricordo che per te non sono niente." Continuò. "Pensaci, Harry, e se io dovessi stancarmi di tutto questo?"

Il riccio, improvvisamente, sentiva la bocca secca e aveva voglia di urlare contro il maggiore anche se non ne capiva il motivo. Il ragazzo si avvicinò al bordo della poltrona e iniziò a gesticolare freneticamente.

-"Louis, ascoltami." Iniziò a parlare il ragazzo ma l'altro lo zittì.

-"No, ascoltami tu Harry." Replicò il più grande. "Io sono stato in silenzio fino a questo momento, ho sopportato tutto ma ora tocca a te ascoltarmi." Continuò. "Tocca a te capire come mi sento io." Aggiunse.

-"Come ti senti?" Gli chiese Harry, abbastanza stranito dalla reazione dell'altro. "Dai, parla, ti ascolto."

-"Io sto male, Harry." Rispose il liscio. "Credi mi faccia piacere sapere che la persona che amo mi sta, lentamente, lasciando senza neppure farsi problemi a ferirmi? Sì, è vero, ho commesso anch'io i miei errori e ti ho tradito ma credo di essermi anche fatto perdonare, tu non credi?" Chiese. "Ogni giorno ti vedo mentre ti allontani da me, mentre preferisci un altro uomo a me. Ogni giorno mi distruggo sempre un po' di più per te e tu neanche te ne accorgi. Tu sei troppo occupato a pensare a Ben." Continuò. "Se ti trovassi al mio posto, tu che cosa faresti? Resteresti?"

-"Se tieni davvero a me dovresti lottare."

-"Io sto lottando per te, Harry, ma neanche te ne accorgi." Rispose il liscio. "Ora però rispondi alla mia domanda, se fossi al mio posto che cosa faresti?"

Il più piccolo abbassò il capo e iniziò a giocherellare con le sue stesse mani.

-"I- io sarei già andato via..." Sussurrò. "Se fossi stato al tuo posto mi sarei già lasciato..."

Louis annuì e si sistemò meglio sul divano.

-"Bene." Disse. "Quindi perché io non dovrei lasciarti?"

Harry alzò il capo e si alzò di scatto, gli occhi iniettati di sangue e il volto pieno di rabbia.

-"Allora lasciami, Louis." Ringhiò. "Vattene, trovatene un altro e lasciami in pace." Aggiunse. "Lasciami prima che lo faccia io."

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now