thirty-four

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Louis in un modo abbastanza strano aveva fatto capire al riccio che provava qualcosa per lui, aveva parlato delle sue mani per dirgli indirettamente che lo amava ma si era pentito subito dopo.

Louis si era pentito di aver detto all'altro, indirettamente e in un modo abbastanza strano, di amarlo e si era pentito di averlo detto nell'esatto momento in cui aveva visto gli occhi di Harry brillare e uno stupido sorriso stamparsi sul suo volto illuminato dalla notte che stava avanzando veloce.

Louis non amava Harry, non aveva pensato neppure per un secondo di poterlo fare, lui non era nato per amare e il riccio non meritava di soffrire a causa sua.

Il liscio ringraziò chiunque da qualche parte tenesse a lui quando il più piccolo gli sorrise per l'ennesima volta e cambiò discorso, evitò di fargli domande su quello che gli aveva appena detto e iniziò a blaterare qualcosa su un film che aveva recentemente visto in televisione, il più grande però non poteva fare a meno di pensare a quanto avesse sbagliato.

Lo stava illudendo?

Sì, lo stava facendo e non aveva idea di come smettere di farlo.

Lui non lo amava e forse non lo avrebbe fatto mai.

Erano passati diversi giorni da quella sera, durante quei giorni il più grande non aveva fatto altro che pensare alle parole che aveva detto al riccio, questo dal canto suo non gli aveva mai fatto pesare quella frase detta in un momento di felicità, non gli aveva mai chiesto spiegazioni ne altro.

Durante quei giorni Louis aveva cercato di staccarsi un po' dal riccio, non voleva dargli modo di pensare che ciò che gli aveva detto fosse vero, voleva allontanarsi da lui ma quando la sera successiva Harry, con addosso una maglia decisamente troppo grande per lui, gli aveva chiesto se lo avesse offeso in qualche modo o se in generale avesse fatto qualcosa di sbagliato, beh, in quel momento Louis non riuscì a stargli lontano.

Louis non riusciva ad allontanarsi da Harry, era la sua calamita.

Quella sera, come non facevano da un po' di settimane a quella parte, i due ragazzi decisero di andare in discoteca con i loro amici, approfittando dell'assenza di Tara con cui ancora non avevano chiarito, anche se Harry aveva più volte detto all'altro di non avere molta voglia e di preferire una bella serata in casa da soli.

-"Lou sei davvero sicuro di non voler tornare a casa?" Gli chiese il minore mentre i due percorrevano il parcheggio della discoteca.

Louis roteò gli occhi e annuì.

-"Sì, Haz, ne sono sicuro." Rispose il ragazzo. "Quante altre volte dovrò dirtelo?" Chiese retorico. "Mi spieghi perché non vuoi andare in discoteca? Considerato che siano già anche arrivati." Concluse.

-"È solo che mi annoia stare sempre qui." Borbottò in risposta il riccio non troppo convinto, in realtà voleva solo passare una serata da solo con Louis.

-"Non veniamo da molto." Replicò il più grande e gli circondò le spalle con un braccio. "Dai sorridi." Gli disse e gli sorrise. "Ci divertiremo." Aggiunse.

La discoteca era gremita di persone come al solito, ragazzi che si strusciavano l'uno contro l'altro nella speranza di creare qualcosa e non sprecare quella serata, il solito odore di alcool e sudore si espandeva nella sala colma di persone ma dopo un po' smetteva di essere così sgradevole.

Harry osservava la grande stanza che lo circondava, guardava le solite luci a LED che gli davano fastidio alla vista fin dalla prima sera passata lì, nonostante tutto quel posto era davvero importante per lui.

Married? | l.s. ♛Where stories live. Discover now