6 - Ritrovata

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28 Dicembre 2001 (Seconda parte)

Ero nella stessa situazione del giorno prima, con la neve che mi intrappolava le gambe e il freddo che mi penetrava nelle ossa. Presi a gridare aiuto disperata, con le lacrime pronte a solcarmi il viso, quando nel vento sentii una voce maschile.

- C'è nessuno?! Ehi!-

Rincuorata presi a gridare più forte: - Sono qui!!! Aiuto sono qui!!-

- Alice sei tu? Sto arrivando!- il mio cuore fece un salto di gioia nel riconoscere la voce di Marco.

In pochi minuti lo vidi correre verso di me, inciampando nella neve. Si gettò su di me abbracciandomi:- Oddio Alice com'ero in pensiero! E' tutta la notte che ti cerchiamo!-

- Meno male che sei qui! Elena, Chiara e Matteo?-

- Stanno tutti bene! Sono allo chalet!- il mio cuore si sollevò all'istante.

Marco lasciandomi spazio per respirare chiese:- Ti abbiamo vista travolta dalla neve e ti abbiamo cercato per tutta la notte, come hai fatto a finire in questo versante della montagna?-

- Io non lo so...non...- balbettai indecisa, mi sembrava assurdo raccontare del lupo.

- Non ha importanza tranquilla! Ora pensiamo a tornare e scaldarci.-

- Sono caduta, penso di essermi slogata una caviglia.- dissi timidamente, ma rincuorata dalla sua presenza.

- Fammi vedere!- spostò la neve dalla mia gamba e sollevò di poco la tuta dallo scarpone.

- Siamo a 2 ore dal rifugio e il telefono non prende in questa parte della montagna. Inoltre si sta facendo tardi e tu non puoi camminare in queste condizioni. Qui vicino dovrebbero esserci quelle sorgenti di cui vi ho parlato!-

Alle sue parole mi demoralizzai: possibile che ero riuscita ad allontanarmi dallo chalet invece che avvicinarmi?? Decisa a non preoccuparmi ora che c'era Marco con me gli dissi:- Si le ho viste, ho passato lì la notte.-

Lui mi guardò particolarmente stupito e vidi nei suoi occhi azzurri una luce particolarmente preoccupata, ma non disse nulla e mi aiutò ad alzarmi.

- Allora andiamo, così non staremo al freddo con l'arrivo della notte.-

Sorreggendomi a lui, iniziai a camminare nella neve e per un attimo fui certa di vedere due occhi ambrati in mezzo a quel turbinio bianco che ci circondava.


Quando fummo a una ventina di metri dalla grotta mi resi conto che quella sorgente era davvero introvabile per chi non ci fosse già stato o non conoscesse il sentiero. La parete di roccia scura che all'interno forniva protezione, dall'esterno appariva bianca e imponente, cadeva come a strapiombo, celando la grotta calda e sicura. Entrammo sorpassando le rocce scure.

- Eccoci! Stenditi...il vapore presto ci riscalderà, è un rifugio sicuro per questa notte. –

- Grazie Marco, non so come avrei fatto senza di te.-

- Figurati, non hai idea del sollievo che ho provato quando ho notato i tuoi vestiti lungo il sentiero che scendeva da questo lato della montagna.-

- Come scusa?-

- La tua felpa! O meglio la felpa che Elena ti ha prestato l'altra mattina! Era sul sentiero che portava a dove ti ho trovato oggi pomeriggio. –

Le sue parole mi stordirono: il lupo aveva rubato i miei vestiti per aiutare i soccorsi che mi cercavano? Che razza di lupo avevo incontrato?

Più rilassato ora che eravamo al sicuro Marco commentò: - Non ero mai venuto a queste sorgenti all'infuori del primo dell'anno.-

- Come mai? Sono stupende!-

- Boh...-fece lui stranamente a disagio, poi continuò:- Forse perché la tradizione vuole che ci si vada solo quel giorno lì. –

- E' un peccato perché l'acqua è splendida! Calda al punto giusto!-

- Ci sei entrata?!- chiese sconvolto.

Io lo guardai stupita:- Perché non avrei dovuto? Ieri sera ero praticamente surgelata e ho pensato di scaldarmi nell'acqua.-

Marco tacque per qualche minuto poi continuò: - Non mi hai ancora detto come ci sei finita qui...-

- Non so se mi crederesti...a dire il vero non so se ci credo nemmeno io.-

- Spara.-

- Penso sia stato il lupo bianco della leggenda di Elena.-

- Un lupo?- fece improvvisamente serio Marco.

- Strano vero? Te l'ho detto! – provai a scherzarci su, ma il ragazzo rimase pensieroso, così chiesi:- Hai fame? Mi è avanzato qualche biscotto...- aprendo lo zaino che portavo con me.

- Quello è il tuo zaino! Lo avevo io...-poi sbarrò gli occhi e prese a guardarsi attorno.

- Assurdo vero? Devi averlo perso nella valanga! E non so come l'ho ritrovato.- feci gongolante mentre mangiavo uno degli ultimi biscotti.

- Senti Alice non sono più sicuro che sia un bene passare la notte qui...la tua caviglia come sta? Sono solo 40 minuti da qui al rifugio.-

Demoralizzata ribattei:- Non fa più tanto male...ma camminarci sopra non so se ce la faccio. Posso aspettarti qui mentre chiami i soccorsi! Sono al caldo e...-

- Non se ne parla! Resto con te e all'alba ce ne andiamo.-

Sconvolta dal comportamento di Marco non ribattei e mi stesi con la testa sopra lo zaino. Ero stanca dopo la camminata e mi addormentai ben presto, rimpiangendo un poco il manto bianco del mio salvatore.

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