16 - Così non va

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1 Gennaio 2002 ( quarta parte)

Stefano era fuori di sé, i suoi occhi ambrati fiammeggiavano nei miei. Un suo braccio mi teneva ferma contro la roccia impedendomi allo stesso tempo di affogare e di allontanarmi da lui. Per quanto avessi la ferma convinzione che quel lupo bianco non mi avrebbe mai fatto del male, nel vederlo così ebbi per la prima volta il timore di sbagliarmi, ebbi paura di lui.

Il ragazzo-lupo, come se avesse percepito nell'aria questa mia emozione, allentò improvvisamente la presa e abbassò lo sguardo pentito:- Così non va, Ali.-

Nonostante il timore che provavo, non riuscii a trattenermi dal gridare:- Sei praticamente uscito di senno?! Ma con chi credi di avere a che fare?! –

-Senti non era mia intenzione passare così la fine dell'anno, avrei volentieri fatto a meno di dirti...-

-Di dirmi cosa?! La verità?! Lasciami immediatamente!!-

-Stai calma. Ecco...- rispose più pacato, allontanandosi di un passo da me.

Nello stesso istante in cui mollò la presa sentii il mio corpo scendere in acqua, senza percepire il fondale ai miei piedi. Spaventata afferrai un suo braccio, per impedirgli di allontanarsi troppo.

Lui era evidentemente in piedi, data la sua altezza e guardò la mia mano sul suo braccio non comprendendo subito il motivo del gesto.

-Non voglio stare qui un minuto di più. Portami fuori.- ordinai rabbiosa guardandolo negli occhi.

-In realtà dovremmo parlare, perché così non va.- ripetè lui provando ad allontanare il braccio dalla mia stretta.

-Voglio uscire dall'acqua.-

-E io non ti ci accompagnerò finchè non prometti di ascoltarmi senza farmi innervosire.-

-Io ti faccio innervosire?!-

-Le tue accuse mi fanno perdere la pazienza e io sono uno che non la perde mai, fortunatamente per tutti.-

Attesi qualche secondo, prima di parlare, rendendomi conto che era inutile ostacolarlo. Volevo uscire dall'acqua e qualunque cosa avesse da dirmi sentivo mi avrebbe in qualche modo riguardato. Dati gli ultimi avvenimenti forse era meglio essere a conoscenza dei segreti che si celavano dietro quelle montagne. Mi arresi e sospirai: - Portami fuori da questa dannata sorgente e ti ascolterò.-

I suoi occhi furono attraversati da un lampo d'approvazione e in un baleno si voltò avvicinandosi a me.

- Tieniti.- disse facendomi cenno di stringere le braccia attorno al suo collo.

Riluttante feci come mi aveva chiesto. Tentai di ignorare il calore che sprigionava la sua schiena al contatto con la mia pelle, e mi concentrai sul tenermi a lui. Dopo diverse bracciate giungemmo in un punto dove percepivo le pietre levigate sotto i miei piedi e, come scottata da quella vicinanza, mi staccai subito.

Ero furiosa per quel bagno non voluto, per il litigio e per quel calore che mi restava attaccato alla pelle anche dopo essermi allontanata da lui. Senza voltarmi, lo superai camminando e uscii dall'acqua. Il freddo mi lambiva nuovamente le gambe e decisi di raggiungere i miei vestiti rimasti all'asciutto sul limitare dell'acqua.

-In acqua fa più caldo per te.-

Mi arrestai con le caviglie ancora bagnate, senza voltarmi.

La sua voce roca mi raggiunse nuovamente:- Puoi sederti sul bagnasciuga, non mi avvicinerò, puoi starne certa.-

Sospirai ancora una volta, indispettita dalla sua ragione e mi voltai sedendomi sul limitare della sorgente, sentendo di nuovo il calore avvolgermi.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now