59 - La stazione

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15 Febbraio 2002

I fischi e gli annunci dei treni si susseguivano sui binari, ma io ero distratta dai miei pensieri. Le stazioni avevano questo effetto su di me, mi portavano a pensare, riflettere, riavvolgere e rivivere ogni momento della mia vita, con il risultato che mi isolavo spesso dalla realtà.

Anche quella volta stavo nuovamente tornando a casa, ma era tutto decisamente diverso da prima di Natale: era diversa la mia vita e in qualche modo mi sentivo diversa io. Mi ero decisa a partire poiché quell'infinita sessione d'esami era finalmente terminata e non avevo più scuse per restare in città. Inoltre in casa Bianchi c'era un'unica data a cui non si poteva mancare: il 17 febbraio, giorno del compleanno del nonno Mario e combinazione anche del mio.

Il rumore dei freni sui binari mi allertò dell'arrivo del treno e il mio sguardò volò subito alle tre immense valigie che mi accompagnavano, sarebbe stata un'impresa epica caricarle tutte in tempo sulla carrozza. Decisa a non abbattermi in partenza presi con entrambe le mani la prima, che nonostante fosse la più piccola risultava comunque pesantissima, e salendo in cima ai gradini, cominciai a soffiare e sudare per riuscire a issarla sul vagone.

"Ciao Imbranata"

La sua voce nella mia testa riuscì a destabilizzarmi più del macigno rosso che stavo tentando di trasportare sul treno. Mi voltai e vidi che Mr. Indifferenza aveva già sollevato con facilità le altre due mie valigie e attendeva il suo turno per salire. Decisamente quello era uno dei momenti in cui non mi ritenevo presentabile e vederlo di fronte a me mi bloccò.

- Hai intenzione di bloccare a lungo il passaggio?- mi chiese ghignante il giovane lupo.

Io balbettai esausta ed imbarazzata insieme, senza riuscire a produrre un suono coerente. Davvero quella scalinata mi aveva così sfinito? Ero davvero talmente imbranata? O piuttosto era la sua voce nella mia testa a rendermi così?

Il treno fischiò, annunciando la sua partenza e Stefano, deciso a non perderlo, in un attimo si accollò sulla spalla anche la terza valigia e salì accanto a me.

Le porte del vagone si chiusero di scatto e percepii il familiare rollio delle rotaie che scorrevano sotto di noi, decisamente ora eravamo bloccati su quel treno, come quel giorno di dicembre.

-Grazie.- mormorai ancora rossa in volto per lo sforzo.

- Come pensavi di farcela da sola con questi tre macigni?- fece lui, incamminandosi con i miei bagagli lungo il corridoio, in cerca di uno scompartimento libero.

Io non sapevo che dire, ancora stordita dalla sua presenza e presi a seguirlo provando a formulare una risposta:- Ecco...mi sarei arrangiata! Tu cosa ci fai qui?-

- Mi sono preso qualche giorno di ferie per capire che sta succedendo con Neri, starò su fino alla festa di carnevale.- spiegò lui, continuando a camminare nel corridoio.

- Ovviamente il fatto che Pablo venga a suonare alla festa non ha influito.- lo presi in giro io.

- Lo ha fatto di più sapere che ci sarai tu accanto in qualche costumino ridicolo.- fece lui sprezzante.

- Ehi non ho mai messo nulla di ridicolo!- sbottai fermandomi innervosita nel corridoio.

- Spero davvero tu abbia più gusto quest'anno.- continuò lui impassibile.

- E nemmeno "costumini"!-constatai irritata.

- Oh ma andiamo! Hermione Granger non se la sarebbe mai messa quella minigonna l'anno scorso!-

- Cosa? E perché mai?- feci fingendomi offesa, per nascondere la gioia nell'aver saputo che aveva riconosciuto il mio travestimento.

Mr. Indifferenza d'un tratto aprì uno scompartimento vuoto, e commentò prima di entrare:- Perché non lasciava decisamente spazio all'immaginazione.-

Wolf - The W seriesHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin