67 - Mr. Indifferenza

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24 Febbraio 2002 (Terza parte)

Una strana sensazione si era impadronita di me, mi sentivo come se fossi sulle montagne russe e stessi perennemente cadendo giù decisamente diretta verso un baratro, un baratro delimitato da Marco alla mia sinistra, che fissava con disprezzo il nuovo arrivato, e da Mr. Indifferenza alla mia destra.

La rabbia per quell'interruzione, ma soprattutto per il silenzio di quella settimana iniziò a scorrermi nelle vene, tanto che strinsi i pugni per evitare di tremare. Notare il suo sguardo strafottente nei confronti del mio amico e la naturalezza con la quale si era avvicinato erano una miccia più che sufficiente. Reggeva tra le mani due bicchieri di birra e sembrava immensamente divertito dalla conversazione che, ero certa, aveva ascoltato senza perdersi una parola.

- Botina, splendida festa.- esordì Stefano a mo' di saluto, con un ghigno soddisfatto per averci interrotto.

Il primo a riprendersi fu Marco, che non solo recuperò in pochi secondi il suo autocontrollo, ma assunse i toni sprezzanti che aveva appena abbandonato per avvertirmi:- Non avevo dubbi De Leonibus che saresti venuto a dare un'annusata in giro.-

Mr. Indifferenza non sembrò minimamente turbato da quel commento, anzi sorrise divertito:- Devi capirmi giovane Potter, carnevale ed halloween sono le poche feste in cui posso non travestirmi.-

La mia caduta subì una brusca accelerata nel sentirlo ammettere, anzi addirittura sfoggiare, la sua natura così apertamente. Le sue parole allarmarono anche il mio amico che si guardò infastidito attorno e nel farlo alcuni ragazzi richiamarono la sua attenzione per un problema alle luci della festa.

Obbligato a congedarsi, Marco si avvicinò abbracciandomi e, forse per evitare che Mr. Indifferenza lo sentisse, mormorò al mio orecchio:- Fa attenzione.-

In quel momento, vedendolo allontanarsi, sentii il baratro farsi sempre più grande, poiché l'ultima cosa che volevo a quella festa era restare da sola con quel lupo.

La voce di Stefano si fece più alta per farsi sentire tra la folla:- Tranquillo è in buone mani!- come a voler sottolineare il fatto che avesse sentito ogni parola di quelle che Marco mi aveva rivolto.

Mi voltai verso di lui inferocita, incapace di trattenere le mani che tremavano per la rabbia, mentre lui, sorridente mi porgeva un bicchiere di birra.

- Questo è per te.- mormorò più dolcemente, perdendo totalmente il sarcasmo che aveva avuto fino a qualche istante prima.

- Non lo voglio.- ribattei acida, decisa ad andarmene il prima possibile.

Stefano sorrise e il suo sguardo ambrato scivolò dal mio viso, al mio vestito, alle mie gambe, finchè non sussurrò avvicinandosi:- Hai ragione, forse è meglio se lo bevo io...-

Al percepire il suo profumo e la sua bocca a pochi centimetri dal mio orecchio, il tamburo nel mio petto prese a suonare come impazzito e le vene a ribollirmi furiose. E d'un tratto notai i suoi occhi tingersi di scuro e il suo sorriso farsi più sicuro.

"Perché sei ancora più bella da imbronciata"

La fitta alla testa giunse meno violentemente delle altre volte, o forse l'avvertii meno poiché tremante di rabbia. Non volevo restare in sua presenza un secondo di più, primo perchè il suo effetto su di me, non sembrava allentato, secondo poiché stavo per perdere il controllo. Come poteva far finta di niente? Come poteva essere così spudorato dopo una settimana in cui non si era fatto sentire? Come poteva essergli tutto così indifferente?

Incapace di trattenermi lo congedai con rabbia:- Goditi la festa, Mr.Indifferenza.-

Mi voltai velocemente e vidi di sfuggita i suoi occhi tornare del colore ambrato, certamente per lo stupore. Feci per allontanarmi, ma la sua presa ferrea su un braccio mi trattenne.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now