92 - Tornare a casa

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2 Marzo 2002 (Ottava Parte)

Il silenzio che seguì alla morte di Neri non fu pieno di esultanza o di gioia, bensì carico di rammarico per quello che era accaduto. L'unico ricordo che si avrebbe avuto di quel giorno non era la morte di un traditore, ma la fine di Fedora, madre dell'Alpha del Branco della Neve.

Stefano, senza dire una parola, zoppicò fino a noi, afferrò qualche straccio e si ritrasformò. Prima che avesse il tempo di rivestirsi, potemmo notare i segni di quella battaglia sul suo corpo. Non erano solo i tagli, i morsi profondi e il sangue che lo ricopriva, era il dolore stampato sul suo viso e nei suoi occhi a sconvolgere di più.

Senza guardare in faccia nessuno, giunse ai piedi di sua madre, la avvolse con attenzione nel mantello e la prese in braccio senza sforzo.

Solo allora si voltò lentamente, dapprima verso Beatrice e suo fratello, poi verso Pablo che aveva appena recuperato la sua forma umana ed infine i suoi occhi ambrati, infinitamente tristi, scrutarono feriti i miei e mormorò:- Torniamo a...-

Le parole gli morirono in bocca, come se non riuscisse più a parlare di casa ora che sua madre non c'era più.

Al suono della sua voce dolorosa, le lacrime presero nuovamente a scendere sul mio viso, sembrando l'unica valvola di sfogo concessa al mio senso di colpa. Alla fine le parole in latino su quella dannata foglia che avevamo sognato, per lei si erano avverate e non avrebbe mai più potuto tornare a casa. Fedora era morta per salvarmi, per salvare la Compagna di suo figlio.

Lo guardavo camminare ferito nella neve, mentre stringeva con disperazione il corpo di sua mamma e non riuscivo a non sentirmi colpevole per quello che era accaduto, per quello che aveva dovuto affrontare, rimpiangendo in ogni istante di non aver mostrato più forza nell'oppormi al controllo di quella Bestia.

Fu Marco a sollevarmi da terra e ad avvolgermi nel suo maglione. - Come stai?- chiese alzando con le dita il mio mento per scorgere meglio la ferita che la caduta mi aveva provocato alla tempia.

Io non ebbi la forza di rispondergli e lui lo comprese. Controllò la fronte e domandò ancora:- Te la senti di camminare?-

Io annuii e lentamente, facendo attenzione a non cadere nella neve alta presi a scendere da quella dannata montagna. Benchè fosse mezzogiorno e il sole avesse preso a splendere sulla neve, la discesa verso il paese fu gelida, triste e silenziosa.

A poco a poco, al nostro gruppo si aggiunsero i membri del Branco, che erano rimasti nel bosco in attesa del proprio Alpha. Come in una processione, presero a seguire il Lupo Bianco mentre conduceva sua madre a casa senza una parola, chiusi in un rispettoso e profondo silenzio.

L'ultimo a raggiungerci fu Pablo, che probabilmente si era assicurato dell'effettiva riuscita della sua missione. Marco mi sorreggeva nei tratti più ripidi a camminare, come temendo che potessi crollare da un momento all'altro e forse era davvero così. Continuavo a ripetermi ininterrottamente che Stefano aveva affrontato Neri per colpa mia, ed aveva perso sua madre per lo stesso motivo. Nulla poteva salvarmi da quell'angoscia e senso di impotenza, alimentato dalla figura del giovane che camminava chiuso nel suo dolore davanti a tutti.

Quando giungemmo sulla soglia, Stefano entrò con sua madre in braccio, e nessuno osò seguirlo dentro, attesero tutti fuori, come se il solo restare vicino a quel cumulo di legno e finestre potesse alleviare il dolore del giovane, ed una parte di me era certa che ci riuscisse.

Dopo alcuni minuti il Lupo Bianco uscì sulla soglia, profondamente cambiato. Il suo viso sembrava una maschera da cui erano sparite le lacrime e gli occhi addolorati. I suoi muscoli erano nuovamente tesi come cavi sul suo corpo, ancora cosparso delle ferite e delle cicatrici che gli aveva procurato Neri, ma queste non sembravano minimamente dolergli. Era come se fosse riuscito ad anestetizzare il suo dolore, fisico e mentale, come se dopo quella discesa, dopo aver deposto sua madre nel letto, fosse riuscito a controllare la sofferenza. E ora era come tutti si sarebbero aspettati di veder reagire l'Alpha del Branco della Neve: con forza e sicurezza.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now