64 - Un bacio inaspettato

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18 Febbraio 2002 (Parte Terza)

Fu un bacio decisamente inaspettato. Non feci nemmeno in tempo a chiedermi com'era possibile che una discussione simile potesse portare a questo risultato che la mia razionalità evaporò all'istante. E il tutto era dovuto alle sue calde labbra che premevano sulle mie.

Stefano mi concesse forse un millisecondo per capire se desideravo o meno quel bacio, una volta passato quello non si fece più scrupoli. Le sue labbra si appropriarono con esigenza della mia bocca, annientando ogni mio pensiero razionale, facendo crollare ogni mia difesa. La sua mano destra si insinuò sotto il mio pigiama, stringendosi sui miei fianchi ed attirandomi verso di lui, forse per impedirmi ogni via di fuga. La sinistra salì lentamente lungo la mia schiena fino al mio collo, dove premette delicatamente per assicurarsi che le mie labbra non gli sfuggissero.

Era un folle se pensava che avrei potuto fuggire da lui e dalle sue labbra, perché il suo profumo, il suo calore e il loro sapore mi avevano appena mostrato il paradiso. Ero abbastanza certa che la connessione stesse amplificando ogni gesto, ogni bacio, ogni tentativo di approfondirsi delle nostre bocche, era come rendersi conto di essere dipendenti da una sostanza e di essere rimasti in astinenza fino ad allora. E così mi sentivo. Non ero affatto contrariata dalle sue mani che si stringevano su di me, nè della prepotenza con cui cercava la mia bocca, anzi volevo di più, desideravo di più come se il mio corpo fosse consapevole che quello fosse solo l'inizio.

Forse fu per quel motivo che d'un tratto feci scorrere la mie mani dal suo petto fino alla sua nuca, intrecciando le mie dita ai suoi capelli scuri e attirandolo a me, come se potesse esserci una dimensione in cui non solo i nostri corpi risultavano appiccicati, ma si intersecavano.

Il ringhio profondo che ottenni in risposta mi fece comprendere che me l'ero cercata.

Nonostante le sue labbra intontissero i miei sensi, d'un tratto sentii le sue mani spostarsi con decisione entrambe sui miei fianchi e sollevarmi di peso sulla scrivania. Decisamente con più impeto di prima si appropriò della mia bocca e si insinuò tra le mie gambe per stringermi a sé facendo aderire i nostri corpi, con un esigenza che mi ricordava quella del mare quando si riversa sulla sabbia.



Fu il rumore del portone di casa mia a farci riacquistare il senno.

Stefano allontanò con fatica le sue labbra dalle mie, continuando però a stringermi i fianchi. Aprii gli occhi e lo guardai confusa. Sentivo il suo respiro a pochi centimetri dal mio viso e notai che i suoi occhi ambrati sembravano più luminosi e rilassati, come se tutta la rabbia e la disperazione di prima fossero evaporate. Sorrideva, ma era un sorriso diverso che ricordava il modo in cui sorridono gli alcolisti dopo una sbronza o i fumatori dopo una sigaretta.

- Temo di dover andare.- mormorò infine liberandomi dalla sua stretta.

Non sapevo cosa dire, ancora troppo stordita per elaborare una risposta:- Si...io...-

Si stacco dal mio corpo, ancora scosso sopra la scrivania, e si diresse verso la finestra, per uscire in terrazzo.

Io portai di riflesso la mano alle mie labbra, che gonfie e calde sembravano le più sofferenti alla sua partenza, mentre il resto di me era troppo sconvolto, totalmente incapace di realizzare quello che era appena successo.

- Ali siamo tornati perché Nicolò ha la febbre! Non stai dormendo vero?- sentii la voce di mia madre dalle scale, probabilmente incuriosita dalla luce accesa.

Le sue parole non ottennero risposta, ma riuscirono a risvegliarmi dal mio torpore abbastanza perchè seguissi Stefano sul balcone.

Era appoggiato alla ringhiera e mi fissava pensieroso tanto che d'un tratto mi chiesi se fosse appoggiato o se si stesse aggrappando alla balconata in ferro per evitare di raggiungermi. I suoi occhi nella notte sembravano incatenati ai miei grigi e scuri, come se fossero impegnati a sondarne le profondità, come se cercasse in loro oscure verità.

Non sapevo cosa dire, non sapevo cosa fare, era successo tutto in un attimo, eppure era durato troppo poco. Non sapevo cosa volesse significare quel bacio, nè se avesse un significato o fosse solo un bisogno dettato dalla troppa vicinanza. Una cosa era certa: non avrei mai potuto dimenticarlo.

In quell'istante sentii il potere del suo sguardo su di me, per la prima volta in quella sera: voleva che mi avvicinassi a lui e lo accontentai forse perché in quel momento mi sembrava impossibile oppormi, o forse perchè desideravo anche io di ritrovarmi nuovamente vicino a lui.

Giunsi a un passo dalla ringhiera e lo vidi, con gli occhi chiusi, inspirare più volte profondamente, come se avesse ancora bisogno di controllarsi o volesse imprimersi il ricordo dei nostri profumi. Poi d'un tratto quando una brezza gelida attraverso il terrazzo, scorsi nuovamente il suo sguardo ambrato su di me.

- Dovresti vestirti così da nonnina per carnevale. - mormorò dopo qualche secondo divertito, come a voler spezzare la tensione ancora palpabile.

Sorrisi pensando che, come al solito, tra tutto quello che poteva dire, su quella serata, su quel bacio, sulle parole che ci eravamo detti, aveva scelto di sorvolare. Sicuramente non sarei stata io ad affrontare quello che era successo in quell'ultima ora, anche perché non sapevo ancora cosa pensare, se infuriarmi o meno per quel bacio. Troppo sconvolta per trovare una spiegazione a quel gesto, decisi di stare al suo gioco: - Perché?-

Lui rise di fronte alla mia aria pensierosa o forse per i miei capelli che si erano scomposti al vento e con un gesto delicatissimo, ne portò una ciocca dietro il mio orecchio.

– Primo perché così non impazzirò nel vedere altri spogliarti con gli occhi.- sussurrò minaccioso, poi salì sul cornicione del mio balcone, pronto a lanciarsi per strada e prima che potessi fermarlo o salutarlo mormorò con tono scherzoso: - Secondo perché così potrò finire di mangiarti.-

E detto questo si lanciò nel buio, lasciandomi sola tra i miei pensieri e il sordo rumore del mio cuore che rimbombava nel petto come un tamburo.

THE END!

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THE END!



Ahah scherzo! Non preoccupatevi XD Colgo l'occasione per ringraziarvi tutte/i per i bellissimi, simpaticissimi e numerosissimi commenti <3

Vi ho assillato con un sacco di capitoli questa settimana ed è giusto che si vada un po' in vacanza!! Quindi vi annuncio che da oggi fino a settembre la pubblicazione sarà più altalenante. Magari riuscirò a postare due capitoli o tre, ma non credo che rispetterò il nostro appuntamento del lunedì. Quindi buone vacanze!!!

Ps. So che molte di voi avrebbero voluto fare soffrire un pochino Mr. Indifferenza XD Spero che il risvolto preso in questo capitolo non vi dispiaccia...diciamo che ci sarà parecchio tempo in futuro per vendicarci di questi suoi modi prepotenti ;) Dopotutto ho tutta un estate per escogitare come "torturarlo" :P A presto!

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now