11 - Non dirmi cosa fare

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31 Dicembre 2001 (Seconda parte)

Una voce profonda mi destò dai miei pensieri nella notte: - Dovresti rientrare.-

-Non mi serve l'ennesima persona che mi dica cosa fare.- feci furiosa, convinta fosse Marco.

Decisa a non voltarmi continuavo a dirigermi verso la boscaglia, dovevo sbollire prima di rientrare e una passeggiata avrebbe certamente giovato. Il chiarore della luna piena illuminava largamente i pini attorno al rifugio, disegnando un sentiero tra i folti alberi a valle.

Sentii i passi di un uomo avvicinarsi, percepii l'odore di fumo speziato accanto a me e ancora quella voce profonda:- Non è per questo che l'ho detto.-

Mi voltai verso il mio interlocutore che ormai mi aveva raggiunta e mi stupii di trovare Stefano.

- Cosa ci fai ancora qui fuori?- sbottai infastidita di vederlo nuovamente nella notte.

-Purtroppo non riesco a rinunciare alla sigaretta dopo cena, tu invece? Dove vai nel bosco?- chiese senza guardarmi negli occhi.

- Sono fatti miei.-

-Come vuoi, ma dovresti rientrare. Prenderai freddo con quel vestito.- commentò aspirando un'altra boccata di fumo accanto a me, stretto nel suo maglione di lana scuro.

Io ero stupita dal fatto che avesse notato il mio vestito, dato che era sempre così ostinato a non guardarmi.

La sua presenza, invece che distrarmi, non fece che aumentare il mio turbamento. O ero l'Alice invisibile o ero l'Alice da proteggere per le persone che mi stavano accanto. C'era qualcosa di profondamente sbagliato in me e nell'idea che davo di me.

-Anche questi sono fatti miei se non ti dispiace. Faccio una passeggiata, ci vediamo dopo.- conclusi allontanandomi.

Non volevo affatto perdermi in una discussione con lui, volevo star da sola. Avevo l'inspiegabile sensazione che la rabbia si sarebbe allontanata nel silenzio e chiarore della luna e che forse sarei riuscita a scorgere nuovamente il lupo dallo sguardo ambrato.

Nonostante le mie palesi intenzioni di restar sola, Stefano continuò a seguirmi nel folto della boscaglia:- Ci sarà il brindisi, davvero vuoi perderti il bacio di mezzanotte col tuo ragazzo?-

-La cosa non ti riguarda. In questo momento non sono dell'umore per brindare o avere una conversazione.- feci più chiara, accellerando il passo per aumentare la distanza tra noi.

-E' comunque pericoloso qua fuori, potrebbe esserci qualche animale.- commentò lui serio, alzando la voce.

A quel punto sbottai:- Di cosa hai paura Stefano? Del lupo cattivo? Non se ne vedono più da oltre 50 anni!-

Un ghigno sembrò spuntare sul volto del ragazzo alla luce della luna. Si fermò a qualche metro da me e spense la sigaretta nella neve.

Come vuoi  Alice.- concluse con voce profonda, prima di allontanarsi.

Vedendolo dirigersi verso il rifugio, che distava ormai ad un centinaio di metri, sospirai. Finalmente ero sola, finalmente potevo allontanare i miei pensieri, finalmente potevo cercarlo o almeno dargli la possibilità di trovarmi in mezzo al bosco.



Dopo una decina di minuti, percepii il rumore sordo di alcuni rami spezzarsi. Mi voltai in quella direzione, incuriosita. Avevo la strana sensazione che qualcuno mi stesse osservando, che il lupo fosse lì ed ero sempre più convinta dentro di me di vedere il manto bianco del mio salvatore spuntare da un momento all'altro nel folto della foresta.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now