58 - Iniziare a crescere

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8 Febbraio 2002

L'aula studio dove mi ero rifugiata per preparare l'ultimo esame della sessione era gremita di studenti e, benchè vigesse l'obbligo del silenzio, si sentiva un leggero vociare insieme al rumore di pagine sfogliate. Purtroppo per me però, non potevo decisamente incolpare il rumore per la mia scarsa concentrazione.

"L'unica cosa che voglio è baciarti"

Non riuscivo a togliermi le sue parole e soprattutto la sua voce dalla testa. Era sembrata quasi un ringhio che mi aveva fatto tremare sul posto eppure, riflettendo a mente più lucida, non ne ero affatto spaventata. Da quella sera avevo continuato a rievocarne il suono nella mente, come se una parte di me desiderasse ancora sentirlo e non ero sicura di poter dare totalmente la colpa alla "connessione". Quella voce potente era stata in grado di svegliare qualcosa dentro di me, qualcosa sopito da tempo.

Sospirai al ricordo della precedente serata, visto come si era conclusa. Ovviamente Mr. Indifferenza non si era speso in grandi spiegazioni su quello che era successo, ne si era affatto giustificato per quel suo desiderio di baciarmi, semplicemente era tornato trionfante in sala ed, elettrizzato per quello che era successo al suo lupo, dopo poco si era congedato insieme a Loris.

La cosa più assurda fu che come lui anche Pablo se ne era andato presto, come se volesse raggiungerlo o avesse avuto la sensazione che fosse successo qualcosa. L'unica che come al solito vagava nell'ignoranza più assoluta ero io.

- Alice! Me stai ascoltando?-

La voce di Pablo mi riscosse dai miei pensieri e tornai a visualizzare dapprima gli appunti distesi davanti a me,  e poi la sua espressione infastidita, resa divertente dalla treccina che gli attraversava il viso.

- Scusa...io ecco...stavi dicendo?-mormorai tentando di tornare alla realtà.

Gli occhi verde brillante del lupo saettarono per qualche attimo al cielo, come se fosse stufo delle mia assenze. - Es terrible vedere che lo sogni ad occhi aperti...preferivo prima quando lo tenevi distante.- borbottò come annoiato.

- Cosa?!- feci offesa da quelle parole. Non lo stavo affatto sognando, tentavo di capire cosa gli passasse per la testa, visto che sembrava che il suo umore influisse sulla tranquillità della mia vita. Il lupo continuò a guardarmi con aria saccente e io tentai di difendermi:- Non lo sto sognando ad occhi aperti... non lo sto neanche pensando!-

- Come vuoi.- acconsentì lui, tornando a giocare con i suoi bracciali in cuoio mentre rileggeva alcuni appunti che gli avevo prestato.

La voglia di studiare mi era passata da tempo così, data la piccola interruzione, domandai:- Hai deciso se verrai a suonare alla festa?-

I suoi occhi saettarono su di me divertiti:- Creo que verrò, ho una missione da compiere.- e sorridendo aggiunse:- E poi non posso lasciarmi sfuggire un'occasione per farlo innervosire.-

- Ci stai prendendo gusto.- borbottai io distrattamente, memore della cena.

Pablo rise e continuò guardandomi seriamente negli occhi:- Anche tu ti diverti parecchio a farlo impazzire.-

- Io?! E lui?!- iniziai, ormai sicura che mi sarei sfogata con lui su quell'assurda serata.- Lascia stare mi ha fatto infuriare...l'altra sera è stato assurdo! Un cretino, un irascibile cretino!- feci furiosa, portandomi i capelli lunghi dietro la testa.

- Securo, si vede che lo pensi con rabbia.- fece ironico il ragazzo, tornando a giocare coi suoi bracciali .

- Io non lo penso affatto.- mentii spudoratamente, innervosita dal ricordo di quella sera.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now