90 - La furia dell'ultimo Lupo Bianco

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2 Marzo 2002 (Sesta Parte)

Lo sguardo ambrato di Stefano salì dopo qualche minuto a cercare i miei occhi grigi e la sua voce mi fece sussultare:- Resta qui con lei.-

Io annuii in lacrime, avvicinandomi e facendo poggiare il viso della donna ancora caldo sulle mie gambe. La sua espressione, le sue parole e il suo sangue sarebbero rimasti incisi nella mia memoria per sempre e lentamente cresceva in me il senso di colpa per quello che era accaduto. La stringevo come se il suo calore potesse restare ancora un poco su quella neve, ma in realtà avevo già cominciato a tremare per il freddo che mi aveva lasciato la sua perdita.

Quando il Lupo Bianco si levò da terra, un vento minaccioso prese a sferzare il pianoro, come se anche il tempo si fosse piegato al suo dolore. Si voltò immediatamente verso Neri che si era trasformato in un enorme colosso nero, per la mole più simile ad un orso, e vide il Maestro e Marco in difficoltà.

Il primo era stato sbalzato a terra, mentre il secondo, nonostante imponesse le mani su quella Bestia Sanguinaria sembrava non avere più il potere di immobilizzarlo in quella forma animale. Quest'ultimo ne approfittò per lanciarsi letale contro lo Stregone, mirando con le sue fauci alla gola, scoperta dal mantello.

Stefano gettò un ultimo sguardo su me e sua madre ed in un istante i suoi occhi si tinsero di nero e si slanciò su Marco, sbalzandolo via dall'attacco del colosso. Nel farlo rotolarono insieme per diversi metri nella neve, riuscendo a fermarsi a pochi passi dal precipizio.

L'erede dei De Leonibus si rialzò per primo, porgendo la mano allo Stregone e poi si voltò verso il suo nemico.

-Pagherai con la vita.-

Le sue parole furono appena un sussurro, ma trafissero come lame chiunque si trovava su quella piana, perfino Marco si portò una mano alla testa stordito. Rispetto alle ultime sue grida sembrava che quella sua capacità si fosse ancor più amplificata. Quello che però sembrava più infastidito da quello strano modo di comunicare di Stefano era la Bestia nera, che prese a scrollare il muso come se quelle parole continuassero a riecheggiargli nella mente.

Il Lupo Bianco colse l'occasione e senza attendere un secondo mutò nuovamente forma e si lanciò con le fauci spalancate verso il suo nemico. La loro lotta divenne protagonista, come un groviglio di luce e ombra sembravano fronteggiarsi per ogni centimetro di pelo e goccia di sangue, mirando all'unica cosa essenziale: uccidere.

Con il loro Creatore impegnato, i lupi trasformati erano decisamente in netta difficoltà. Io stessa sentivo che la presa di quella Bestia sulla mia volontà era ormai diminuita ed alcuni, forse terrorizzati dal Branco della Neve, presero a fuggire terrorizzati sui monti, allontanandosi il più possibile da quel campo di morte.

La furia dell'ultimo Lupo Bianco sembrava inarrestabile, la velocità e la ferocia con cui attaccava, parava e mordeva era inimmaginabile, come il suo dolore. Eppure nonostante la forza di Stefano, Neri non sembrava indietreggiare, come se tutta quella potenza fosse per lui naturale in uno scontro.


Fu quando vidi una zampa colpire il muso bianco del lupo che il Maestro si avvicinò preoccupato a Marco, intento a fissare sconvolto quello scontro: - Stefano non riuscirà a fermarlo.-

Benchè fossi ancora a terra a diversi metri da loro, le loro parole mi arrivarono come se li avessi affianco, probabilmente perché l'effetto del potere di Neri non era ancora del tutto finito, e mi gettarono nel panico. Com'era possibile che Stefano unito al suo lupo non riuscisse a bloccarlo?

-Quella Bestia è forte, non risponde a nessuno dei miei incantesimi in questa forma.- rispose Marco confuso, e passandosi una mano tra i capelli biondi aggiunse con speranza:- Qualunque sia il suo segreto però, non può resistere alla furia di De Leonibus.-

Il Maestro non commentò impensierito, intento a scrutare le mosse di quella Bestia nera che si scontrava violentemente con l'Alpha della Neve.

Mentre osservavano concentrati lo scontro, anche Beatrice li raggiunse in poche falcate, e trasformandosi in un barlume di luce si cinse col mantello del fratello.

- Nessuno può resistergli, lui è l'ultimo Lupo Bianco.- mormorò estasiata dalla figura del suo capo branco.

Lo sguardo verde di Pablo si fermò qualche secondo su di lei, immensamente turbato, e poi divenne d'un tratto luminoso e limpido e lui, come folgorato, prese a gridare, scrollando la spalla al giovane Stregone:- Ma dico non avete sentito quello che è successo?! Io sono stato mandato qui per cercare un lupo diverso, un lupo in grado di spezzare incantesimi, uno così potente da poter mandare alla rovina la nostra specie...un membro del branco dell'ultimo Lupo Bianco.-

-Ti sembra questo il momento per la tua missione Maestro?- - sbraitò Beatrice, come se trovasse inopportune le sue discussioni. Un'occhiata del fratello, però, sembrò farla sentire in colpa, così aggiunse:- Non c'è nessun lupo diverso nel Branco della Neve.-

Il giovane spagnolo la ignorò e prese a togliersi di dosso la maglia con foga, mentre spiegava: - Certo che non c'è! Ho cercato per mesi, continuando a guardarmi attorno senza capire chi fosse...ma era il posto sbagliato, il momento sbagliato.-

Una volta che fu a torso nudo riaccese una delle sue torce e con una smorfia di dolore la poggiò sopra il suo tatuaggio per qualche secondo, prima di gettarla a terra. Il vulcano tatuato sul suo braccio dapprima brillò come un tizzone ardente poi si scurì e, come una macchia di pece, prese ad allargarsi ed a ricoprire interamente la pelle di Pablo.

- E' Neri il lupo che sto cercando, solo io lo posso fermare.- mormorò una volta che la pece lo raggiunse fin sul volto.  Come avvolto da una stranissima aura scura si trasformò in un elegante lupo moro, con uno strano triangolo di pelo rosso sul muso, e senza attendere un secondo si lanciò verso quel turbinio bianco e nero che si stava affrontando all'ultimo sangue.

-Ma che sta facendo? Rischia solo di farsi male mettendosi in mezzo!- ringhiò furiosa Beatrice.

Marco aveva osservato sconcertato la scena e prima di riuscire anche solo a mormorare qualcosa, aveva fermato la sorella, poggiandogli fermamente una mano sulla spalla:- Lascialo andare! -

Il suo sguardo azzurrino era sconvolto mentre fissava quelle bestie che combattevano sul pianoro, concentrandosi con meraviglia su quella che si confondeva con il colore della neve: - Ha ragione lui. Ha ragione lui perché De Leonibus non è l'ultimo Lupo Bianco...o meglio, non è solo un Lupo.-

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