13 - Il mio nome

12.1K 687 47
                                    

1 Gennaio 2002 (Prima parte)

Il colore ambrato delle sue iridi sembrò catturare letteralmente ogni mio pensiero, rendendomi completamente incapace di ragionare. Venni attraversata da una serie di emozioni: la prima tra tutte fu la paura. Mi resi conto di essere spaventata perché la mia anima in quel momento sapeva di essersi persa.

-Alice.-

La seconda fu il senso di totale abbandono, avrei fatto qualunque cosa quegli occhi ipnotici mi avrebbero chiesto.

-Alice, vieni qui con me.-

La terza e ultima fu il desiderio di compiacere quello sguardo, la strana felicità che provavo nel fare quello che lui mi aveva ordinato. Esistevano solo quelle pozzed'ambra, esisteva solo lui e io mi ero annullata.

-La mia voce, stranamente vellutata, mi arrivò come da lontano:- Eccomi.-

Non ero in grado di vedere nulla attorno a me che non fossero quei vortici dorati simili a fuochi d'artificio, non percepivo i miei movimenti, non capivo cosa stessi facendo: ero completamente alla deriva ed ero stranamente felice per questo.

Una parte di me, che non conoscevo, sembrava essersi improvvisamente risvegliata, sentivo di aver già provato queste sensazioni, di essermi già sentita in balia del suo sguardo. Era come se l'intero mio mondo si fosse fermato e avesse ripreso a ruotare in un altro verso e qualcosa dentro di me urlava prepotentemente che quello fosse il verso giusto.


Quando ripresi coscienza camminavo nella sorgente, con l'acqua calda che mi lambiva i fianchi. Mi ero spogliata della giacca, del mio vestito, dei collant e camminavo verso Stefano con solo l'intimo addosso.  Lui sembrava turbato, aveva gli occhi chiusi e si passò una mano sulla fronte preoccupato.

Una volta allontanato il suo sguardo da me e avevo bruscamente ripreso il controllo di me stessa e sconvolta da quella sensazione persi l'equilibrio. Dovetti sorreggermi ad una roccia vicino per impedirmi di cadere totalmente nell'acqua, ero confusa e spaventata.

- Alice, stai bene?-

La sua voce era cambiata, o almeno io la sentivo diversa. Era sempre profonda ma ora sembrava vellutata, densa di sincera preoccupazione.

Non capivo cosa fosse appena successo, ne perché mi ritrovavo svestita nella sorgente, ma ero certa, ogni cellula del mio corpo ne era certa: gli occhi di Stefano erano i responsabili.

-Come sono finita in acqua? Perché i miei vestiti sono sulla riva?- chiesi sentendo la paura e la rabbia montare dentro di me.

-Ali mi spiace, ho fatto una cazzata...- iniziò il ragazzo avvicinandosi a me, come per aiutarmi a sorreggermi nell'acqua.

Io mi ritrassi spaventata, non solo per la sua mole che si avvicinava e che non mi avrebbe permesso un solo movimento, ma anche perché io stessa percepii il desiderio di essergli vicino e ne ebbi paura.

-Non ti avvicinare!- esordii spaventata.

Stefano si bloccò all'istante, come mortalmente ferito dalle mie parole, e provò a giustificarsi con sguardo basso:- Ti chiedo scusa. Non dovevo reagire, non dovevo ascoltarti.-

- Che cosa mi è successo?- chiesi con un filo di voce.

Lui parve titubare e prese a guardarsi attorno, ovunque pur di fuggire i miei occhi:- E' difficile da spiegare, per questo...per questo sono sempre stato attento in tutti questi anni. Mai avrei pensato che tu mi avresti odiato per questo.-

Ero pietrificata dalle sue parole. L'unica cosa che avevo compreso era che lui conoscesse da tempo l'effetto dei suoi occhi su di me. Mi voltai intenzionata a mettere più spazio possibile tra di noi, ma al primo passo venni bloccata per un braccio da una stretta ferrea.

Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now