Alice è un'imbranata. Non è una brillante studentessa universitaria o un'appariscente bellezza e di certo non possiamo definirla atletica. Inoltre non ha neanche origini esotiche perché, come i suoi avi, è nata e cresciuta in un piccolo paese italia...
Come promesso ecco l'atteso epilogo solo per chi ha ancora voglia di sentir parlare di Mr. Indifferenza e dell'Imbranata ;)
Un abbraccio a tutti !
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Epilogo
Quella sera ero appena rientrata a casa da quello strano Equinozio di Primavera.
Aprire il santuario di Limes insieme a Mr. Indifferenza, di fronte all'intero branco, si era dimostrata una cerimonia più complicata del previsto, soprattutto visto il leggero vestito senza spalline che mi avevano costretta ad indossare per mostrare l'immenso tatuaggio che riluceva sulla mia spalla. Stefano aveva per fortuna avuto l'attenzione di stringermi a sé, sotto un immenso mantello di pelliccia per quasi tutto il sentiero, riscaldandomi con il suo corpo.
Non erano mancati i momenti in cui lo sguardo del Lupo Bianco si era perso nella neve, pensando probabilmente a sua madre. Io avevo temuto che ritornare in quel posto mi avrebbe sconvolto e avevo passato gli ultimi giorni nella costante paura di scoppiare a piangere davanti a tutti, al ricordo della mia salvatrice.
Quando invece aprimmo il portale, la sensazione che lei fosse fiera di noi era stata così intensa che ero riuscita addirittura a sorridere insieme a lui. Per il branco quel rito aveva definitivamente segnato la mia posizione come Compagna dell'Alpha. Quello di cui non eravamo certi né io, né Stefano era che cosa avrebbe implicato per noi, ma non c'era stato tempo di parlare in quelle settimane e francamente non mi importava visti i miei sentimenti.
Con una tisana fumante uscii sul terrazzo di camera mia per respirare i profumi di quella prima notte di Primavera. La luna piena splendeva nuovamente in cielo, illuminando le cime ancora innevate che circondavano il paese. Sorseggiavo il caldo liquido persa nei miei pensieri quando sentii un tonfo alle mie spalle. Spaventata lasciai cadere a terra la tazza, che si infranse ai miei piedi.
-Sono io! Possibile che tu sia così imbranata?-
Tante cose erano cambiate negli ultimi mesi, ma di certo non le maniere di Mr. Indifferenza che era appena sceso dal tetto sopra camera mia. Era impossibile non riconoscerlo alla luce della luna, col suo codino disordinato e la sua giacca in pelle.
-Per quale motivo non ti sei arrampicato come al solito?- protestai spaventata da quel suo nuovo modo di apparire sul mio terrazzo.
-Non sono venuto in moto...l'ultima volta che l'ho parcheggiata qua sotto l'ho trovata a terra e ho come la sensazione che c'entri tuo padre.- rispose beffardo avvicinandosi a me.
Mi morsi le labbra imbarazzata e mi appuntai mentalmente di riferire a mia madre dell'incidente. Vedendo ormai il suo sguardo ambrato prepotente sul mio viso, tentennai una risposa: -Ecco...forse mi sono dimenticata di dirti che credono tu mi abbia portata in Svizzera quando non c'ero.-
