10 - La notte di Capodanno

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31 Dicembre 2001 (Prima parte)

Quel capodanno sembrava volgere costantemente al peggio. Dopo la rissa scoppiata durante la battaglia a palle di neve, una strana tensione era scesa sugli ospiti del rifugio, alimentata soprattutto da Marco, Cristian e i suoi amici.

Avevo provato a parlare con Marco, spiegandogli che per un pomeriggio a palle di neve non poteva rovinarsi l'intera vacanza, ma quello sembrava risoluto nel ribadire che sarebbe andata male comunque data la presenza di quei ragazzi nell'albergo.

-Io non capisco! E' sempre andato d'accordo con loro al liceo!- constatai quel pomeriggio, parlando con Elena.

-Ali, secondo me sono tutti ancora un po' tesi per la storia della valanga. Alla fine sei salva per miracolo e tutti siamo rimasti sconvolti per giorni...queste cose lasciano il segno. Loro hanno trovato il modo di sfogarsi in una rissa...- fece Elena, mentre prepara i salatini per il cenone di quella sera.

Io sospirai, pulendo i calici di vino in vista della serata:- E' che non è da Marco perdere la testa così.-

-Io invece penso che proprio perché questa storia della valanga ti ha toccato così da vicino, che Marco ha reagito così. D'altra parte ci ha portato lui qui, anche se ti ha salvata si sentirà comunque responsabile.- ribattè la ragazza.

Annuii pensierosa: il mio vero salvatore in realtà non l'avevo più visto.

In quelle giornate passate all'aria aperta avevo provato a scorgere nel paesaggio attorno a me tracce del lupo, avevo anche chiesto a Simon se conoscesse le abitudini di quegli animali, ma lui aveva dichiarato fermamente che non c'erano più lupi su quelle montagne da almeno 50 anni.

Quella sera, prima del cenone, io, Chiara, Elena e le altre ragazze ci divertimmo a prepararci nei nostri vestiti di capodanno. L'intera festa si sarebbe svolta all'interno dell'edificio riscaldato e quindi le ragazze, stufe di continui abiti sportivi, decisero di vestirsi elegantemente. Anche io scelsi di mettere, sopra dei collant neri, un vestito nero di velluto lucido che mi arrivava al ginocchio e che lasciava volutamente scoperta la schiena.

Quando scendemmo nella Hall per l'inizio della festa, notammo che gli ospiti maschili del rifugio non avevano posto la stessa attenzione nel vestirsi. Erano tutti avvolti in pesanti maglioni e pile, forse pronti a tuffarsi nella neve dopo qualche bottiglia di vino.

La tavola era disposta a ferro di cavallo, come nelle sere precedenti e io presi posto affianco a Marco in un braccio della tavolata. Notai quasi subito che, come per dispetto, Cristian e i suoi amici si sistemarono esattamente dal lato opposto del braccio, abbastanza distanti per non sentirne i discorsi, ma non per evitare che i loro sguardi si incrociassero con quello ancora furioso di Marco.

Nel sedermi accanto a lui, questi si voltò, rimanendo a bocca aperta:- Ali sei...sei bellissima.-

-Grazie, anche tu stai bene. Anche se vedo come tutti non hai ceduto al fascino della camicia.- risposi commentando il maglione verde scuro che lo avvolgeva.

-Simon ha bisogno di una mano per i fuochi d'artificio dopo.- rispose lui imbarazzato, come per giustificarsi.

-Farete i fuochi?- chiesi meravigliata e speranzosa insieme.

-Si ti piacciono?-

-Li ho sempre amati! D'estate costringevo sempre i miei a portarmi alla sagra del paese vicino per poterli vedere.- risposi sinceramente.

Sentii le risate di Matteo, seduto accanto a me: - Io mi facevo portare per le centinaia di rostelle!-

-Il tuo stomaco non aveva fondo già da bambino.- commentò sarcastica Chiara.

La serata fu piacevole, anche se disturbata dal continuo incrocio di sguardi tra Cristian e Marco, il cui umore sembrava peggiorare di minuto in minuto. Verso il brindisi, provai ad affrontarlo, non volevo si rovinasse l'intera festa:- Potresti lasciarlo perdere per 5 minuti?-

-Non riesco Ali, non lo posso vedere. Anzi non li posso vedere tutti quanti.- commentò facendo passare lo sguardo da Cristian a Michele, Loris e infine a Stefano, tutti intenti a bere e scherzare chiassosamente.

-Va bene ma adesso non stanno facendo niente male!-

-Questo lo dici tu.-

-Io vedo solo che tu sei troppo nervoso per goderti la serata, mentre loro se ne stanno fregando.-

-Questo perché tu non ti rendi conto di come ti hanno guardato per tutto il tempo.- fece acido continuando a guardarli in cagnesco.

-In che senso?-

-Ti mangiavano con gli occhi.- ribattè furioso, sfogandosi su un pezzo di carne che stava tagliando nel piatto.

Io mi risentii a quelle parole:- Quindi è colpa mia se stai passando la serata a guardarli male?-

-Non ho detto questo, voglio solo che capiscano che devono starti alla larga.- tentò di spiegare il ragazzo.

-Scherzi vero?- mi indignai e continuai furiosa:- Da quando decidi tu chi deve starmi alla larga?-

Marco alzò gli occhi al cielo:- Alice...-

-Marco spiegami da quando dovresti decidere tu tutto questo? So cavarmela perfettamente da sola!- sbottai furiosa alzandomi dal tavolo.

In quell'istante lui si alzò a sua volta sbottando: - Non direi dato che mi è toccato venirti a cercare nel mezzo di una valanga!-

A quelle parole il sangue mi arrivò alla testa e furiosa mi allontanai dalla sala, afferrai una giacca da neve appena prima della porta e uscii nella notte.

Ecco cosa non andava in Marco e nella mia famiglia: nessuno di loro mi credeva in grado di cavarmela da sola. Mi vedevano tutti come un essere da proteggere a tutti i costi, incapace di scelte sensate e responsabili e questo mi faceva ribollire di rabbia.

Decisi per calmarmi di fare quattro passi nella boscaglia sottostante al rifugio.

Ero talmente furiosa che non mi accorsi della porta che sbatteva. Qualcun altro mi aveva raggiunto lì fuori.

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Wolf - The W seriesWhere stories live. Discover now