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Temo che mio padre abbia ricattato con dei soldi gli altri senpai per farmi "dare" sei punti gratis, che in questo caso sarebbero i robot. Me la cavai abbastanza bene. Una volta distrutti tutti quei rottami all'ingresso, feci il giro per raggiungere il punto più popolato.

Proprio mentre vedevo molti ragazzi all'azione mi comparve davanti un colosso di rottame. Da quanto ho letto era quello con zero punti. Non mi filò di striscio. Avanzò, e proprio mentre cercai di spostarlo con l'aria vidi quel titano cadermi addosso.

Rimasi lì, ferma ed immobile. Mi ricordava mia madre, quando mi spinse facendomi cadere, e cercò di darmi uno schiaffo. Non mi mossi. Rimasi solo a fissare il fondoschiena di quel robot cadermi sopra. Nessuno mi avrebbe salvato. Chiusi gli occhi.
















Il robot rimase per aria. Lo avevo bloccato io inconsapevolmente. Non sapevo che la mia telecinesi si spingeva fino a questo punto.

《 Ma sta fluttuando! 》

Notò qualcuno. Mi tremavano le gambe dalla paura, e non riuscivo a muovermi. Finché non sentii un leggero vento fresco venire da dietro il robot.

《 Sei ferita? 》

Mi chiese un ragazzo che stava cavalcando una scia di ghiaccio. Non riuscii neanche a rispondergli. Ero troppo traumatizzata dai miei ricordi passati. Andavano e venivano. Spesso mi chiedevo se i ricordi belli con mia madre non fossero finti. Parte della mia infanzia e fanciullezza sembrava diversa dai ricordi veri.

Alla fine riuscii almeno ad annuire a quel ragazzo. Non lo guardai nemmeno in faccia.

《 Riesci ad alzarti? 》

Feci cenno con la testa di no. Mi aiutò ad alzarmi. Questo piccolo trauma che subì non mi capitava spesso.

《 Grazie. Scusa 》

Gli dissi, per poi vedere un'anziana signora che stava dando delle caramelle gommose. Passò anche da me.

《 Che ti prende bambina? Sei così bella. Non dovresti avere quella faccia 》

Cercò nelle tasche, e poi si rimise a parlare.

《 Ecco. Prendi delle caramelle gommose. Ti faranno bene 》

La ringraziai e vidi che quel ragazzo per terra non si muoveva. Dal microfono, sentimmo tutti una voce che ci diceva di rientrare. Mentre cercavo di svegliare il tizio a terra e di dirgli che non se ne poteva rimanere lì sdraiato come se niente fosse, il ragazzo che mi aiutò prima, ci passò davanti.

《 Vuoi una caramella gommosa? 》

Mi pentii subito di quello che chiesi. Ma lui fece una breve risata.

《 No, grazie. Ci vediamo a scuola -se ti hanno ammessa- 》

Mi disse prima di andarsene. Ricambiai il saluto e poi mi dicessi di nuovo verso il tizio per terra.

《 Stai bene? 》

Ma che domanda era? Si vedeva che non era della buona cera. vedere le persone così non mi piaceva affatto. Mi sedetti, aspettando che quel ragazzo si svegliasse.

《 Se sei stato tu quello a sfondare quel robot, hai davvero un'Unicità fantastica. 》

Gli dissi, sperando che possa improvissamente aprire bocca. Lo so, potevo andarmene come gli altri. Ma non potevo ignorarlo e lasciarlo per terra. Mi faceva pena..

Per tutto il tempo in cui il tizio perse i sensi giocherellai creando gocce d'acqua con le mani e trasformandole in figure più simili a persone che immaginavo. Creai mia madre. I pensieri tornarono di nuovo. Non era quella tipica madre generosa ed affettuosa. Spesso, per come mi trattava mi faceva paura. Ecco perché se ne andò di casa, e mi lasciò con la zia.

《 Mmm... 》

Sentii dei gemiti di dolore. Mi spaventai perché fu così improvisso e feci cadere la figura d'acqua che avevo creato. Per sbaglio, bagnai quel povero ragazzo. Inziò a tossire, ed io ripetei per almeno un minuto "scusa".

《 Non avevo intenzione di bagnarti!! 》

Mi alzai da terra e con le mani che ondeggiarono a destra e sinistra, captai tutte le gocce d'acqua sul suo corpo e sulle sue vesti e le feci evaporare.

《 Scusami davvero..》

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora