52

3.6K 217 111
                                    

I miei occhi non potevano credere a quello che stavano vedendo. Come faceva mia zia ad essere lì? Ero così spaventata da coprirmi le orecchie con le mani, solo per non sentire la sua voce. Mi avrebbe sgridata, poco ma sicuro. Sapevo che Shiori mi voleva bene, ma è sempre stata severa con me. Anche lei come la mamma aveva degli sbalzi d'umore pazzeschi. Non mi dimenticherò mai delle sue espressioni preoccupate, poiché ogni volta sembrava che mi stesse nascondendo qualcosa.

Non appena interruppi la loro conversazione, mio padre mi guardò comprensivo. Mia zia invece, mi lanciò uno sguardo sorpreso e mi abbracciò.

《 (T/N) perché non mi hai avvertita? Potevo fartele io le valigie 》

Mi aspettavo che mi avrebbe urlato in faccia e detto che non potevo rimanere in Giappone. Però dopo quel abbraccio mi guardò severa.

《 (T/N), seriamente, dovevi dirmi qualcosa 》

Mio padre intervenì, sussurando all'orecchio di mia zia qualcosa che non riuscii a captare.

《 In ogni caso, avrei molte cose da dirti 》

Mia zia si accomodò ad aprire i ripiani della cucina, non trovando quello che cercava.

《 Avete per caso una caffettiera? 》

Chiese a voce imbarazzata. Mio padre le mostrò la macchina per il caffè. Le mattine del weekend, ogni volta che papà faceva il caffè mi divertivo a vedere come quel bizzarro oggetto lo producesse. Ci accomodammo in soggiorno. Io mi misi a gambe incrociate sopra la poltrona, mentre Shiori e papà erano seduti sul divano. Quando la zia staccò la tazzina da caffè dalle sue labbra, capii che era pronta a parlare.

《 (T/N), tu sai benissimo come odiavo farti andare a scuola, vero? 》

Annuii, ma non solo a questa domanda, anche alle seguenti.

《 Ti ho sempre insegnato io, e ti ho sempre comprato i libri, anche i fumetti. Però tua madre non voleva che tu usassi le tue unicità, come io non volevo che tu lo facessi. 》

In effetti, guardavo con invidia chi si facilitava ad usare le proprie. Shiori mi ha sempre detto che se dovevo uscire in giardino per annaffiare i fiori, non mi era permesso usare la telepatia per prendere l'annaffiatoio. Mi era concesso usare solo la mia unicità del ghiaccio.

《 (T/N) ascoltami bene. Devo rinfrescarti la memoria. Quando hai rivisto tua madre, ha nevicato a causa sua. Questo perché aveva il potere di trasmettere il ghiaccio e i suoi diversi stati di aggregazione dall'esterno. (T/N) questo era un segno. E sai quanto sono stata severa la prima e l'ultima volta che siamo uscite 》

Più che severa, lei era delusa. Shiori esagera sempre con gli aggettivi.

《 Quel giorno, hai scatenato una.. 》

Mia zia si fermò. Mi ricordavo di aver passato dei momenti orrendi con l'unicità di mia madre, ma non sapevo quali.

《 hai scatenato un'era glaciale. Non lo dico per scherzare (T/N), in un'ora il nostro peasino era tutto congelato. Se non fosse stato per Endeavor, che ha fermato tutto appena in tempo, la Terra non esisterebbe più 》

Ero traumatizzata. Sapevo che Shiori lo diceva con voce spezzata e dispiaciuta, ma io non mi aspettavo di aver fatto delle cose così orrende. In tutto questo tempo, Shiori non me lo ha aveva mai detto, non mi diceva mai niente. Mio padre fece un passo avanti.

《 Bambina mia.. 》

Cercò di dire, ma non ero in vena di coccole.

《 No. 》

Risposi, per poi salire le scale e tornare nella mia camera. Io avevo ucciso delle persone? Le avevo congelate? La mia peggiore paura si è scontrata su di me e manco me ne ero accorta. Se in un'ora, come diceva mia zia, avevo già congelato il paesino, questo includeva le persone, gli alberi, le case e tutta la materia che ve ne era presente? Se fosse stato davvero così, non sarei più uscita di casa.

Sarei rimasta qui in Giappone con mio padre, vivendo come un parassita sotto la sua tutela. Avrei smesso di frequentare la UA e sarei andata in un'altra scuola. Ero a pezzi. Sapere che stavo anche per uccidere la mia stessa madre -Shiori, e anche la mia vera madre mi faceva male al cuore. Piansi come una fontana. Sentivo qualcuno bussare, ma per me era come se fosse nella mia testa. Quel bussare, divenne un picchiettare.

Esitai nel vedere chi fosse. Mi aspettavo o papà o Shiori. Ma alla porta, che aveva un rettangolo di vetro delimitato dai bordi, non vidi nessuno. Mi soffiai il naso, e come fanno le persone nei film, aprii il mio balcone, nonostante facesse un leggero freddo. Guardai quel panorama così industriale, ma qualcuno, da dietro, mi prese per la spalla.

《 I tuoi ricordi sono messi bene, (T/N) 》

Mi girai, un poco inquietata. Era lo stesso ragazzo con cui parlai la notte in cui dormii a casa di Shoto. Era alto, troppo.

























Author's Note
Scusate se non ho potuto aggiornare. Ma sono davvero occupata. Cercherò di fare il meglio per questa storia, e trarne una conclusione.

Domanda del giorno: come avreste reagito se aveste scatenato un'era glaciale?

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now