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Momo era ferita, gravemente ferita. Con una mano cercò di stringere la giacchetta che indossava il ragazzo.

《 Hai.. lasciato questo sul banco 》

Mostrò la sua penna preferita. L'unica che usava Shoto nonostante avesse anche altri colori. Il ragazzo la strinse forte, pensando che non doveva fare tutti questi sforzi per dargli la penna. Poteva prenderla anche domani.

《 Perché sei venuta? 》

Momo rifflettè un po' alla sua risposta. Se avesse voluto nascondere la verità, dicendogli semplicemente che gliela voleva ridare, Shoto non avrebbe capito che lei era venuta apposta per il ragazzo.

《 Perché ti volevo vedere.. 》

Il ragazzo con duplice unicità corrugò le sopracciglia.

《 Perché ti amo.. 》

Disse prima di perdere fiato. Stava ancora sanguinando e tutto quello che riusciva a fare il ragazzo era stato solo chiedere perché così tanto sforzo per lui, ottenedo però una risposta chiara come la luna piena e tonda come una sfera.  La prese in braccio, e con una mano digitò il numero dell'ambulanza. Lui non poteva di certo lasciarla in quello stato. Il senso di colpa lo stava sotterrando a terra, che lo spinse a entrare dentro l'auto con Momo. Non si dimenticò, però, di scrivere a (t/n).

《 Non ci sarò. Scusami. Ti prometto che ti porterò in un bel posto appena finisco con questo impegno, promesso. Ancora scusa, (t/n). 》

Lesse ad alta voce l'azzurra. Una lacrima scese prima che lei potesse dire quello che pensava. Era vestita così bene, eppure tutto quel impegno era andato in fumo. Scese le scale per andare verso la cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Appena accese la tv vide suo padre che salvava una donna. Molto bella a dire la verità.

《 Oddio ma è Shiori!! 》

Uscì dalla casa volando verso quel posto. Era vicino a un bar, una libreria e una sala giochi. Tutti questi negozio erano affacciati all'ospedale. Quando arrivò c'erano tantissime persone, che per fortuna non fecero caso a lei. La gonna jeans di un color pastello che si abbinava con i suoi capelli, un top floreale di un colore leggermente più scuro, coperto da una giacchetta corta di denim. Era davvero bellissima, nonostante avesse quella sottile montatura degli occhiali che si era dimenticata di togliere.

《 Mamma 》

Chiamò lei avvicinandosi alla zia. Si era fatta una leggera storta, ma non fu causata da un Villain. Era un normale incidente d'auto.

《 Portala subito all'ospedale ragazza 》

Le consigliò All Might con un sorriso, per poi spiccare il volo. A (T/n) stava per scendere una lacrima dalla gioia, e dall'ammirazione che provava per suo padre. Voleva essere come lui: forte e sorridente. Lei raramente rideva, lo faceva con spontaneità quando stava con Izuku o quando lui discuteva per sciocchezze insieme a Bakugou. Quando (t/n) rideva tutta la classe rimaneva a guardarla, e quando lei si accorgeva di essere al centro dell'attenzione abbassava la testa all'altezza del banco. Arrivate all'ospedale Shiori le spiegò come stesse per essere investita, se la cavò con una storta che sembrava quasi essere una frattura.

《 Si è strappata il muscolo, signora. Non riuscirà a camminare con il piede destro 》

(T/n) avrebbe voluto intervenire, ma non sapeva proprio cosa fare.

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora