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Ebbi un'altra chiamata da mio padre, e dovetti andare da lui. Casa sua era una gigantesca villa. Sembrava una di quelle case snob fatte apposta per i film. Avrei dormito in quel posto per sempre? Sarebbe stato strano, ma al tempo stesso interessante. Prima di andare nella mia stanza, mi feci un giro per la casa. Non ci credo: aveva anche una piscina e un giardino oltre al giardinetto che c'era all'entrata.

《 (T/N) è meglio che dormi. LA tua camera è di sopra. Ho messo apposto tutta la tua roba 》

E con un sorriso smagliante, mio padre mi salutò con la mano.

《 Buona notte piccina 》

《 Notte papà 》

Era così strano che di punto in bianco arrivassi così tanto vicina all'eroe che ho sempre voluto conoscere, ma in qualche modo mi sentivo vuota dentro. Niente più mungitura delle capre, niente più raccolto di mele, niente più cavalcate, niente più pulizie, niente più uova dalle nostre galline.. la mia vita da campagnola aveva raggiunto la linea di traguardo.

Non mi ci abituai così tanto a quella casa. Era enorme e in una settimana mi ero persa cercando lo studio ben sette volte. La mia stanza aveva due porte e non osavo neanche vedere cosa vi ci fosse. Magari c'era qualche tesoro nascosto.

《 Ma quale tesoro nascosto? È il bagno. L'altra invece è una piccola stanza, se vuoi può essere il tuo studio 》

Per piccola non intendeva grande quanto una stanza che dividevamo io e mia zia più la cucina. La mia camera era munita di letto matrimoniale ed una gigantesca televisione di fronte, due comodini ai lati del letto, insieme a due lampade. Per il resto c'era un'enorme spazio tra il balcone e il letto. Era davvero un bel posto

Il primo giorno di scuola, doveva essere qualcosa di speciale. Io mi sentivo confusa, anzi, era come se stessi vivendo un sogno. Stavo andando a scuola con mio padre, All Might, il supereroe numero uno. Non volevo che si scoprisse che ero sua figlia, quindi gli dissi che sarei andata prima di lui a scuola.

《 Ma (T/N) andiamoci insieme no? 》

Si lamentò mio padre mentre si lavava i denti.

《 Papà, non voglio che si sappia in giro che sono tua figlia 》

Ritirai immediatamente cosa avevo detto, dato che mi stava guardando come se fosse offesso. Lo era.

《 No no non intendo questo! Non vorrei farmi falsi amici solo perché sono tua figlia.. 》

E a pensarci, forse sarei anche in rischio. Non sapevo bene come fossero crudeli i criminali, qui in città, ma potrebbero rapirmi per ricattare mio padre.

《 Tranquilla figliola. Con le tue unicità, non avranno bisogno di sapere che sei mia figlia. Però sappi che è inutile dato che porti il mio cognome 》

Mi volevo dare uno schiaffo da sola. Non ci avevo pensato. Non appena dirò il mio nome e cognome potrebbero capirlo. Speravo davvero che il nome di mio padre non fosse di dominio pubblico.

L'altro ieri mi comprò uno smartphone. E pensare che non me avevo visto uno dal vivo, non credevo fosse possibile averne uno. Nella nostra campagna io e la zia avevamo solo il telefono fisso, e non potevo uscire mentre lei era a lavoro.

Immersa da questi pensieri, la mia ansia si è risvegliata. Avevo i capelli messi per bene, come al solito a stile chignon. La mia frangia era un po' imperfetta, e lasciava i miei capelli biondo platino, sembrare un bianco più vicino all'azzurro. Era abbastanza messa bene per quel giorno? Non è che potevo sembrare noiosa?

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now