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Ormai era sera. Mi svegliai alle quattro del pomeriggio. Sentivo il mio corpo pesante quanto un elefante. Non mi andava di alzarmi. Ma dovevo andare urgentemente in bagno. Andai, e appena entrai sentii un caldo termale. Non sono mai andata alle terme -apparte il bagno di Shoto.., ma ho letto che faceva molto caldo, infatti alcune zone vulcaniche si trovavano intorno a dei posti all'aperto dove era presente la neve!

Sapevo una cosa: Shiori si era fatta non solo il bagno, ma anche la doccia. Una cosa che non ho visto nemmeno in casa Todoroki era questo strano bizzarro bagno-doccia. C'era una grande vasca conessa alla doccia, ed era bella. Shiori per scherzare ne descrisse uno, e guarda caso papà ce l'aveva in casa. Non sapevo esistesse, ma forse era perché papà è ricco sfondato. Ogni volta che sentivo quel profumo di sapone della zia mi veniva voglia di farmi anche a me la doccia col mia aroma preferito. Preparai la vasca con dell'acqua calda. Ovviamente tenevo per scontato che zia e papà non ci fossero. Non so per quale motivo, ma non c'erano. Lo sapevo, perché Shiori fa' docce lunghe solo quando deve uscire. E questa si è sentita che era bella lunga. Non solo perché era tutto così profumato, ma anche perché faceva caldissimo.

Mi rilassai affogandomi dentro tutto quel calore. Avoja se mi rilassai. E quando tornai in camera tirai fuori dall'enorme armadio, che potrebbe essere paragonata alla mia vecchia stanza -dove dormivamo io e Shiori, una felpa larga. Stavolta vidi un maglione, e volevo mettermelo perché faceva un po' freddo in casa, ma se mi mettevo qualcosa di lana senza nulla sotto mi irritava alla pelle. In compenso vidi una felpa che all'interno era morbido e caldo. Ci infilai la mano per vedere se mi irritava la pelle. La risposta era negativa. Così me la misi addosso. Mi misi davanti al mio specchio e mi sciolsi i capelli. Sembravo una vecchietta, una di quelle delle campagne.

I miei capelli avevano un colore turchese, quasi simile al bianco alcune volte. Da questo bianco, se sono esposta al sole diventano biondi come quelli di mio padre, ma sempre vicini al colore platino. In casa giravo solo con le mutande sotto, per papà non era un gran problema. Diceva che per quanto sono bassa sembravo una bambina che gironzolava alla ricerca del cibo. Avevo anche l'unicità di muovere i miei capelli e di allungarli, ma non volevo mostrarlo a nessuno -anche se Izuku lo aveva già visto. Non potevo da un giorno all'altro avere capelli corti poi lunghi quanto il Po. Sapevano pettinarsi da soli e spesso quando mi rilassavo, mi vergognavo delle domande o delle teorie assurde che mi venivano in mente.

Decisi di farmi una lunga treccia alla Rapunzel -un film che mi raccontò Tsuyu, che parlava di questa ragazza con dei capelli lunghissimi. Il piano era andare giù e vedere in frigo se ci fossero degli avanzi di sushi, ma qualcuno bussò alla mia finestra. Non volevo visite. Ipotizzai che fosse il ragazzo con le cicatrici, così non mi disturbai nemmeno ad aprirgli. L'unico potere che mi mancava era avere una vista eccellente. Vedo bene solo di notte, come quelle fotocamere di sicurezza che rilevano qualcosa di caldo, cioè un corpo caldo.

Mi girai e vidi quella figura che non mi sembrava così calda. Anzi era anomala. Era tagliato a metà. Mi spostai per vederlo meglio, magari lo stavo guardando in un punto dove vedevo solo parte del suo corpo, ma niente! Quando aprii le tende, vidi Shoto sopra a del ghiaccio. Gli aprii la finestra. Strano che non era in piedi sul balcone. Solo quando gli diedi il benvenuto lui si fece comodo e sciolse quell'inalzatura di ghiaccio.

《 Scusa se ti disturbo (T/N) 》

Mi disse. Io ero ancora arrabbiata con lui. Non intervenne quando avrebbe dovuto, quando sapeva che il centro della lite era lui.

《 Perchè sei qua? 》

Gli domandai aggressiva. Non volevo esserlo, ma ero sopraffatta dalla rabbia.

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora