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Dallo zainetto che si portava appresso Shoto, prese una bandana.

《 Ti dispiace? 》

(T/n) scosse la testa e Shoto avvolse quella morbida fascia rossa con dei ricami floreali blu attorno ai suoi occhi. La seta era morbida, perciò non poteva irritare la sua pelle. Il ragazzo le riprese la mano, stavolta con più decisione, erano quasi arrivati, mancava davvero poco.

《 Perché stiamo camminando così in fretta? 》

Shoto sorrise a quella domanda, non sapeva come risponderle, perché se avesse risposto onestamente i suoi sentimenti secondo lui si sarebbero esposti troppo.

《 Perché non vedo l'ora di vedere che faccia farai 》

Ammise, con una piccola risata. (T/n) sentiva un odore particolare. Il sole le batteva sul viso, e sembrava volesse toccarla. Per lei non c'erano problemi. Andava bene, andava tutto perfettamente bene. Non si era mai sentita in questo modo: eccitata, contenta, agitata, felice, curiosa. Tantissime emozioni in un solo momento. Si era sentita così felice dal primo momento in cui lasciò il suo piccolo paesino italiano. Ora era in una vera e propria città. In un'enorme isola che la stava coccolando.

《 Siediti 》

Gli disse Shoto, guidandola verso una panchina. Lei però non sentiva quelle strisce di legno che di solito reggevano il suo corpo. Il posto dove stava sedendo era liscio ma duro, sembrava fatto di roccia. Infatti quando (t/n) provò a "bussare" su questa panchina che le era quasi famigliare, si fece male alle nocche.

《 Potresti alzare un piede alla volta? Devo toglierti le scarpe 》

(T/n) non capiva, ma raddrizzò una gamba. Lo fece così rapidamente che stava per dare un calcio a Shoto che era già piegato, pronto a levargliele.

《 Così? 》

Domandò l'azzurra inconsapevole del fatto che stava letteralmente lanciando una calciata al ragazzo che le piaceva. Non appena Shoto riuscì a schivare quel attacco, la guardò con un piccolo sorriso, perché era divertito da quel minuscolo gesto.

《 Sì 》

Ammise sorridendo.

《 Ma fai attenzione, mi stavi per dare un calcio 》

L'azzurra si scusò in un nano secondo. Come se fosse Cenerentola però in una versione bizzarra dove il principe le stava levando le scarpe, anziché mettergliele, Shoto cercava di essere il più delicato possibile.

《 Freddo! 》

Esclamò (t/n) quando sentì il suolo.

《 Oh tranquilla. Non avrai più freddo, dirai l'esatto opposto 》

Shoto si stava togliendo le scarpe da ginnastica. Ancora una volta, corse prendendo (t/n). L'emozione era sempre la stessa: timidezza, all'inizio, perché si domandava del perchè lo avesse fatto, poi confidenza, perché le mani andavano a unirsi e ad avere la stessa temperatura e alla fine felicità, eccitazione dato questo contatto. Il ragazzo però si blocco quando vide delle scale.

《 Accidenti 》

Imprecò ad alta voce.

《 Che succede? 》

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now