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(T/n) trovò il coraggio per dire a tutti qualcosa che si teneva al petto da quando li aveva conosciuti. Si mise alla cattedra, alcuni erano in piedi a chiacchierare, altri seduti. Lasciò un sospiro e richiamò l'attenzione di tutti.

《 Volevo ringraziarvi per la vostra gentilezza. Sono stata davvero bene qua, però.. scusate davvero se ve lo devo chiedere. In questi giorni evitate di parlarmi. Voglio studiare e vorrei che voi non pensaste al fatto che sono la figlia di All Might. Non trattatemi diversamente dagli altri solo per questa ragione, non mi piace. Scusate davvero, e grazie se collabborerete. Se avrete bisogno di aiuto, sarò ben che disponibile, ma per favore, evitate di chiacchierare con me. Non perché io sia antipatica, ma perché vorrei studiare al meglio. Se non riesco a fare ciò, non riuscirò a partecipare al festival. Quindi scusate di nuovo..》

Kirishima si avvicinò a lei e le mise un braccio attorno al collo facendole il segno di approvazione alzando il pollice.

《 Tranquilla 》

Si staccò da lei, e anche Kaminari affermò lo stesso. Gli altri sorridevano, e videro dalla loro distanza l'impegno di (t/n).

《 Contiamo su di te (t/n) 》

Confermò Tsuyu, per poi sorriderle. Appena la campanella suonò, tutti si recarono al proprio posto. Ochaco invidiava (t/n), ma non è che lei la odiava -al contrario di Momo, voleva assomigliarle. Le piaceva (t/n) come ragazza, avrebbe voluto usarla come modello da seguire, esattamente come Izuku. Ora capisco perché sono così amici. Pensò la bruna. Il giorno seguente Aizawa chiese -in ritardo, chi volesse fare il rappresentante di classe. Il pessimo tempismo del professore era dovuto al fatto che qualche giorno prima qualcuno era riuscito a superare le difese della scuola entrandoci, il ciò fece scordare ad Aizawa delle elezioni.

Non appena lo domandò, le urla in classe si sparsero. (T/n) ovviamente non voleva avere così tante responsabilità. Detestava essere al centro dell'attenzione, e stamane dovette usare il teletrasporto data la presenza di così tanti mass media a causa di suo padre e dell'evento che si verificò. Il giorno seguente andarono in gita. (T/n) si isolò dalla conversazione. La classe stava prendendo in giro il carattere di Bakugou, e lei non fece altro che ridacchiare sotto il suo libro.

Appena arrivati all'USJ, conobbero l'eroe numero tredici. Creò diversi territori, quelli possibili dove un disastro si potrebbe verificare, noto anche come territorio di addestramento per gli eroi. Ovviamente il padre di (t/n) sarebbe arrivato, ma data la sua debolezza da quando passò la sua unicità al giovane Midoriya, aveva a disposizione solamente tre ore con la sua forma da All Might. L'azzurra di questo non ne sapeva molto.

Prima di iniziare l'addestramento, numero tredici ricordò ai ragazzi dell'utilizzo dei loro poteri. Erano perfettamente in grado di uccidere qualcuno se facevano un passo falso con esso. A quel discorso (t/n) strinse i pugni. La lezione che il supereroe avrebbe dato ai ragazzi sarebbe come utilizzare le loro unicità per salvare vite. Proprio quando dovevano iniziare le luci iniziarono a lampeggiare. La terra iniziò a tremare leggermente, e quel sfavillare delle luci suscitò un'angoscia a tutti. Videro i colpevoli di tutto ciò. Numero tredici non poteva credere a quello che stava vedendo.

Erano entrati dei supercattivi. Uno di loro, il ragazzo aventi delle mani che coprivano tutta la sua parte superiore dalla testa al collo, rivolse la sua figura verso (t/n). I criminali che arrivarono erano quelli di poca importanza. Non erano Villain, erano semplici criminali con delle unicità. Il problema era tenere al salvo ciascun membro della classe. Aizawa rimproverò subito i ragazzi e li minacciò se avessero provato a combattere. Disse loro di andarsene immediatamente -o almeno, di cercare un rifugio sicuro.

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now