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Era di nuovo quel ragazzo con le cicatrici. Non mi aspettavo di rivederlo, specialmente adesso. La sua presenza -stranamente, mi faceva piacere, e non ne capivo il perché. Era lì, seduto sul mio balcone a guardare le nuvole. Di certo, in Giappone non si vedevano benissimo le stelle. Io non sapevo che fare, non sapevo che dire. Perché era lì? Che cosa voleva da me?

Mi limitai a guardarlo per un altro po', senza dire niente. Osservai le sue cicatrici, il giubbotto in pelle che indossava, e i suoi occhi azzurri. Mi piacevano gli occhi chiari ai ragazzi. Smise di guardare il cielo, e rivolse le sue iridi a me. Di conseguenza mi venne in contro. Mi guardava dall'alto verso il basso. La mia statura mi obbligava di alzare la testa ogni volta che parlavo con qualcuno -persino con Izuku!

《 Dimmi, come ti chiami? 》

Lo guardai storto. Se mi conosceva, doveva per forza sapere il mio nome. Gli risposi comunque.

《 (T/N) Yagi 》

Lui proseguii con le sue domande.

《 Quanti anni hai? 》

《 14 》

《 Che unicità hai? 》

《 Non una 》

Prima che io facessi la UA, promisi a mio padre di non dire tutte le mie unicità a tutti. Dovevo lasciarli osservarmi, le mie unicità erano troppe per essere ricordate, mi disse. Io nemmeno sapevo chi fosse questo ragazzo, e gli stavo parlando. Di solito ai bambini viene insegnato di non parlare con gli stranieri. Shiori me lo diceva sempre, e notavo come i bimbi della mia età a quel tempo ignoravano i mendicanti.

《 Perchè sei qui? 》

Finalmente trovai il coraggio di rompere il ghiaccio. Di solito non ci riesco mai, ma in questo caso, stava invadendo il mio spazio. Non mi piaceva.

《 Perchè non ti ricordi di me? 》

Mi replicò. Non sapevo come rispondergli. Tra le parole di Shiori che mi ronzavano in testa, e la confusione che mi causava la presenza di questo ragazzo, non riuscivo a seguire una logica.

《 Non mi ricordo di molte cose 》

Confessai stufa. Avevo ancora le lacrime in faccia, ma non ne percepivo la presenza. Vidi che a questa mia onestà lui accennò un sorriso. Ormai stavamo girando in tondo per la mia stanza, come se fosse diventato un campo da guerra.

《 Faccio in modo di fartelo ricordare 》

Si avvicinò a me, mi prese per il mento e mi baciò. Non volevo, ma la mia debolezza nell'esitare era più forte di me. Non era un bacio bagnato, ma era un bacio dolce. Mi sembrava una carezza alle labbra. Appena si staccò da me, delle sue immagini mi frullarono per la testa. Non era normale. Non era assolutamente normale. Perché mi appirava lui? Perchè non riuscivo a ricordarmi di lui? La prima volta che l'ho visto, ero sicura che ci eravamo già conosciuti. Non mi ricordo in quale contesto, ma mi ricordo qualcosa di lui.

Il problema sono sempre io. Non mi ricordo mai di niente. L'immagine che mi rimase più impressa fu di lui che mi accarezzava la guancia. Ci provò anche quella notte, dove io e dormii da Todoroki. Non avevo mai ricevuto visite. Visite in generale di amici, dato che non ne avevo, ma questa è stata una visita che non mi sarei mai aspettata. Mina mi aveva detto che in autobus incontrava sempre dei ragazzi che lei definiva "fregni".

《 Quanto vorrei ritrovarmeli sotto casa mia! 》

Sbraitò un giorno. In questo momento pensai a lei. Chissà che faccia avrebbe fatto se glielo avessi detto. Certamente, avrai tralasciato il fatto che questo ragazzo mi baciò. Una cosa che ho capito è che io e lui già ci conoscevamo.

《 Perchè questo bacio? 》

Sapevo la risposta, ma ne volevo essere certa. È quando ti ritrovi a fare le espressioni e incontri un tre per due. Sai che la risposta è sei, ma forse per sicurezza controlli sulla calcolatrice se è così, tanto per non sbagliare.

《 Se ti ha ricordato qualcosa, funziona 》

《 Cosa avrei dovuto ricordare? 》

《 Dimmelo tu, cosa hai ricordato? 》

Possibile che lui mi risponda facendomi altre domande? A questo punto, mi sembrava ridicola questa situazione. Potevo chiamare mio padre, che con un pugno lo avrebbe fatto volare dalla mia finestra, ma ero arrabbiata con lui. Arrabbiata perché aveva perso circa due giorni con me, per prendere chi? Mia zia. Arrabbiata perché voleva aspettare così tanto per dirmi queste verità. Ancora non ci potevo credere che avevo ghiacciato il paesino in cui viveo. Certo che con questo mio errore, io mi chiedo come facciano i genitori di queste generazioni a badare alle unicità dei propri figli.

《 Mi dispiace che tu abbia scoperto i tuoi capricci 》

Che mi leggeva anche nel pensiero?

《 Se ti chiedi perché lo so, è perché ti conosco, (T/N) 》

A questo punto sentimmo dei passi da giganti per le scale. Cazzo. Era mio padre. Riconoscevo la pesantezza dei suoi piedi. Aveva sicuramente intenzione di disturbarmi.

《 Vado 》

Mi riferì il ragazzo misterioso, lasciandomi un bacio umido in fronte. Perché mi lasciavo baciare da uno che non conoscevo? Eppure avevo la risposta: perché lo dentro di me lui mi era famigliare, e in qualche modo mi fidavo, nonostante il suo aspetto macabro. Andai in balcone, alla ricerca della sua figura nell'ombra, poi sentii la porta aprirsi. Papà entrò, e io non mi voltai verso di lui.

《 Perchè hai voluto aspettare gennaio prima di dirmi tutte queste cose? 》

Mio padre sospirò.

《 Non ti sarebbero servite a niente. Volevo che tu te ne dimenticassi (T/N), perché il presente è quello che conta, il passato è solo un ricordo 》

Aveva ragione, ma ero comunque arrabbiata con lui, perché mi lasciò all'improvviso per una notte fuori. E se il caso non mi avesse fatto incontrare Shoto? Sarei rimasta a dormire per strada?

《 Se io ti ho permesso di entrare alla UA è perché voglio che tu impari. Io e tua zia ne abbiamo parlato, e indovina chi ha vinto? 》

Risi.

《 Tu 》

Risposi.

《 Esatto 》

Ridemmo insieme e mio padre mi fece un altro quesito.

《 Indovina un po' 》

Gli feci la mia solita faccia, ogni volta che mi chiedeva una domanda del genere.

《 Zia viene a vivere da noi 》

Non ci potevo credere. Stavo scoppiando di gioia!!




























Author's Note
Gomen! Se non aggiorno tanto :( però con la scuola è davvero un'impresa.

Domanda del giorno: preferite zia si o zia no?

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora