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Iniziai a piangere. Non era la prima volta che sentivo di aver fatto le più assurde cazzate. E se Bakugou avesse ragione? In effetti, il secondo giorno di scuola, quando andai a provare nello spogliatoio vuoto, vicino a quello dei maschi, Bakugou mi vide. Non stava mentendo, almeno in questo. Allora che cosa ho fatto io? Ho davvero ucciso il suo cane? Ed ho davvero succhiato il suo.. coso? E pensare che sono le ragazze della mia classe a "istruirmi" in queste cose.
La prima volta che una di loro disse "pompino" io capii pompelmo, e a me piaceva quel agrume e per istinto dissi "a me piace mangiarlo".

Il problema è che lo urlai durante la ricreazione e i ragazzi mi guardarono in modo strano quando le ragazze erano pronte a prendermi in giro per la mia ignoranza su queste cose. Al ricordo, mi veniva voglia di ridere, ma stavo piangendo.
Questo perché se davvero lo avessi fatto non mi sarei mai perdonata. Non esiste giustificazione che possa reggere a questo reato. Io detesto quando la gente mi toccava, anche solo per scherzare. L'unica eccezione è stato Shoto.

Quando i nostri corpi nudi si toccarono, non ebbi quell'emozione di paura, timore. Solo imbarazzo. Se Bakugou mi avesse toccata senza permesso, e non se ne sarebbe ricordato, sarebbero partiti i miei ceffoni. Dalla paura che questo un giorno mi poteva succedere, le mie gambe non ressero e mi sedetti. Appoggiai con calma la schiena, sentivo che stavo tremando.

Pensavo che forse -se questa mia azione fosse stata reale, mi sarebbe tornata contro, come un boomerang.

《 Io.. non voglio ferire nessuno 》

Pensai ad alta voce, e mi resi conto di quanta paura io avessi. Mi sentivo una narcisista, perché comunque pensavo soltanto se quell'azione fosse successa a me, non a Bakugou. Lui era tranquillamente al telefono. Sentivo che era irritato. Mi rivolse il suo cellulare.

《 Guardalo. Dimmi se te lo ricordi 》

Vidi la foto di un cane. Cazzo. Non stava scherzando. Immagini sporche mi sono apparse nella mia mente. Sentivo i gemiti di Bakugou, il suono della mia bocca lavorare su di lui, gli abbai del suo cane, e la voce di quel ragazzo con le cicatrici che mi spingeva ad uccidere quella povera creatura. Non ci potevo credere. Non volevo crederci. Scoppiai in lacrime, ed urlai dalla sofferenza. Quando ho cercato di alzarmi, barcollavo. Tutto questo solo per arrivare alla porta. Non smettevo di urlare dal dolore. Dolore perché nonostante mia zia mi avesse protetto, anche in quel paesino, degli sconosciuti erano riusciti a prendermi, facendomi fare delle cattiverie assurde.

Sembravo impazzita. Stavo ridendo, nonostante le mie lacrime e le mie urla. Ero si spiegava tutto. Perché non riuscivo a dormire, perché mi sembrava di essere troppo stanca, perché avevo questi vuoti di memoria. Quelle persone che mi venivano a prendere riuscivano a nascondere i miei ricordi -in qualche modo, esattamente come diceva Shiori. E pensare che ho sempre considerato la zia una persona egocentrica, quando invece lo ero io. Lei mi stava proteggendo e nel mentre, lavorava, per mantenermi in vita. E io che facevo? Le chiedevo di uscire, di comprarmi fumetti, di andare a scuola come una normale bambina. Non è che chiedevo così tanto, ma pretendevo una risposta plausibile.

Forse, l'unica volta in cui quegli uomini non mi hanno preso è quando sono riuscita a dormire veramente. Cioè quella volta in cui mi addormentai con Shiori in spiaggia. Sentire le onde dell'acqua ronzarmi nelle orecchie, era bellissimo. Peccato che ora sentivo soltanto il senso di colpa soffocarmi il petto. Ero più che sicura che in quel momento sembravo una persona che soffriva di asma. Non riuscivo a respirare benissimo, a tal punto che stavo di nuovo per cadere. Barcollavo verso la porta, per scappare di nuovo dalla realtà. Da Bakugou che mi ha fatto vedere chi ero veramente: una persona atroce. Quello che diceva era reale.

Questo per me era come una freccia che trafisse il mio cuore, la mia persona. Io non ero così. È come se di punto in bianco ti dicessero che devi cambiare e che la tua persona fa schifo. Non riuscivo più a reggermi in piedi, ma le mie grida e le mie lacrime non cessarono. Bakugou mi resse. Sapeva che stavo per cadere. Fece un sospiro quando vide che avevo una respirazione fin troppo affannata. Stavo ansiamando e mi sembrava di aver dimenticato come si respirasse.

I miei occhi non potevano captare quello che stava succedendo. Bakugou appoggiò le sue labbra alle mie. Pensavo che dall'odio me le avrebbe potute staccare, invece quel bacio fu lento.. dolce. Si staccò per un attimo.

《 Cazzo non ci riesco 》

E mi baciò di nuovo. Affondò le sue mani sui miei capelli, e mi strinse il palmo della sua mano libera sulla mia vita. In tutto questo, il mio cuore batteva anche più forte di prima, ma il mio respiro divenne regolare. Quando il bacio terminò, lui si staccò così lentamente che riuscivo a sentire ancora le sue labbra sulle mie. Poi mi diede un leggero schiaffo. Non fece male. Sembrava una di quelle pacche che davi ai bambini quando facevano i capricci.








Che palle










《 Ritorna alla realtà criminale

Mi disse per poi darmi altri leggeri schiaffetti sulla stessa guancia con le dita unite.






























《 Troia 》

Aggiunse.










































Author's Note
Uau, ho scritto questo capitolo alla velocità della luce. Spero non ci siano errori.

Allora, com'è stato? :^)
HEHEHE

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now