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-Il numero della maglietta di Stiles Stilinski😳-












Per l'intera giornata, per qualche motivo, mi sentivo giù di morale. Forse avevo di nuovo la febbre, anche perché non riuscivo a controllare bene la mia temperatura. Quando stavo con Shiori, non avevo problemi. Forse è per il cambio di clima, in fondo mi sono appena trasferita in un altro paese. Potevo anche stare più attenta.

Per fortuna questa anomalia non mi successe durante il test di ammissione, altrimenti sarei stata un totale disastro. Izuku faceva mille tentativi per tirarmi fuori dal guscio, ma volevo avere un po' di tempo per me. Sapevo che facendo così sembravo una totale egoista, ma non solo dovevo pensare, dovevo controllare la mia temperatura.

Era alla penultima ora, proprio quando il professor Aizawa se ne andò in corridoio per un'altra chiamata che uscii dalla classe. Il prof aveva severamente ordinato di non farlo, ma sentivo che avrei vomitato da un momento all'altro. Non potevo mica lasciare i miei rifiuti in classe. Mi sarei giustificata. Uscii dall'aula sentendo la voce di Izuku che mi chiamava, dicendomi di rientrare, maproprio non potevo. Camminavo pianissimo e questa sensazione di nausea mi faceva male. Mi ressi al muro, pur di evitare di non cadere. Sentivo il mio respiro affannarsi.

《 Tu, mocciosa di merda. Ti ammazz.. 》

Bakugou mi prese il braccio in modo brusco, sbattedomi contro il muro. Non riuscivo a guardarlo in faccia. Sentivo che le sue minacce stavano per cessare, e prima che lui potesse continuare, cercai di farlo ragionare.

《 Ti prego.. non oggi, non adesso.. 》

Mi strinse il polso, e io aggrottai le sopracciglia per evitare di fargli sentire che mi faceva male. Mollò la presa, e mi incamminai il più veloce possibile verso il bagno. Proprio quando dovevo svoltare l'angolo, vidi Shouto. Feci il più possibile per non fermare i miei passi, però mi fermai. Questo perché volevo correre da lui, e chiedergli se mi poteva aiutare, proprio come ha fatto ieri.

È una delle prime persone con cui sono riuscita a stringere un bel rapporto di amicizia. Izuku è simpatico con tutti, e tratta tutti in modo uguale. Invece lui.. era un lupo solitario come me. Feci uno sforzo. Ormai il bagno era dieci passi da qui. Mi teletrasportai. Non mi vidi mai fare questa mia mossa, ma la zia diceva che svanivo senza traccia, era come se non fossi mai apparsa.

Me lo ricordo perché dal giorno in cui mi ha beccata fare il teletrasporto e prevedere dove mi sarei nascosta, non feci mai questi scherzetti a Shiori. Aprii dell'acqua dal rubinetto e la feci evaporare. Mi sentivo meglio. Rientrai in classe, e per fortuna il prof ancora non c'era. Avevo ancora quell'emozione di solitudine in me. Non appena il campanello suonò, corsi via dalla classe. Qui in Giappone non c'è bisogno di fare la fila e tornare insieme agli altri verso l'uscita. Te ne andavi e basta.

Tornai a casa e come al solito mio padre non c'era. Ingannai il tempo scegliendo quali felpe mettere per il resto della settimana e feci un po' di pulizie per tutta la casa. Passai l'aspirapolvere, e pulii degli scaffali pieni di sporco. Tra quelli c'era un album, che dava l'impressione di essere davvero vecchia. La prima foto che vidi era una bambina. Era bellissima! Aveva gli occhi arcobaleno.

Non sto scherzando. Verso il settore dell'iride c'erano tutte le sfumature di tutti i colori. Persino la pupilla aveva le sfumature migliori del nero. Andando avanti con le foto, vidi quella bambina messa in un lettino, pieno di oggetti tecnologici. Sembrava che i medici la volessero vivisezionare. Poi mi fermai ad una foto. C'era mia madre che piangeva con quella bambina in braccio. Quella neonata..ero io

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now