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Prima che Todoroki potesse spezzare la sua promessa, baciando la ragazza che aveva di fronte, si sentì un suono che fece tremare la terra. A Shoto venne istintivo avvicinare (t/n) al muro, per evitare che lei potesse dirigersi all'ingresso. Si sentivano le urla da fuori e anche delle persone parlare. Ci furono altri botti, meno intensi del precedente. L'azzurra era davvero curiosa di cosa stava succedendo. Ci fu un piccolo silenzio, dove il rumore da fuori era ancora percepibile.

(T/n) si domandò di che cosa stesse succedendo. Shoto sicuramente non sapeva la risposta. Era opportuno che (t/n) non gli chiedeva tale quesito. Dentro di sé, però, la ragazza moriva dalla voglia di sapere. Non un semplice interesse, era anche il fatto che volesse aiutare chi fosse là fuori. Lei era al riparo, e per questo si sentiva codarda: aveva in mano molteplici unicità, e quello che stava facendo era nascondersi. Suo padre non sarebbe stato felice di vederla così. La verità è che All Might, per adesso non riteneva sua figlia pronta, ma questo come faceva (t/n) a saperlo? La classe era cosciente che se la ragazza si fosse fatta avanti e fosse stata catturata la responsabilità cadeva anche su di loro.

Se fosse successo, All Might non avrebbe aperto bocca a riguardo. Si sarebbe assentato per giorni, chiedendo disperato aiuto a tutti i suoi colleghi di ritrovare sua figlia. O peggio: l'avrebbe cercata lui da sola, senza nessun altro che venisse a sapere di sua figlia. Il supereroe sapeva che la sua richiesta di aiuto avrebbe diffuso ancora di più i media su di lui, dato che seguivano sempre gli eroi ai primi posti. Sicuramente avrebbe scelto con maggiore probabilità la seconda opzione.

Non poteva permettere che pure la vita di sua figlia andasse a rotoli. Ormai la felicità di (t/n) era anche quella di All Might, a seguire con quella di Izuku e degli altri studenti. L'azzurra era sicura che suo padre la volesse vedere combattere. Era assente con lei proprio per questa ragione: doveva allenare Izuku, e data la scarsa conoscenza di (t/n) della lingua locale e di alcune materie che si praticavano a scuola, doveva passare i suoi giorni sui libri. Oltre a quello, doveva anche studiare scienze umane, che nella società dei supereroi era essenziale per capire come ciascun eroe si doveva comportare. Proprio quando voleva alzarsi, (t/n) si fermò. Vedeva la mano di Shoto che puntava su di lei, come se la volesse fermare. Per fortuna, il ragazzo lasciò la sua mano così come era.

Stava osservando se qualcuno arrivava dalla loro grotta. Ancora niente per fortuna. Sperava che anche gli altri stessero bene. Si sentì un botto più forte di quello di prima, e da qui che la ragazza cercò di alzarsi.

《 Che fai?! 》

Chiese al punto di urlare. L'eco risuonava, non poteva permettere alla sua voce di emergere così tanto. La ragazza si abbassò e unì le gambe avvolgendole con le sue braccia. Shoto vedeva il modo intenso in cui l'azzurra stringeva i pugni. Si stava sfogando, intuì lui, intuizione corretta.

《 Io voglio aiutarli 》

Mormorò l'azzurra con la testa affogata sulle ginocchia. Era come se fosse tornata bambina. Quando Shiori non le comprava i biscotti, o se ne dimenticava, andava ad affogare il suo viso sul cuscino, per poi lamentarsi. Shoto rimase muto. Così a lungo da far emergere il viso di (t/n). Il suo sguardo era cupo. Le parole che disse la ragazza per lui non avevano senso.

《 Ti rendi conto, in che situazione stiamo? 》

Domandó serio, quasi arrabbiato.

《 No. So che mio padre è là fuori che si sta ammazzando con non so quale creatura e che io.. 》

Si alzò

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now