19

4.7K 271 119
                                    

Mentre stavamo guardando il film non vidi neanche un filo di paura sul viso di Shoto. Io mi stavo facendo sempre più coraggiosa. Non volevo sembrare una bambina impaurita. Ho fatto di tutto pur di non fargli capire che avevo un fifa felina. Al termine del film mi alzai di scatto.

Mi fece paura, sì, però data la mia età era consapevole che era questo lo scopo dei film horror. Ricordai la vecchia me stessa. Se lo avessi visto a sei anni, ero sicura che non avrei dormito per almeno due settimane. Il telefono di casa squillò, e la suoneria rimbombava così tanto che quasi non riuscivo a trovare il telefono. Risposi.

《 (T/N) vuoi del sushi per cena? Oppure pollo arrosto. Sono al supermercato vicino 》

Se per supermercato intendeva un gigantesco supermercato, non era quello vicino a casa nostra.

《 Il sushi va bene. Il pollo mi sembra troppo pesante per cena. Comunque papà..ehm 》

Non sapevo come spiegargli che ero a casa con Shoto perché di mia volontà ho voluto farmi prendere la scossa da Kaminari.

《 Oggi ho avuto la febbre, ma per colpa mia! Ehm.. 》

Stavo per aggiungere altro, e mi resi conto che stavo borbottando. Mio padre mi interruppe.

《 So tutto bambina mia. Credi forse che io e Aizawa non siamo buoni amici? 》

Risi. Mio padre aveva un senso dell'umorismo molto alto rispetto a quello del professor Aizawa.

《 Comunque (T/N), mi farebbe piacere se invitassi a cena Todo..Shouto 》

Mio padre sembrò davvero impacciato in quel momento

《 Ti metti a parlare anche spagnolo adesso? 》

Mi ricordavo che "todo" significava "tutto" in quella lingua. Sentii mio padre ridere, e poi mi salutò dicendomi che sarebbe arrivato tra poco. Quando tornai nel salotto, vedevo Todoroki che stava leggendo la trama di un DVD. Mi guardò non appena notò che ero comparsa sulla soglia.

《 Ti va di rimanere per cena? 》

Shoto ci pensò un po' su prima di rispondermi.

《 No, grazie. Mia sorella mi aspetta per cena 》

Rimasi un po' triste per il fatto che non si poteva fermare più a lungo. Si alzò dal divano e andò all'ingresso. Mi limitai a seguire i suoi passi. Lo vedevo calmo, mentre si sedeva davanti alla porta per mettersi le scarpe. C'era uno scalino alto dieci centimetri: separava l'ingresso dal resto della casa, ed era il luogo dove le nostre scarpe venivano lasciate.

《 Grazie dell'ospitalità (T/N) 》

Prima che chiudesse la porta dell'ingresso non potei fare a meno di fermarlo.

《 Scusa per i casini che ho combinato oggi.. io.. ecco.. 》

Prima che gli dicessi di nuovo scusa lui bloccò le mie parole.

《 Non importa. È stato bello. Ci vediamo domani (T/N) 》

E con quello la porta si chiuse. Rimasi da sola a gironzolare per la casa e sentendomi coraggiosa abbassai la temperatura del condizionatore a due gradi. Per combattere il tempo decisi di mettere apposto il mio armadio. Ho separato i jeans dai leggins, le felpe dalle magliette a maniche lunghe di cotone, le felpe con le zip, e i maglioni di lana.

Per fortuna era ancora estate, e a scuola non era proibito stare con i pantaloncini. Io gli avevo sotto la felpa ovviamente. Quando sentì la porta chiudersi intuii che fosse mio padre. Ed eccolo lì tutto trionfante con una busta che conteneva la nostra cena.

《 Papà! 》

Non appena si tolse le scarpe e appoggiò la busta sul tavolino dell'ingresso, gli andai incontro per abbracciarlo. Aveva così tanti muscoli che spesso volevo che fossero ammassi di ciccia morbidi. A sette anni usavo la pancetta di Shiori per dormire, o anche solo per rilassarmi. Papà mi raccontò di cosa ha dovuto fare oggi.

La nipote di Recovery Girl era stata rapita e gli esecutori erano ancora sconosciuti. Agivano nel buoi, infatti i genitori della ragazza ebbero delle ferite allucinanti che Recovery Girl ha dovuto assentarsi per un giorno. Ecco perché non poteva curarmi la mia banale febbre! Ed ecco perché Aizawa era continuamente in chiamata.

Ci gustammo il sushi, era buonissimo. Di tanto in tanto mio padre mi offriva il wasabi ma per me era troppo piccante. Lui finì per primo. Era veloce a mangiare rispetto a me. Io masticavo lentamente, sarà strano ma non sono solita nel far affaticare troppo il mio apparato digerente.

《 Allora sei stata tutto il tempo con Shoto 》

Confermò mio padre alzando due volte le sopracciglia.

《 Andiamooo ti piace vero? 》

Iniziò a muovere il gomito su e giù in un modo così buffo che per poco non mi andava di traverso il sushi.

《 Papà no 》

Dissi soffocando una risata.

《 È stato costretto a prendersi cura di me, Aizawa cercava qualcuno che potesse vedere il mio stato 》

Mio padre si alzò dalla sedia e mi controllò la temperatura posando il palmo sul mio collo per poi picchiettare la mia fronte.

《 Ti sbagli (T/N). Il giovane Shoto ha affrontato anche il giovane Midoroya per poterti difendere dalla febbre 》

Non avevo capito granché.

《 Ah tesoro, lo sai che Shoto fa.. 》

Ma prima che finisse la frase qualcuno lo chiamò al telefono. Quando riattaccò corse nella sua stanza d'ufficio dicendo:

《 (T/N) pulisci il casino in cucina e dormi presto. Devo fare un lavoretto al computer 》

Per fortuna non mi ha chiesto di aiutarlo col computer. Sono una frana con questi gadget elettronici!


















Author's Note
Scusate se sto aggiornando tanto, ma questa storia mi sta piacendo davvero molto! Spero anche a voi :))

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now