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Il primo giorno di scuola non stava andando per niente bene. Durante la ricreazione ho fatto una figuraccia e mi sentivo di nuovo..sola

Era una sensazione che non mi capitava mai. Dai miei ricordi con Shiori non mi sentivo mai sola o triste. Mia zia rimaneva con me anche in quei giorni bui, dove riflettevo sul perché mia madre non fosse come le altre. Una madre dovrebbe confortare la propria figlia, vederla come una benedizione del Signore, ma lei mi vedeva esattamente come quel ragazzo biondo: "un mostro".

Non capisco il motivo di così tanto odio. Le uniche volte che ho voluto giocare con dei bambini, quelli se la davano a gambe levate. Spesso mi chiedevo se era per il mio aspetto. È strano che non avessi avuto dei veri e propri amici. Solo una ragazza si è avvicinata a me tanto da diventare la mia migliore amica, ma abbiamo -lei ha, spezzato la nostra amicizia per il semplice fatto che i suoi genitori non volevano che uscisse con una come me.

Avevo avuto molte difficoltà nel controllare le mie Unicità. Nel mio primo mese di vita, mia zia mi diceva che era un disastro mantenermi nel lettino per bebé. Era come acchiappare una gallina in un immenso prato. Diceva che nel cuore della notte, mentre era persa nei suoi pensieri cercando di dormire, apriva gli occhi e mi vedeva fluttuare. A tre anni conobbi per la prima volta mia madre. Eravamo in ospedale. Quella donna rimase immobile per quasi tutto il tempo, guardando la finestra. La volta che le parlai dicendole quanto fossi felice di averla finalmente conosciuta mi rivolse uno sguardo davvero strano.

Prima sembrava che mi stesse sorridendo, ma quel sorriso si spense dimostrando un'espressione triste e depressa. Mi ricordo benissimo di quel giorno. Era l'undici di Gennaio. La stufa che era presente nella sua enorme stanza all'ospedale, era munita anche di un televisore. Sembrava un bel posto, aveva la finestra accanto al letto e poteva ammirare la pioggia scendere.

Nel momento in cui pianse, si mise le mani sul viso. Dovevo ammettere che mia madre era bellissima, anche se piangendo faceva vedere quelle rughe così profonde nonostante la sua giovane età. Aveva i capelli di un bianco-azzurro. Pensavo che fosse stupenda e basta. Fu la prima volta che le mie aspettative non mi diedero delusioni. Chiedevo sempre a Shiori come fosse di carattere e di aspetto mia madre.

《 Io ti odio (T/N) sei solo un mostro! 》

Mi ricordai. Mi disse proprio questo, ma non lo capii. Il giorno seguente, era successo un disastro. Chiesi a Shiori cosa fosse stato, se la mamma stesse bene e perché avessi più freddo del dovuto, ma lei mi replicò dicendomi che non era successo niente.

In qualche modo, la zia era una compagnia perfetta. Quasi non mi servivano quei bambini che giocavano scarsamente a palla.

Shiori era bravissima a giocarci, sia a pallavolo sia a calcio. In qualche modo, da piccola, sentivo che nelle notti non riuscivo a dormire. Nel vero senso della parola. C'è gente che dice di non aver chiuso occhio, quando intende dire che si è addormentata nel cuore della notte.

Quando invece io non avevo l'impressione di aver dormito veramente. Non mi sentivo rilassata, o degna di dire "oggi ho dormito proprio bene", perchè io non ho mai dormito bene. L'unica notte dove credo di essermi goduta una splendida dormita, era quando io e la zia eravamo andate per la prima volta al mare. Mi sono addormentata in spiaggia, con il suono del mare che mi penetrava lentamente in testa.

Non sentivo quello strano freddo che avvolgeva il mio corpo. Quel freddo data dall'unicità che possedevo in corpo. Adesso però riuscivo a sentire quel freddo, che mi stava lentamente avvolgendo. Trattenni quella posizione da studentessa addormentata, ancora per un po'.

《 (T/N), sono sicura che tu non hai fatto nulla di male 》

Alzai la testa e vidi il mio amico che mi guardava negli occhi così intensamente da darmi quasi fastidio. In quello sguardo, riuscivo a vedere molte cose che non avevo io, tra le quali il coraggio.

《 Grazie Izuku 》

Mi guardai in torno, cercando di imitare quell'espressione decisa che aveva sempre lui. Rimanendo seduta, riuscivo a vedere quello stesso ragazzo che mi salvò al test, guardarmi con la coda dell'occhio. L'esatto sguardo che ti potrebbe rivolgere un cassiere quando prendi troppe caramelle dalla cesta dei clienti. Stavo per domandare a Izuku come si chiamasse quel ragazzo, quando la ragazza corvina che mi stava accanto mi domandò qualcosa di veramente strano.

《 Hai visto quel ragazzo? Quello con l'unicità del ghiaccio 》

Mi specificò la ragazza. Io annuii

《 Ti sta fissando da tutta la giornata.. 》

La sua testa si abbassò e non riuscii a capire del perché mi avesse fatto un'osservazione del genere. Era ovvio che lo conoscessi di faccia, lo avevo visto all'esame, esattamente come lei.

《 Scusami, non mi sono presentata. Mi chiamo Momo Yaoyorozu 》

Le feci un sorriso amichevole, dicendole il mio nome e cognome.

《 Che ne dici se ci alziamo ed andiamo a conoscere un po' gli altri? 》

Sinceramente non mi andava per niente di alzarmi e socializzare, dopo la scenata che Bakugou mi fece fare. Non sapevo veramente da dove iniziare. "Ciao sono la ragazza che Bakugou ha umiliato". Cosa avrebbero dovuto pensare queste persone di me dopo una minaccia del genere? Non avevo mai incontrato Bakugou prima di adesso. Al test notai pochissime persone, dato che ero paralizzata da quel masso di latta che si stava precipitando su di me.

Riuscii a vedere solamente le persone che camminavano verso l'uscita. La visuale erano le loro schiene. Per non aggiungere che indossavano l'uniforme e sarebbe stato un po' difficile riconoscerli.

《 Io faccio meglio a rimanere qui 》

Sicuramente le ragazze mi avrebbero parlato meglio rispetto ai maschi. In qualche modo, di carattere ero un po' un maschiaccio. Facevo i giochi maschili e mi piaceva sporcarmi -almeno da piccola.

《 Oh andiamo! Ti pare che credono ad una cavolata del genere? 》

Momo mi prese per la mano e mi trascinò verso le altre ragazze. Era molto imbarazzante visto che tentavo di fare resistenza, ma alla fine, mi sono fatte due chiacchiere con le altre conoscendole una per una.

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora