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Il mattino seguente mi svegliai come al mio solito alle cinque del mattino. Grazie al fuso orario sono riuscita in una mia impresa. Se mi svegliavo così presto avevo più tempo per fare le cose con più calma. Shiori mi faceva iniziare la giornata svegliandomi alle sette. Dovevo fare sempre le pulizie, che non avevo tempo per leggermi i fumetti che compravamo insieme.

Così decisi di svegliarmi alle sei, ma ovviamente ero ancora priva di telefono, e se la sveglia suonava svegliava non solo me, ma anche mia zia. Avevo otto anni, e non ero tecnologica come gli altri. Il paesino nascosto dove vivevo era davvero ignoto. C'era solo una scuola, e tutti conoscevano tutti. Le uniche volte che sono uscita nella mia vita -meno di trenta, in quel piccolo paesino nel nord dell'Italia, mi sono bastate per memorizzare le strade e i negozi.

In più mia zia era anche la mia insegnante personale, e ogni giorno mi riempiva di pagine da studiare: tutte le materie. Mi procurava lei gli oggetti che mi servivano, non voleva mai farmi uscire. Questo è il motivo del perchè sono un po' lenta a socializzare, nonostante con Izuku ci abbia messo meno di un giorno. Stessa cosa valeva per le altre ragazze. Ora che ci penso, mi chiedo come mai quando mi affacciavo alla finestra gli altri bambini mi guardavano male, oppure ridessero di me.

Durante tutta questa mia riflessione ero andata a fare un giro nel piccolo giardinetto di Todoroki che sembrava un po' come quello di mia zia. Volevo farmi un bagno caldo, ieri mattina la stavo per fare però ho dovuto connettere la stampante con il computer per stampare alcune strade -altrimenti mi sarei persa. Papà mi aveva detto che per un'intera giornata il mio telefono ha riprodotto in automatico dei video su youtube consumando i miei giga.

Quindi il mio piano di farmi un rilassante bagno caldo saldò a causa delle mie incompetenze sulla tecnologia avanzata. Stavo per rientrare dentro, con la porta scorrevole che connetteva il salotto con il giardino. Mi ritrovai Shoto davanti e mi sorpresi che fosse anche lui sveglio. Sembrava avesse il fiatone.

《 Ah, sei qui 》

Gli sorrisi.

《 Certo. Ti pare che vado a scuola a quest'ora? 》

Lo vidi fare un piccolo sorriso. Davvero... raro da parte sua. Gli volevo chiedere se potevo usare la vasca da bagno, però ci sarebbero stati molti problemi che io ritengo disturbi.

1. L'asciugamano che se fosse stato piccolo non mi avrebbe coperto il petto.

2. I vestiti che avrei indossato

Ma ultimo e più grave:

3. L'intimo che mi sarei messa addosso

Di certo non potevo chiedere a Shoto se potesse prendere in prestito quelli di sua sorella.

《 Ah, (T/N) se vuoi farti il bagno mia sorella mi aveva dato.. 》

Si fermò. Era come se stesse pensando a qualcosa.

《 Le cose che avresti indossato 》

Non stavo capendo nulla.

《 Come fai a sapere che volevo farmi un bagno? 》

Gli domandai per paura che avesse anche l'unicità di leggere nella mente.

《 Ieri ne hai parlato con mia sorella 》

Sintetizzò

《 Scusa! 》

《 No. Non scusarti 》

Mi accompagnò in bagno ed aggiunse una cosa che mi accese la curiosità.

《 Certo che aveva ragione riguardo alla tua memoria 》

Sembrava che lo avesse solo pensato, ma detto per sbaglio.

《 Chi ha detto cosa? 》

Mi fermai, perchè ero curiosa di sapere come mai avesse pensato questa cosa sulla mia memoria. Lo sapevo pure io che nonostante la mia giovane età sembravo una vecchietta che dimenticava dove aveva messo gli occhiali quando invece ce li aveva addosso, ma sembrava che Shoto sapesse qualcosa su di me. Me lo sentivo. In più il tono con cui lo pensò -dicendolo, sembrava al quanto serio..

Ti amo anche se non dovrei - TodorokixReader [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now