Capitolo 74: Martedì, 6 marzo 2012

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"Allora..., vediamo un po'...".

È da un'eternità che la prof. di geografia sta scorrendo il registro per decidere chi interrogare, ed io sussulto ogni volta che il suo dito si sofferma sulla parte iniziale dell'elenco. Sto sperando con tutto me stesso che non mi chiami, perché ieri non avevo per niente voglia di studiare e sono impreparato.

"Francesco..." dice sollevando la testa dal registro; lui si alza e va alla cattedra, ma io non mi sento per niente sollevato perché di solito ne chiama almeno due alla volta. "E... facciamo... Leo!".

Ecco! Siamo a posto!

"Ma è proprio sicura, prof.?" le domando cercando di essere il più convincente possibile. "La globalizzazione è un tema importante, eh?! Sicuramente vuole sentirlo da qualcuno che glielo spiega meglio! Guardi! Donata ha la mano alzata!"

"Sì, sono sicura" mi risponde lei annuendo. "Voglio sentirne parlare proprio da te. Scommetto che me la spieghi in modo molto interessante".

Cazzo! Di solito in qualche modo me la cavo e riesco sempre a intortarla, a dirle qualcosa, ma stavolta non ho nemmeno aperto il libro, e quando la settimana scorsa l'ha spiegato, io ero perso a pensare a Giulia. Stavolta è un brutto voto assicurato! E poi papà chi lo sente! Mi trita le palle per un mese!

"Vede..., è che..., diciamo che ieri..."

"Non hai studiato?" mi domanda incrociando le braccia.

"Io volevo, eh?! Glielo giuro! Ma..."

"Ma cosa? Che giustificazione hai stavolta? Sentiamo!".

Nessuna giustificazione, e sono nella merda fino al collo.

"Era in ospedale da sua madre!" esclama Alberto a voce alta. "Professoressa, deve capirlo, poverino!".

Ma poverino ci sarai te, razza d'idiota! Come cavolo ti permetti di parlare dei cazzi miei?!

Mi giro verso di lui e gli lancio un'occhiataccia, intimandogli di chiudere quella boccaccia larga che si ritrova.

"Tua madre è ancora in ospedale, Leo?" mi domanda la prof.

Ma che palle! Parlare di questo davanti a tutta la classe era proprio l'ultima cosa che volevo!

"Sì..." dico alzando gli occhi al cielo.

Lei resta per un attimo in silenzio, poi la sento chiaramente sospirare. "Va bene. Facciamo che ti interrogo la prossima volta."

"Ok, grazie."

"Ma me lo segno, eh? Martedì 13. E mi ripeti il programma delle ultime tre settimane."

"Va bene".

"Mi raccomando. Non avrai altre proroghe."

"Va bene, ho capito. Grazie".

E devo pure ringraziare Boccaccia Larga, che parlando a sproposito stavolta mi ha aiutato, ma ovviamente non ci penso proprio a dirgli grazie. È già tanto se non lo meno, dato che continua a non tacere.

"Ottima decisione professoressa!" dice non ancora contento. "Vede? Leo aveva una giustificazione valida!"

"Vieni tu al posto suo" gli risponde lei.

Grande!

"Io...?!" le domanda lui imbarazzatissimo. "Ma mi ha interrogato l'altra volta!"

"Fa lo stesso. Ti voglio risentire. O anche tu hai una giustificazione valida?".

No, non ce l'ha. E gli tocca farsi interrogare. Ben gli sta!

"È il karma delle boccacce larghe...!" bisbiglio io quando lui mi passa accanto per andare alla cattedra.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now