Capitolo 199: Lunedì, 9 luglio 2012

88 2 0
                                    

Più ci avviciniamo all'ospedale, più divento teso.

Durante tutto il viaggio in auto io e papà non diciamo una parola.

Sappiamo che è meglio non parlare.

Abbraccio stretto il mio zaino sulle ginocchia.

Lo stringo forte come se potesse consolarmi.

C'ho messo dentro di tutto.

L'i-pod con cuffiette.

Un Dylan Dog.

Una rivista di Formula Uno.

Il block-notes del dottor Alfredi.

Una biro.

Il cellulare ben carico.

Un pacco di grissini.

Una bottiglietta d'acqua.

Una maglietta di ricambio.

Sembra quasi che io stia andando in gita con la mia classe.

Peccato che la realtà sia ben diversa.

Peccato che stia andando in battaglia.


Lascio lo zaino a papà ed entro da solo in sala prelievi.

Ormai questa stanza non mi fa più paura.

Non mi sembra possibile che sia passato meno di un mese dal mio primo prelievo.

Sembra una vita fa.

Mi do del coglione ripensando a com'ero agitato e spaventato quella volta.

A saperlo prima, tutto quello che avrei dovuto affrontare dopo, forse l'avrei vissuta diversamente.

Vedere Ester mi rassicura; è piacevole sentire almeno delle mani e una voce gentile mentre vengo bucato per l'ennesima volta.

"Ciao Ester" la saluto andando direttamente ad accomodarmi sulla poltroncina e poggiando il braccio sinistro sul bracciolo, mentre lei mi rivolge uno dei suoi sorrisi dolci.

"Sei mancino, Leo?"

"Eh?! No..." rispondo perplesso.

"Stavolta facciamo il destro allora" mi dice indossando i guanti.

"Ok" annuisco mentre appoggio il braccio destro sul bracciolo e lei comincia a passarci sopra il cotone imbevuto d'alcol. "Ma perché?"

"Meglio tenere il sinistro per la chemio. Così sarai libero di usare il braccio destro senza fastidi".

Ultimamente mi pento alla svelta delle domande che faccio.

Maledetta voglia di verità.

Rabbrividisco mentre sento l'ago bucarmi la pelle e una parte di me spera che questi esami non vadano bene, così che la chemio venga rimandata, ma rinnego subito questa parte di me vigliacca, considerando che rimandare la battaglia vorrebbe solo dire avere meno possibilità di vincere la guerra.

"Abbiamo finito" annuncia Ester mettendomi un cerotto sul braccio. "Mando subito le provette in laboratorio. Tra un'ora vai pure dalla Lisandri per i risultati. Intanto approfittane per fare colazione, ma evita il caffè e i cibi troppo grassi."

"Quindi niente cornetto alla crema?"

"Meglio di no. Preferisci pane, grissini o cracker, yogurt, frutta, meglio se agrumi."

"Ricevuto..."

"E non stare un'ora a logorarti davanti allo studio dalla Lisandri. C'è il sole, vai a fare una passeggiata nel parco degli Ulivoni, rilassati, leggi, ascolta musica... ok?"

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now