Capitolo 230: Giovedì, 9 agosto 2012

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Dopo qualche giorno di tregua in cui ho potuto dormire quanto mi pareva, oggi vengo svegliato alle 7:20 da Ulisse che con la sua solita grazia entra spalancando la porta e urlando: "Buongiornooo!".

A me sembra di essermi appena addormentato. Stanotte ho fatto fatica a chiudere occhio, continuavo a pensare all'operazione e soprattutto a quello che ci siamo detti ieri io e Giulia.

"Ho sonno..." mi lamento mentre lui tira su la veneziana.

"E che hai fatto stanotte?! Te ne sei annato a balla'?!"

"Eh... magari!"

"Su, re Leone! È ora di sorgere! C'è un regno da governare e la febbre da provare!" esclama ridendo mentre mi porge il termometro.

Io lo afferro e lo metto, rimanendo sdraiato, sperando di riuscire a non svegliarmi del tutto, ma vengo disturbato dal rumore che fa Ulisse trafficando col carrello. Sollevo la testa e noto che sta preparando l'occorrente per un prelievo.

"Che palle! Mi tocca il prelievo, oggi?!"

"Sì."

"Non ne posso più!"

"Ma se è da sabato che non ne fai uno!"

"Wow! Quattro giorni senza, devo festeggiare!" esclamo con tono volutamente sarcastico, mettendomi seduto.

"Sì che devi festeggia'! Vuol dire che non c'hai bisogno de farlo ogni giorno! E nemmeno ogni due!".

Sarà come dice lui, ma dalla paura che avevo prima nei confronti degli aghi sono passato ormai all'insofferenza.

"36,6" dico togliendomi il termometro dopo che ha suonato.

"Bene! Appoggialo sul comodino, lo prendo dopo. Me so' già messo i guanti!"

"Lo sai che il 20 mi operano?" gli domando mentre mi lega il laccio emostatico.

Tra undici giorni, cazzo! Undici giorni!

"Sì, me l'hanno detto" mi risponde intanto che mi disinfetta il braccio. "C'hai paura?"

"Un po'..." dico mentre sento l'ago penetrare. "Pare che la ripresa sarà molto tosta e molto lunga..."

"Ma sei tosto anche te, no?".

Io rido. "Sì, me l'ha detto anche il dottor Abele..."

"Perché è vero" dice lui mentre estrae l'ago. Poi mi appoggia il cotone sul braccio e io inizio a tenerlo premuto.

"Però non ho pazienza..."

"Ma c'hai la capoccia dura! Non ho mai conosciuto qualcuno più capoccione de te! E questo influenza molto i tempi di ripresa."

"Ne hai viste tante di operazioni come la mia?"

"Qualcuna. E il dottor Abele è 'na forza, stai in ottime mani!".

E all'improvviso mi viene in mente una domanda che al dottor Abele mi sono dimenticato di fare.

"La cicatrice!" esclamo.

"La cicatrice che?!"

"Non gli ho chiesto quanto sarà lunga. Tu lo sai?".

Lo vedo tentennare e mi alzo dal letto, avvicinandomi a lui.

"Dimmelo. Ulisse, dimmelo!"

"Da sotto al ginocchio alla caviglia".

Da sotto al ginocchio alla caviglia.

Credo di essere sbiancato.

Sì, dovevo immaginarmelo che per fare quello che devono fare non sarebbero bastati i pochi centimetri di incisione che mi hanno fatto per la biopsia, ma cazzo: tutta la gamba!

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now