Capitolo 223: Giovedì, 2 agosto 2012

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"Finito!" esclama Ester estraendo l'ago dalla mia pancia e dandomi il cotone imbevuto di disinfettante. "Ed era l'ultima!"

"Sì, non ci posso credere!".

Stando qua dentro a volte ho l'impressione che certe cose non debbano finire mai, che la mia vita sarà sempre fatta di iniezioni, prelievi, termometri, flebo, esami, vomito, clausura..., ed è un sollievo notare che ogni tanto almeno una di queste cose finisca.

Due settimane di iniezioni sembravano interminabili, eppure sono passate.

Tre settimane senza Giulia sembravano infinite, eppure sono passate anche quelle.

E domani lei è qui.

Dopodomani, in realtà, perché l'aereo atterrerà di sera e quindi dovrò aspettare un giorno in più per vederla.

Sono teso.

Non le ho ancora detto che non ho più i capelli. Dovrei prepararla, anche se probabilmente se lo immagina già. Dovrei dirglielo ma è terribilmente difficile e ad ogni modo vedermi sarà comunque diverso dall'immaginarlo o anche dal saperlo.

Mi chiedo come andrà avanti la nostra storia con me chiuso qui chissà ancora per quanto.

"È bello quel palloncino" osserva Ester come leggendomi nel pensiero. "Te l'ha regalato Piera?"

"Sì, è per la mia ragazza. Torna domani da Londra."

"Ah! Ecco perché non si è più vista! Avevo notato che da un po' non si faceva vedere, ma non volevo essere indiscreta."

"Pensavi che mi avesse mollato?"

"Non proprio, ma che so..., che aveste litigato o che..."

"Che non riuscisse a sostenere questa situazione?"

"Più che altro che tu non volessi che la sostenesse".

Ester mi capisce meglio di tante altre persone.

Meglio di papà di sicuro.

È triste ammetterlo ma è così.

"In effetti è così. Ho insistito io perché se ne andasse a Londra. Non volevo che stesse qua a vedermi stare male, vomitare e perdere i capelli. Ma adesso che torna, come faccio a nasconderle tutto?"

"Ma in questo momento stai bene, no?"

"Sì..., ma sono comunque chiuso qui. E i capelli non ci sono più."

"Hai paura di piacerle meno per questo?"

"No..." rispondo sfregandomi un occhio.

"Leo..."

"Ok... Sì" ammetto sospirando.

"Leo, ti assicuro che molti farebbero a cambio dei loro capelli pur di avere la tua faccia, il tuo sorriso, i tuoi occhi... Le piacerai ancora, vedrai!"

"E quando starò male di nuovo? Perché succederà, è inutile non pensarci. Dovrò rifare la chemio e tutto lo schifo ricomincerà."

"Ti starà vicina come può, come riesce."

"Non credo che ci riuscirà."

"Va bene, forse non ci riuscirà, forse tu non lo vorrai, ma è importante che tu sia sincero. Se non la vorrai intorno quando starai male, semplicemente dovrai dirglielo, spiegarle che preferirai vederla quando ti sentirai meglio."

"E se così la perdo? Ho paura di perderla, a tenerla lontana. E ho paura di perderla anche a tenerla vicina."

"Non posso dirti che non succederà. Ognuno affronta le crisi in modo diverso, alcune persone ci riescono meglio di altre. Dovrai capire quali sono i suoi limiti e accettarli. Ma adesso basta rimuginare! Sbaglio o la Lisandri ti ha dato il permesso di andare agli Ulivoni?! Non sei contento?"

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now