Capitolo 10: Domenica, 1 gennaio 2012

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Al risveglio l'atmosfera è davvero pesante, e non solo perché cinque adolescenti maschi hanno dormito tutti nella stessa stanza: dopo il brindisi di mezzanotte, non so a chi è saltato in mente di fare il gioco della bottiglia, ed è stato un vero e proprio casino.

All'inizio tutto bene e ci siamo pure divertiti (Mattia e Cecilia si sono astenuti, e pure qualche altra coppietta, e se ne stavano a divertirsi per conto loro, pomiciando sui divanetti o dove capitava); la situazione è degenerata quando Daniele ha contravvenuto a una delle regole tacite del gioco della bottiglia: i baci si danno a stampo! È capitato che dovesse baciare Michelle, e già Riccardo lo stava guardando male, ma lui non contento le ha infilato la lingua in bocca e lei non è che si sia tirata indietro proprio subito!

Ovviamente Riccardo si è incazzato. Ok, Michelle non è la sua ragazza, però è chiaro che sono in trattative, e Daniele è stato proprio uno stronzo! C'è mancato poco che facessero a botte, e io e Mattia siamo dovuti intervenire per tenerli separati. Il gioco è finito lì e abbiamo ballato finché all'una e mezza tutti gli altri non sono andati via e siamo rimasti noi cinque; abbiamo giocato alla Play, mangiato patatine e bevuto Coca fino alle tre del mattino e poi abbiamo ceduto al sonno, ma quei due lì non si sono praticamente parlati. Riccardo avrebbe voluto che Daniele se ne andasse, ma lui non poteva perché suo padre è andato a festeggiare il Capodanno in montagna con la fidanzata, e sua madre era fuori con degli amici.

Speravo che stamattina la situazione fosse un po' migliorata, ma niente da fare. Ci ha svegliati alle 10:30 la madre di Riccardo portandoci la colazione, e adesso stiamo mangiando in silenzio, il che credo non sia mai capitato in cinque anni.

"Ma stai scherzando?!" esclamo per smorzare la tensione, quando vedo Alberto spalmare la Nutella su una fetta di focaccia alle olive avanzata da ieri sera.

"Perché?! È buonissima" mi risponde lui con la bocca piena.

"Sei una fogna!" gli dice Riccardo dandogli uno scappellotto sulla nuca. "E tu la smetti di fregarmi i biscotti?!" urla rivolto a Daniele.

"Sono tuoi anche i biscotti, adesso?!" ribatte lui con tono scontroso.

"Sì, sono miei! È casa mia e decido io chi li mangia!"

"Non mi pare però di aver sentito i biscotti dire: non mangiarmi! E nemmeno..."

"Che cazzo vuoi dire adesso, eh?!"

"Ah, niente, solo che i biscotti non si sono tirati indietro" gli risponde Daniele con un sorrisetto beffardo, per poi prendere un biscotto e addentarlo.

"Voi siete scemi!" esclama Alberto porgendomi un pezzo di focaccia con la Nutella, che io rifiuto sdegnato.

"Io sarò scemo, ma lui è uno stronzo!" urla Riccardo alzandosi e prendendo il pacco di biscotti.

"Dai su..., non è ora che la piantate?" domanda loro Mattia cercando di rabbonirli.

"Io non la pianto finché lui non mi chiede scusa!" risponde Riccardo tenendosi stretti i biscotti.

"Scusa per cosa?" gli dice Daniele alzandosi e avvicinandosi a lui. "Per aver mangiato i biscotti che dici che sono tuoi?"

"Che c'è? Vuoi fare a botte?! Guarda che non ti conviene!"

"Io dico che non conviene a te!"

"OOOH!" urlo io alzandomi a mia volta e facendoli zittire. "E che due tritapalle che siete! Sembrate due piscioni! Piantatela! E questi li mangio io, così siamo a posto!"; prendo i biscotti dalle mani di Riccardo, mi risiedo, e comincio a mangiarli. Loro due restano in piedi per qualche secondo, interdetti, poi si risiedono senza dire niente, mentre Mattia sorride tra sé e sé e Alberto sperimenta la Nutella sui salatini.

Leo (Io non ho finito)Där berättelser lever. Upptäck nu