Capitolo 236: Mercoledì, 15 agosto 2012

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Ferragosto.

I miei amici passeranno tutta la giornata al mare, come l'anno scorso, e io sono ancora chiuso qui.

Non ci provo nemmeno a chiedere alla Lisandri la libera uscita: con l'operazione tra cinque giorni è praticamente impossibile che mi dia il permesso di andare a casa.

Anche se mi sono svegliato presto perché è venuto Ulisse a misurarmi la febbre e la pressione, sono ancora a letto a poltrire, nonostante ormai siano quasi le dieci.

Non ho voglia di fare niente.

Matteo ha provato a fare conversazione ma dopo un paio di mie risposte secche e lapidarie ha rinunciato, si è messo le cuffiette e adesso sta guardando non so cosa nel suo cellulare.

Messaggio un po' con Giulia che sta aspettando Arianna, in ritardo come al solito, per raggiungere gli altri in spiaggia.

Rosico.

È naturale che lei vada a divertirsi, però ci sto male lo stesso.

Sono incazzato.

Non con lei, sia chiaro, ma con questa maledetta Bestia che mi tiene in scacco.

Prigioniero.

E con mio padre che vuole andare a farsi ammazzare in Afghanistan piuttosto che provare a restarmi vicino.

È l'estate più brutta della mia vita.

Tra tutte quelle che ho vissuto finora, almeno.

Nessuno mi garantisce che quella del prossimo anno non sarà anche peggio.


"Dottoressa!" esclamo quando vedo entrare la Lisandri insieme a Carlo. "Cominciavo a stare in pensiero, è da sabato che non si fa vedere!"

"Addirittura in pensiero!" sorride lei fermandosi vicino al mio letto mentre Carlo va da Matteo. "Ma ti ho mandato il dottor La Gioia, no?"

"Sì, vabbè, ma non è la stessa cosa, mi sono sentito trascurato da lei!" scherzo appoggiando il cellulare sul comodino.

"Devi essere contento che non mi sia fatta vedere, vuol dire che non ce n'era bisogno."

"Ah..., allora vuol dire che adesso c'è bisogno?"

"Sì."

"Cattive notizie?"

"No, stai tranquillo. Voglio solo fare il punto della situazione."

"Ok..." rispondo scrutandola per capire se mi stia dicendo la verità; in effetti non si è ancora tolta gli occhiali, quindi questo mi fa ben sperare.

"Il tuo cuore è in forma smagliante" mi dice prendendo in mano la mia cartella clinica e inserendovi i risultati degli ultimi esami.

"Oh, bene!"

"Temperatura e pressione sono nella norma da giorni ormai, e gli esami del sangue non sono male, considerata la situazione. Rispetto al prelievo precedente c'è stato un leggero miglioramento di tutti i valori."

"Fantastico! Mi dimettete, allora?!"

"Vedo che hai anche voglia di scherzare, mi fa piacere vederti di buon umore!".

Veramente no.

Non sono di buon umore.

Non sono affatto di buon umore.

Stavolta non c'ha preso.

Stavolta sto solo ostentando buon umore, sperando così facendo di riuscire a tirarmi un po' su.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now