Capitolo 162: Sabato, 2 giugno 2012

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Oggi vedrò Giulia in costume.

Oggi vedrò Giulia in costume.

Oggi vedrò Giulia in costume.

Ah, non ci posso pensare!

Vado ai matti già adesso.

Vado ai matti anche solo a vederla vestita, figuriamoci in costume.

Certo, l'ho già vista in foto, ma non è proprio la stessa cosa. E poi, dopo quello che è successo ieri... Ah...!

"Leo, ma mi stai ascoltando?"

"Eh? Oh..., sì, scusa papà. Che stavi dicendo?"

"Che possiamo andare a pranzo dalla mamma. La dottoressa Lisandri ci ha dato il permesso."

"Oh fantastico! Allora anche quella strega ha una specie di cuore!"

"Però si è raccomandata che ci fermiamo solo per un'ora e che non la facciamo stancare troppo. E questo vale soprattutto per te."

"Ok ok. Ricevuto. Farò il bravo."

"Ma tu oggi non dovevi pranzare al mare coi tuoi amici?" mi domanda Asia bevendo il caffè.

"Sì, ma fa lo stesso. Rimando a domani."

"Domani devi andare a lezione di matematica" puntualizza papà.

"Lo so. Lo so..." rispondo alzando gli occhi al cielo. "Ma ce l'ho alle 9, fino alle 11. Dopo posso raggiungere gli altri, no?".

Sempre che gli altri siano disponibili a spostare la cosa a domani.

"Però sei uscito anche ieri..." ribatte lui. "E suppongo che tu voglia uscire anche stasera."

"E certo che voglio uscire stasera! È sabato, scusa!"

"E quando studi? Avevi detto che lo avresti fatto oggi."

"Più tardi. Dopo che siamo stati dalla mamma."

"Non so se fidarmi..."

"Ma sì, fidati! Te lo giuro!"

"E va bene...! Basta che domani mentre sei dal professore ti concentri e non te ne stai con la testa al mare e ai tuoi amici."

"O a pensare per tutto il tempo a Giulia...!" esclama Asia ridendo.

"Tu pensa al tuo Michele e non ti preoccupare di quello a cui penso io!" ribatto guardandola male.

"Va bene, decidiamo cosa preparare per pranzo?" ci chiede papà che si imbarazza sempre quando parliamo di queste cose.


Non la devo fissare.

Non la devo fissare.

Non la devo fissare.

Altrimenti faccio una figura di merda.

Non la devo fissare.

Però, cazzo! Giulia in costume è stupenda e le metterei le mani dappertutto, anche se in realtà sono così imbarazzato che non riesco nemmeno a starle troppo vicino.

Sono riuscito a convincere i miei amici a spostare a domani la giornata tutti insieme al mare, però io e lei abbiamo deciso divenirci lo stesso anche oggi e di tornare a casa prima di pranzo.

"Andiamo a fare il bagno?" mi propone lei tirandosi su i capelli, mentre io cerco in tutti i modi di non darle a vedere l'effetto che mi fa vederla così.

"Sì, ok..."

"Non ti va?" mi domanda interpretando male il mio disagio.

"Sì che mi va!" esclamo con un po' troppo entusiasmo. "Andiamo!".

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now